Amsterdam
La “solita” monospazio Volkswagen? Attenzione, osservate bene: si notano proporzioni differenti e lo stile VW ultima generazione, più affinato, “tagliente”, incisivo. Insomma, indizi che non lasciano dubbi: la Touran fresca di presentazione olandese è proprio tutta nuova, la terza a nascere sul pianale modulare MQB dopo Golf e Passat.
Certo non cambia, di fondo, l’impostazione dell’auto, che resta la fedele monovolume adatta in particolar modo a famiglie e professionisti; ma a ben guardare, per l’appunto, il profilo più dinamico e l’aspetto più piantato a terra conferiscono al modello un appeal senz’altro più marcato. Crescono pure le dimensioni, e nemmeno di poco. La nuova piattaforma porta in dote un consistente incremento del passo, che sale di ben 110 mm, cui corrisponde una lunghezza sensibilmente maggiore (+ 130 mm) che ora porta la vettura poco oltre l’ingombro longitudinale di 4,50 metri (4,53 m per la precisione).
Una “manovra” ragionata anche in chiave commerciale, poiché la nuova misura colloca la Touran come la più compatta ma al tempo stesso la più capace in termini di spazio tra le monospazio più grandi nella categoria. Sottigliezze da marketing? Forse, però è indubbio che l’accoglienza di bordo ne trae consistente beneficio. L’arredo non cambia “marcia” rispetto al rigore piuttosto razionale firmato Volkswagen, ma sono altrettanto tangibili pulizia delle linee, ricercatezza d’insieme, eleganza.
Il tutto con piccoli slanci di originalità (bocchette di aerazione, specchio retrovisore interno senza cornice, cassettino in plancia a scomparsa, allestimenti più ricchi, per lettore DVD e due schede SD per navigatore e musica) combinati ad una sistemazione dei passeggeri quanto mai versatile ed “ariosa”. Davanti la seduta è rialzata quanto basta per offrire panoramicità, dietro la distanza per le gambe è notevolissima e in ogni caso le tre poltroncine individuali sono regolabili longitudinalmente; sono presenti bocchette di aerazione centrali dedicate (anche con clima a tre zone) e tavolini a scomparsa. Non mancano persino i sette posti, standard su tutti i modelli per l’Italia: la versione a cinque posti è ordinabile (si guadagna un ulteriore vano di carico di quasi 100 litri sotto il pianale) ma non dà diritto ad alcuno “sconto” sul prezzo. Terza fila totalmente a scomparsa, con movimenti rapidissimi; accoglienza adeguata solo a brevi distanze per gli adulti.
Quanto al vano di carico, il volume spazia tra 137 litri con sette posti, 655 in cinque, 1857 in due. Multimedialità? Al top della categoria l’impianto di bordo offre schermo touch da 8” ad elevata risoluzione con “suite” di collegamento APP-Connect che include MirrorLink, Android Auto e Carplay per Apple).
Tra i motori, la fanno da padrone, in Italia, i diesel TDI, poiché l’unico benzina importato – la nuova Touran sarà in vendita da settembre – è il 1.2 TSI da 110 cv. I diesel sono tre, tutti equipaggiabili anche con cambio DSG: il 1.6 da 110 cv o il due litri nelle varianti 150 e 190 cv. L’unità di cubatura meno “importante” è la più adatta per offrire il miglior rapporto prestazioni/costi; offre un’erogazione molto regolare, docile e piuttosto elastica, seppur non bruciante in scatto puro (0-100 km/h in 11”9), richiede poco carburante (22,7 km/l in media). Ottimo il confort di marcia, piacevolmente preciso il comportamento tra le curve, dove si apprezza una maneggevolezza più che discreta. Il tutto con prezzi compresi fra 24.500 e 38.950 euro.
Volkswagen Touran, primo test