BMW Serie 5, primo contatto: vale più di un'ammiraglia

BMW Serie 5, primo contatto: vale più di un'ammiraglia

Cresce poco nelle dimensioni e tanto nei contenuti tecnologici, che addirittura superano quelli dell’ammiraglia “oversize”

di Saverio Villa

16.02.2017 08:59

E con questa fanno sette. La nuova generazione della “berlina business più venduta di sempre”, come la definiscono in BMW, sbarca in Italia. Rispetto al passo le dimensioni cambiano molto poco: è più lunga e più alta di un paio di cm, mentre la larghezza è invariata.

BMW Serie 5, il test su strada

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Cresce in contenuti e tecnologia: ma adesso chi vuole più la “7”?

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Il peso, invece, secondo una consuetudine lodevole, è diminuito mediamente di un centinaio di chili.Non c’era bisogno di altro, visto che il fisico era già da ammiraglia e, in effetti, per le nostre strade, anche chi ha esigenze di rappresentanza, difficilmente sentirà il bisogno di qualcosa in più in termini di dimensioni. Come nel recente passato, la linea è filante, molto connotata come BMW.

Le proporzioni restano le stesse, con l’abitacolo spostato all’indietro per dare un’aria sportiveggiante e con un trattamento stilistico della fanaleria che visivamente allarga l’auto, anche se, di fatto, i cm sono gli stessi di prima. Sulla falsariga della Serie 7, c’è qualche guarnitura cromata in più che dà certo una sensazione di maggiore ricchezza ma appesantisce un po’ l’insieme.

Anche nell’abitacolo c’è un’evoluzione composta degli usuali schemi BMW che non prevedono uno sforamento epocale nel campo dell’hi-tech per quanto riguarda comandi e strumentazione. Il display centrale touch è di 10,25 pollici (con icone gradi e intelligibilissime) e il quadro di bordo ha una grafica tradizionale e il layout fisso.Secondo la Casa, l’abitabilità posteriore è migliorata un po’ in altezza e profondità e, in effetti, due adulti stanno molto comodi sul divanetto, mentre il rialzo e il tunnel centrale creano qualche difficoltà all’eventuale passeggero che sta in mezzo.

E - almeno per il pubblico italiano - le ragioni che potrebbero spingere al passaggio alla Serie 7 sono ancora  minori che in passato perché l’evoluzione febbrile dell’elettronica fa sì che la dotazione - di serie o a richiesta - della 5, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida, sia perfino superiore a quella della sorella maggiore, che pure è stata presentata meno di due anni fa.

Per la 5, dunque, sono disponibili lo sterzo integrale, il sistema di parcheggio automatico attivabile dall’esterno col telecomando, il comando gestuale di alcune funzioni legate all’infotainment, lo scambio di informazioni “car to cloud” e viceversa, un head-up display con superficie di proiezione aumentata del 70% e un ventaglio di servizi connessi allo stato dell’arte.

Oltre 20 sensori - tra telecamere, radar e via discorrendo - permettono alla Serie 5 di monitorare tutto quello che accade intorno e interagiscono coi sistemi di guida, facendo compiere un ennesimo passettino verso il sogno dell’autopilota vero che, a Monaco di Baviera, pensano di far diventare realtà nel 2021. Il complesso delle sospensioni è nuovo, mentre motori e trasmissioni hanno beneficiato di una rivisitazione.

A far da padrona sul nostro mercato sarà la 520d, con un 2 litri quattro cilindri turbodiesel da 190 CV che è l’unica ad avere il cambio manuale a sei marce di serie e a richiesta l’automatico a 8 rapporti che, invece, è standard per tutte le altre. I prezzi partono da 50.800 euro e anche per lei ci può essere la trazione integrale. Le prestazioni offerte dal “piccolo” 2 litri sono incredibili dal punto di vista del tiro in basso e della disinvoltura alle andature di normale amministrazione.

Le prestazioni massime sono ragionevolissime per il genere di auto e la voglia di 6 cilindri viene solo quando ci si vuole divertire, perché in questo caso - pur continuando ad essere supportati egregiamente dal telaio – si ravvisano una spinta un po’ tenue al crescere dei giri e anche una sonorità che non è quella nobile del “6 in linea”. E allora bisogna passare alla 530d da 265 CV (ma c’è anche una versione da 249 CV per schivare il superbollo), però il prezzo di ingresso cresce di 8 mila euro. In questo caso si hanno dal motore prestazioni sovrabbondanti e tutto ciò che si può desiderare in termini di aplomb di marcia.

Gli amanti del motore a benzina possono invece contare sulla 530i (2 litri, 4 cilindri) da 252 CV e la 540i (3 litri, 6 cilindri) da 340 CV, entrambe solo a trazione integrale, con prezzi che partono rispettivamente da 58.150 e 64.300 euro.Non arriverà invece in Italia la già annunciata M550i a 8 cilindri da 462 CV, quindi gli sportivi dovranno attendere il 2018 per una M5 per la quale si favoleggiano 600 CV e più.

Da marzo sarà poi disponibile anche la 530e ibrida plug-in a partire da 57.850 euro: il motore è lo stesso della 530i ma depotenziato a 190 CV, però c’è un elettrico da 95 CV che riporta la potenza effettivamente disponibile a 252 CV. L’autonomia solo elettrica promessa è di 45 km e a “zero emissioni” si può viaggiare fino a 140 km/hSono stati già diffusi anche i prezzi della nuova versione Touring, che arriverà in estate: a parità di motore e allestimento costa 2.700 euro più della berlina, quindi il listino parte dai 53.350 euro della 520d.

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