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Porsche 911 (993) Turbo, l'ultima raffredata ad aria. Un mito

Ogni “noveundici” ha una sua leggenda da raccontare
Porsche 911 (993) Turbo, l'ultima raffredata ad aria. Un mito

17 giu 2013

Come avrete già intuito, il 2013 è l’anno dei 50 anni della Porsche 911. Abbiamo voluto quindi dedicare queste due pagine a una delle sette generazioni della sportiva più longeva del mondo, anche se a dir la verità la scelta è stata piuttosto ardua. Perché ogni “noveundici” ha una sua leggenda da raccontare e, ognuna a modo suo, è stata storicamente significativa nel corso di questi primi cinquant’anni. La scelta è caduta sulla Turbo serie 993. Una sovralimentata perché quest’anno, a settembre durante Francoforte, verrà svelata la nuova 991 Turbo, ma soprattutto perché la serie 993 è una delle più importanti della genealogia. È infatti l’ultima che conserva l’impostazione originaria delle prime 911, pur con tutti gli ammodernamenti del caso: boxer raffreddato ad aria, plancia a sviluppo orizzontale, inclinazione del parabrezza identica a quella iniziale. Per capirci meglio, dopo la 993 è arrivata la 996 che ha cambiato tutto: dal volto (ci riferiamo ai fari non più rotondi) al cuore (motore ad acqua), dagli interni (in comune con la Boxster) al valore economico, sia quello d’acquisto originario che era notevolmente inferiore alla 993 per via delle economie di scala, sia per le quotazioni odierne che sfiorano il ridicolo: per una 996 3.4 sono sufficienti 15mila euro o poco più... Ben diverso il valore della 993 Turbo, che nel 1995 costava quasi trecento milioni di lire (100 più di una Carrera 4) e oggi occorrono almeno 55/60mila euro per portarsene a casa una, tanto per sottolineare il valore tecnologico e storico di questa edizione della Turbo. Rispetto alla sovralimentata della serie 964, la 993 segnò un salto epocale: due turbine anziché una per pompare il 6 cilindri da 360 a 408 cv, per la prima volta la trazione integrale su una Turbo (se non consideriamo la 959) e un nuovo retrotreno a bracci multipli al posto del precedente a bracci obliqui. Un’evoluzione tecnologica che elevò in maniera esponenziale sia le prestazioni, sia la guidabilità della più potente delle “noveundici”. La 993 volava a quasi 290 orari effettivi, divorava lo 0-100 in 4”44 e il chilometro in soli 22”86.Ma era la ripresa a impressionare: perché la coppia era mostruosa (55 kgm) e la spinta delle due turbine pareva non soffrire di turbo lag, con una spinta inesauribile da soli 2000 giri sino al taglio elettronico fissato a 6800. I rapporti piuttosto corti del sei marce meccanico rendevano poi l’accelerazione un’esperienza del tutto simile a un decollo aeronautico, con il muso cabrato verso l’alto e la coda schiacciata a terra dall’esuberanza dei 408 cavalli. A livello di handling, la 993 era poi molto più “amichevole” della 964 Turbo, grazie a un miglior bilanciamento e soprattutto alla trazione integrale che rendeva più omogenea la percorrenza delle curve, vantando pur sempre una certa tendenza sovrasterzante. Guidata di recente, vi garantiamo che una 993 Turbo è in grado ancora oggi di dire la sua e, più importante, di emozionare non poco.

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