Lotus Esprit Turbo SE 2.2, era più veloce di una Porsche

Lotus Esprit Turbo SE 2.2, era più veloce di una Porsche
Disegnata da Giugiaro nel 1972, protagonista al cinema con James Bond e Pretty Woman

di Redazione

19.12.2013 ( Aggiornata il 19.12.2013 10:37 )

Ripeschiamo dal nostro archivio cartaceo la prova verità di una delle Lotus più affascinanti: la Esprit. Un modello nato come concept nel lontano 1972 dalla matita di Giorgetto Giugiaro, messo in produzione nel 1976 e, perché no, reso celebre anche dal cinema, in quanto vettura di James Bond in “La spia che mi amava” (si trasformava in sottomarino, ricordate?) e “Solo per i tuoi occhi”, oltre che in “Pretty Women” con un Richard Gere che non riusciva a usare il cambio meccanico... La Esprit è stata prodotta fino al 2004, quasi trent’anni di carriera in cui Lotus l’ha costantemente evoluta e migliorata nonostante abbia vissuto vari passaggi di proprietà. Il modello che vi presentiamo, la 2.2 Turbo SE introdotta nel 1987, nella fattispecie nasce nel periodo in cui la Casa inglese ruotava nell’orbita di General Motors. La Esprit di quegli anni è anche quella che ha visto l’introduzione di uno dei restyling più importanti della sua storia, con una zona posteriore quasi completamente ridisegnata e paraurti anteriori integrati e con prese d’aria laterali per i freni. I designer dell’epoca, insomma, erano riusciti nella difficile impresa di attualizzare un modello ormai vecchiotto senza alterare gli stilemi originari di Giugiaro. Tecnicamente, se la struttura portante restava fondamentalmente quella originaria (scocca con trave centrale in acciaio e telaietti di supporto anteriori e posteriori), sotto il cofano posteriore trovava spazio il 4 cilindri 16 valvole più potente dell’epoca: si trattava della variante sovralimentata del 2.2 litri aspirato già sulla Esprit SE, che per l’occasione era stato modificato nelle camere di combustione, nei pistoni (nuovi Mahle) e l’adozione di un intercooler aria/acqua a supporto della turbina Garrett TB03. Quest’ultima, quando soffiava agli 0,85 bar standard, garantiva al propulsore una potenza massima di 264 cavalli. Ma grazie a trenta secondi di overboost, con il picco di sovralimentazione che saliva a 1,05 bar, i cavalli diventavano 280. E ne scaturivano prestazioni che rendevano la Esprit più rapida, addirittura, di una Porsche 911 Turbo: 0-100 in soli 5”19 e una punta massima di 261,7 km/h. In termini di comportamento stradale, la Esprit era agile e precisa come da tradizione Lotus ma lasciava spazio anche a un certo confort, poiché modello alto di gamma equiparabile, oggi, a una Evora. Il carattere era sostanzialmente neutro, con tendenza al sottosterzo, e i sovrasterzi andavano cercati volutamente oppure capitavano in rilascio e frenata per via del trasferimento di carico, che con il motore centrale-posteriore era ben avvertibile. Tornando al confort, era d’obbligo montare l’aria condizionata a richiesta, visto il calore in abitacolo generato dalla meccanica, mentre le finiture e i materiali erano tipicamente inglesi: strumentazione che più classica non si poteva, incastonata in un pannello di radica, e pelle a profusione.
Lotus Esprit Turbo SE 2.2

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