Thorel analizza la situazione attuale e fornisce le indicazioni per la ripartenza

Thorel analizza la situazione attuale e fornisce le indicazioni per la ripartenza

Gaetano Thorel Direttore generale del Gruppo PSA, risponde alle domande di Alberto Sabbatini e Pasquale di Santillo, sulla situazione attuale del mercato dell'auto, le azioni necessarie per la sua ripartenza e i possibili scenari futuri 

di di Pasquale di Santillo e Alberto Sabbatini

21.05.2020 10:46

Quale sarà la priorità per i prossimi mesi del 2020? Smaltire a tutti i costi le scorte di auto invendute nei concessionari anche a prezzo di sconti fortissimi, oppure salvaguardare e privilegiare i lanci dei nuovi modelli che erano previsti in primavera e che dovranno slittare di qualche mese?

Groupe PSA negli ultimi 5 anni ha ottenuto ottimi risultati con il piano Push to Pass. Uno dei pilastri del nostro piano è la gestione/differenziazione dei brand e il ruolo strategico della scelta dei prezzi. Questo non cambierà anche dopo il Covid-19. Sicuramente lo stock a terra dopo due mesi di lockdown è una priorità e va affrontata immediatamente ma non necessariamente svilendo il valore dei nostri prodotti anche perché faremmo un torto ai migliaia di clienti che li hanno acquistati. Per i lanci il programma prosegue senza ritardi e - dopo aver lanciato la nuovissime Peugeot 208 / Peugeot 2008 / Opel Corsa e tutta la gamma di vetture elettrificate “con la spina” - continueremo a dare tante novità ai nostri clienti a cominciare della Nuova Citroën C3, la Citroën AMI e la DS9, presentate poche settimane prima del lockdown.

AutoFocus con Gaetano Thorel (PSA)

AutoFocus con Gaetano Thorel (PSA)

Il gruppo francese, all'alba della fusione con FCA, sta affrontando la crisi scatenata dal coronavirus con una strategia precisa per farsi trovare pronti ai cambiamenti che nasceranno da questo periodo. Ecco come Thorel ha risposto alle domande del direttore Andrea Brambilla e del vice direttore Pasquale Di Santillo

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Al netto delle priorità, perché per il Governo l’auto non sembra essere importante nonostante tutto quello che significa per il Paese?

Credo che il Governo abbia dovuto prima di tutto gestire l’aspetto sanitario, che resta la priorità numero 1, e poi la sicurezza delle famiglie in difficoltà e la liquidità per le Aziende con il decreto liquidità. Adesso che siamo entrati nella “fase 2” è il momento di lavorare in modo “verticale” cioè garantire una ripresa della domanda nei settori più colpiti dalla Pandemia. Per ogni settore servono misure mirate da realizzare ascoltando le rispettive associazioni che sono in grado di suggerire misure efficaci perché conoscono quel business da dentro.

Se lo Stato le chiedesse di scegliere un unico tipo di incentivo tra quelli proposti da UNRAE o un altro che non è inserito, però molto sostanzioso per il settore dell’auto, verso quale direzione lo indirizzerebbe?

Non credo sia corretto scegliere un incentivo anche perché la proposta di UNRAE con Federauto copre ogni settore (Canale privati, Auto Aziendali, Veicolo commerciali) con un’unica proposta. Non c’è bisogno di scegliere.

Secondo lei alla luce dei due mesi di lock down, il limite dei 95 g di CO2 diventerà  anacronistico e si ridiscuteranno nuove misure a scalare per i prossimi 5 anni oppure pensa che le autorità europee da questo orecchio non ci sentiranno proprio?

La transizione energetica per il settore dell’auto credo sia la sfida del XXI secolo, quella più importante per garantire ai nostri figli/nipoti una mobilità davvero sostenibile. Non penso che il Covid-19 possa e o debba fermare o rallentare questo. Rendere la mobilità libera dai carburanti fossili è la vera sfida; ed è in corso! Le automobili con la spina stanno prendendo spazio sia nell’offerta delle Case - solo PSA ha già 10 vetture con la spina in commercio - sia nella testa dei consumatori. Certo, la transizione sarebbe ancora più rapida se il Governo accelerasse lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica magari “incentivando” gli operatori a farle dove le auto normalmente si aggregano e non semplicemente in mezzo alla strada (centri commerciali, cinema multisala, agrandi supermercati, etc) e soprattutto obbligasse le autostrade a facilitare l’istallazione delle colonne di ricarica super veloci (da oltre 100 Kwh) in tutti gli autogrill.

Quanto tempo ci vorrà per assorbire il danno prodotto dal Covid-19 e tornare ai volumi del 2019 e come cambierà il mondo dell’automotive dopo questa lunga emergenza?

Quanto ci vorrà è difficile dirlo. Dipenderà da due fattori: primo, in quanto tempo avremo un vaccino o una cura; secondo, poi da come gli interventi del governo sapranno essere efficaci. Personalmente sono positivo. Credo che questa emergenza ci lasci anche degli insegnamenti da ricordare per sempre; la chiamo la nostra “nuova normalità”, dove ad esempio, abbiamo imparato per esempio che si può lavorare in remoto, da casa, garantendo produttività e risultati.

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