Ministro Cingolani: "Decarbonizzare è la priorità"

Il Ministro della Transizione Ecologica avverte: "Andiamo verso una catastrofe climatica, bisogna aumentare la quota delle energie rinnovabili, raggiungendo il 70% entro il 2030"

di Andrea Brambilla

30.09.2022 13:55

Un intervento ricco d’interessanti analisi della situazione e spunti su cui riflettere quello del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Una visione da tecnico per quanto riguarda la situazione energetica in Italia e in Europa come sulla transizione della mobilità, dove molto fa anche una passione personale per il mondo delle due e quattro ruote. L’intervento del Ministro non poteva che partire da un primo sguardo sulla situazione energetica in questa crisi dovuta alla guerra e alla mancanza di gas.

"L’Italia, rispetto al resto dell’Europa, è in una situazione più favorevole – ci ha spiegato il Ministro Cingolani – perché abbiamo cinque gasdotti e tre rigassificatori operativi. Questa situazione ci ha permesso di diversificare in tempi molto rapidi la fornitura russa. Tutta l’Europa e anche l’Italia importano il 40% di gas dalla Russia, 29 miliardi di metri cubi all’anno. Noi nel giro di 2 mesi siamo riusciti a chiudere dei contratti a lungo termine con altri Paesi che ci forniranno 25 miliardi di metri cubi di gas per ripianificare quello che non arriverà più dalla Russia".

Anche sulla situazione dell’energia green, ovvero quella prodotta da fonti rinnovabili, il Ministro è stato molto chiaro. "In otto mesi abbiamo quadruplicato quanto fatto negli anni precedenti: ben 9,3 giga Watt grazie a delle semplificazioni burocratiche che abbiamo attuato. Il nostro impegno come Italia, preso nel PNRR, è di realizzare 8 giga Watt di energia di fonti rinnovabili ogni anno per i prossimi anni perché dobbiamo raggiungere il 70% dell’energia green nel 2030. Inoltre ogni 8 Giga Watt di rinnovabili sono 2 miliardi di metri cubi di gas in meno che acquistiamo e questo aiuta la decarbonizzazione".

Anche relativamente ad un ambientalismo ideologico e paesaggistico, che però entrambi rischiano di frenare la realizzazione di impianti innovativi per la produzione dell’energia green, il Ministro ha espresso un suo punto di vista molto netto. "In questo momento la priorità, visto l’emergenza climatica, è decarbonizzare il più possibile con l’elettrico senza bruciare idrocarburi, quindi aumentando la quota delle energie rinnovabili. Ovvio che per fare questo dobbiamo aumentare gli impianti eolici e fotovoltaici. Queste scelte impattano sul paesaggio, ma noi dobbiamo decidere quale è la priorità delle priorità. Penso che la catastrofe climatica a cui stiamo andando incontro sia la priorità, e quindi in questa fase dobbiamo previlegiare le rinnovabili, e altre fonti di energia pulita come il nucleare di quarta generazione e per il futuro la fusione. Anche perché in futuro avremo sempre più bisogno di energia. Teniamo conto anche che le strutture eoliche e fotovoltaiche non sono permanenti, ovvero dopo 15 o 20 anni possiamo anche toglierle. Quindi l’impatto paesaggistico, che va comunque curato, possiamo considerarlo come transitorio. L’importante è quindi decidere le priorità".

Cingolani si è anche espresso su quali sono le azioni più urgenti da fare in questo momento. "La transizione tradizionale è ben tracciata dal PNRR, e la Commissione Europea prevede che alcune cose possano essere aggiornate e affinate. Quando sento di rivedere il PNRR non lo interpreto con riscriviamolo, ma come ottimizzazione che va comunque fatta. Le grandi priorità sono quella di continuare con questa accelerazione delle rinnovabili, perché al momento abbiamo quello e quindi non esitiamo. Dobbiamo fare grandi investimenti sulla circolarità; noi possiamo fare moltissimo come produrre biogas, produrre fertilizzanti, e altri. Sono fattori che cambiano il rapporto con l’ambiente e su cui noi dobbiamo continuare a investire. Come sull’acqua, e non solo per la siccità, ma per rimettere in efficienza i nostri acquedotti, in modo da avere molte meno dispersioni. Dobbiamo investire sulla tutela dell’ambiente; mari, coste, terreni. Il PNRR traccia una strada molto chiara, e senza semplificare troppo, se già riuscissimo a seguire quello che abbiamo scritto e approvato, ed eventualmente intervenendo su alcune voci, possibilmente potenziandole, credo che potremmo ottenere ottimi risultati. L’efficentamento energetico è sempre corretto perché la migliore energia è quella che non si consuma. E in ultimo sulla mobilità che è responsabile di quel 4% e forse anche di più, dei gas serra va affrontata non con un approccio ideologico di elettrifichiamo tutto in otto anni perché non è possibile, ma pensiamo che ci possono essere altre strade come i sintetic fuel".

Il Ministro Cingolani, in chiusura dà anche un giusto equilibrio su come dovremmo agire per una giusta transizione ecologica. "Nei prossimi anni dobbiamo stare attenti a non essere troppo veloci, perché faremmo tutto verde ma perderemmo miglia di posti di lavoro; non essere troppo lenti perché tuteleremmo l’azienda vecchio stile ma metteremmo a repentaglio totalmente il nostro ambiente. Sarà quindi una partita che si giocherà sull’equilibrio dei tempi. E’ molto semplice ma non ci vuole l’ideologia per ottenere il risultato corretto".

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