Nuova Mini Countryman, costa di più perchè vale di più

Nuova Mini Countryman, costa di più perchè vale di più<br />

Arriverà a marzo 2017 in concessionario, profondamente rinnovata nello stile e nella tecnologia 

di Leonardo Iannacci

16.11.2016 14:47

Los Angeles

Ed eccola, finalmente, la nuova Countryman che abbiamo toccato con mano qui al Salone di Los Angeles: siamo entrati nell'abitacolo ora più grande e confortevole, l'abbiamo scoperta in ogni suo dettaglio e cercato di capire, alla fine del nostro ispezione ai… raggi X, perché costerà più della precedente. La Mini simil-Suv è, insieme alla classica Mini tre porte, il modello che rende commercialmente di più alla Casa inglese: le varianti Cabrio, Clubman e 5 porte non hanno mai riscontrato un successo analogo mentre Paceman, Coupé e Roadster, è stati deciso da tempo che non saranno più prodotte.

La nuova Mini Countryman, più “maxi” e pure ibrida

La nuova Mini Countryman, più “maxi” e pure ibrida

Il suv inglese, nato sul piazzale UKL, diventa più lungo di 20 centimetri ed è dotato delle motorizzazioni tre e quattro cilindri delle altre MINI. Oltre al sistema ibrido plug-in mutuato dalla Serie 2 Active Tourer xe

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La Countryman 2 arriverà a marzo 2017 in quattro allestimenti: Boost, Hype, Jungle e Business. Ma, dicevamo, con prezzi che sono più alti rispetto a prima: ci vorranno 27.450 euro per la Countryman Cooper 1.5 Boost a due ruote motrici (l’attuale parte da 21.750 euro, quindi ci sono 4.700 di differenza). Al top, c’è la Cooper SD All4 Jungle: 41.200 euro. Un listino che colpisce ma sottolinea il salto in avanti, in tutti i sensi, della Countryman 2 i cui prezzi sono in linea con quelli della rivale diretta Audi Q2, in vendita a partire da 27.900 euro. E che è giustificato, secondo i responsabili Mini da un deciso salto in avanti per dimensioni, contenuti tecnologici e grande cura al comparto hi-tech. Esaminiamo questi tre punti per capire meglio questo cambiamento in fatto di prezzi.

PER 20 CM IN PIU'. La Countryman, e questo è il primo aspetto che colpisce, non ha niente a che vedere con la precedente in fatto di ergonomia interna: ha una lunghezza maggiore di 20 cm rispetto a quella uscita nel 2010 (passa da 410 a 430 cm), è più larga di tre e ha un passo superiore di 8 cm. Una rivale dell’Audi Q2, quindi, con aspirazione da vera “grande” come nessuna Mini in passato. E questa sensazione è confermata salendo a bordo e testando i centimetri ora a disposizione di gambe e braccia, anche di chi siede sul nuovo divanetto posteriore. Niente da dire: si sta più comodi e non sembra esserci più quella impressione di costrizione se si viaggia dietro. Il bagagliaio ora ha una capacità base di 450 litri (prima erano soltanto 350) che salgono a 1.390 con il divanetto posteriore, frazionabile, abbassato. Più versatile di prima, la Countryman ha una panchetta denominata Picnic Bench applicabile a bordo bagagliaio e funzionale durante le soste o al termine di una seduta di jogging o di una giornata al mare. Nulla da dire, infine, sulla qualità dei rivestimenti: in questo l'inglese è una vera... tedesca.

CONTENUTI TECNOLOGICI. La Countryman sarà disponibile con quattro motori, due turbo-benzina e due turbodiesel. Si va dal 1.5 tre cilindri 136 cv della Cooper al quattro cilindri 2.0 da 192 cv della Cooper S. Il due litri diesel ha 150 cv sulla Cooper D e 190 cv sulla Cooper SD. I cambi: manuale a sei marce e automatico Steptronic a sei e otto rapporti (ma soltanto per la Cooper S). Per tutte le versioni la trazione integrale All4 è disponibile a richiesta. Debuttano, poi, nuovi ammortizzatori regolabili Dynamic Damper Control mentre sono tre le modalità di guida selezionabili dall’apposito selettore Mini Driving Modes che agisce sul pedale dell’acceleratore e sullo sterzo: è possibile scegliere tra i settaggi Mid, Sport e Green. E poi la Mini simil-Suv sarà per la prima volta ibrida plug-in. Siglata Cooper S E All4, questa versione che arriverà a fne 2017 adotta lo stesso power-train della “cugina” BMW 2 Active Torer 225xe, con la quale condivide anche il medesimo pianale UKL. Tecnologia ibrida plug-in che abbina il tre cilindri 1.5 turbobenzina da 136 cv a un motore elettrico sincrono da 88 cv (la cui autonomia del pacco batterie è di 40 chilometri), posto sull’asse posteriore, per assicurare il “tiro” delle ruote posteriori. La trazione integrale, infatti, è data dalla disposizione dei due motori, termico ed elettrico, sui due assali. La potenza combinata è di 224 cv, il consumo dichiarato di 20 km/litro, le emissioni di CO2 di 49 g/km. Il cambio è l’automatico sei marce Steptronic.

SUPER HI TECH. debutta a centro plancia il nuovo display da 8,8 pollici di tipo touch (di base c’è lo schermo da 6,5”): il nuovo schermo, governabile sia con un dito sia mediante il tradizionale pomello posto dietro la leva del cambio, fa parte del pacchetto Wired che comprende il sistema di navigazione Mini professional, l’aggiornato Mini Connected in grado di sincronizzare telefoni, smartwatch e altri dispositivi mobili, il Mini Country Timer che assiste durante le escursioni in off-road oltre al Mini Find Mate. Questa funzione localizza, sia sul display della Mini che sul proprio smartphone, oggetti personali a rischio di smarrimento o di furto quali borse, zaini e portachiavi. Ed è in grado “guidarvi” tramite segnali acustici nel luogo dove questi oggetti si trovano. Ultima "sciccheria" nell'abitacolo: Mini propone sulla Countryman il sistema Interiors Style che offre tre possibilità per scegliersi l’abitacolo preferito optando su materiali, rivestimenti e un pack di illuminazione interna che gioca su luci e faretti a Led pluricromatici.

VERDETTO FINALE. Non sono pochi i 5000 euro circa in più richiesti per la nuova Countryman ma il salto in avanti c'è, in tutti i sensi. Anche se con qualche optional in più si partirà da 30.000 euro in su. Cifre da automobile premium. quale la nuova Countryman è.

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