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Aston Martin Valkyrie AMR Pro: guerriera da pista

Arriverà solo nel 2020, 25 esemplari già tutti venduti. Dalla Valkyrie stradale alla AMR Pro con numeri da corsa: prestazioni esaltate dall'aerodinamica e dal rapporto peso-potenza record

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

9 mar 2018 (Aggiornato alle 12:43)

Quando la fantasia ha libero sfogo nella ricerca delle prestazioni e non è imbrigliata da ferrei vincoli regolamentari, ecco che la massima sintesi prende le forme di Aston Martin Valkyrie AMR Pro, ovvero, 25 esemplari pensati per l'esclusivo impiego in pista. Oltre, di parecchio, il potenziale garantito dalla Valkyrie stradale. Una sintesi dei concetti aerodinamici più spinti, per creare un prototipo degno di confrontarsi con una vettura a ruote coperte di Classe LMP1 o, addirittura, con una monoposto moderna di Formula 1. La presentazione dal vivo del modello al Salone di Ginevra è stata accompagnata dai primi numeri della scheda tecnica, ancora tanti particolari arriveranno prima della consegna, attesa nel 2020, una produzione già interamente assegnata.

Dal progettista più geniale della Formula 1 moderna, da Adrian Newey, non ci si poteva attendere altro che una maniacale ricerca sull'aerodinamica del veicolo. Valkyrie AMR Pro ha una carrozzeria più larga e leggera, grazie a una diversa lavorazione della fibra di carbonio, ali modificate e ampliate. Simile solo all'apparenza, perché scendendo nel dettaglio si scopre quanto sia diverso il disegno dell'ala anteriore, con uno sbalzo maggiore rispetto al muso e due pinne verticali sul piano principale. Cambiano le soffiature dietro le ruote anteriori, il fondo – nella zona davanti alle ruote posteriori - adotta tre aperture tipiche delle monoposto da gran premio, poi spazio a un'ala a tutta larghezza al posteriore, collegata ai canali esterni del diffusore. Non meno evidente, la pinna posta sull'airscope. Interventi che, tutti insieme, garantiranno un carico aerodinamico superiore ai 1.000 kg, più del peso stesso della Valkyrie AMR Pro, di poco inferiore alla tonnellata. 

Deportanza fondamentale per ottenere valori superiori ai 3G di forza laterale in curva, vero aspetto cruciale per la prestazione, più della velocità massima. Nella configurazione da massimo carico aerodinamico, Aston Martin dichiara una punta di 360 km/h. Quel che è vietato in Formula 1 se lo concede Valkyrie AMR Pro, ovvero, l'aerodinamica attiva, con un funzionamento rivisto alla luce delle esigenze di un progetto destinato esclusivamente all'impiego in pista. Come è diversa la logica di gestione del motore, liberi dai vincoli sulle emissioni inquinanti. Motore aspirato V12 da 6,5 litri, supporto ibrido nel recupero dell'energiarepetita iuvant: ERS riprogrammato –, il sistema offrirà una potenza superiore ai 1.115 cavalli, per un rapporto peso-potenza ampiamente inferiore al kg per cavallo.

L'abbattimento del peso è stato ottenuto non solo attraverso l'utilizzo di materiali compositi lavorati all'estremo, si è fatto ricorso a un parabrezza e vetri laterali in policarbonato, il primo con elementi riscaldanti integrati, così da poter rinunciare all'impianto di riscaldamento nell'abitacolo. I triangoli delle sospensioni sono in fibra di carbonio, lo scarico risulta alleggerito, i sedili – come su Valkyrie stradale - “affogati” nella monoscocca dell'abitacolo, ovviamente non è presente il sistema di infotainment. Il lato information si leggerà dalla telemetria ai box, l'aspetto entertainment sarà ampiamente soddisfatto dall'esperienza al volante.

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