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Aggiornati i sistemi di assistenza alla guida: l'indovinata estetica rimane in pratica intatta
Francesco Forni
29 mar 2018 (Aggiornato alle 10:08)
Squadra che vince non si cambia. Molto conservativo, almeno nelle forme, il restyling di Hyundai Tucson presentato al Salone di New York. Il suv sudcoreano mostra lievissimi ritocchi nella carrozzeria. A ragion veduta, perché il look di Tucson sin dal suo esordio è parso centrato. Modifiche troppo invasive avrebbero potuto mischiare le carte e far perdere l’equilibrio del design originale. Non a caso, aggiungiamo, nato dalla bravura di un italiano, Nicola Danza.
L’aggiornamento, dovuto, riguarda l’adozione della frenata automatica. Un dispositivo di assistenza alla guida ormai diventato essenziale per ogni nuova auto che arriva sul mercato. Non tutte le Tucson lo avranno però di serie, come ha annunciato Hyundai. Ma quasi, ovvero l’89 percento. Altri sistemi sono il Surround View Monitor, lo start/stop per il cruise control adattivo, gli abbaglianti ad attivazione automatica e l’allerta stanchezza guidatore.
Disponibili anche le compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay. L’impatto dei device sulle auto è confermato anche dalla presenza di un’ulteriore presa USB per le poltrone posteriori. A questo proposito, sono stati aggiornati i sedili.
La vera novità è davanti al guidatore. La plancia è stata rinnovata, con lo schermo portato in evidenza. A modello di tablet, scelta di molti costruttori negli ultimi anni. Il motore più potente a disposizione mostrato a New York è il 2.0 CRDi da 183 cavalli. Disponibili il cambio manuale a sei marce e automatico a otto rapporti.
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