Il futuro della mobilità a Courmayeur

Il futuro della mobilità a Courmayeur

Nell'ultimo appuntamento prima di conoscere, a Ginevra, la finalissima di Auto dell'anno 2024, si è tenuto il convegno “Il futuro della mobilità e la transizione verso l’elettrico” è stato 

di Redazione

25.02.2024 ( Aggiornata il 25.02.2024 14:58 )

Con la tappa di Courmayeur Auto ha concluso il ciclo di incontri aperti al pubblico in cui le sette finaliste di The Car of The Year 2024 , BMW Serie 5, BYD Seal, Kia EV9, Peugeot e3008, Renault Scenic e Toyota C-HR e Volvo EX30 sono state esposte e fatte provare a curiosi e appassionati.

E siete stati in centinaia che a Milano CityLife Shopping District in piazza Tre Torri dal 26 al 28 gennaio, a Breuil-Cervinia in via Carrel dal 9 all’11 febbraio e dal 23 al 25 febbraio a Courmayeur nella Piazza dello Chalet de L’Ange ad aver testato le “magnifiche sette” toccando con mano come le Case auto stanno interpretando la modernità e disegnando il futuro della mobilità.

Le ambizioni della Valle d'Aosta

L’appuntamento ai piedi del Monte Bianco è stata anche un occasione per raccogliere riflessioni sulla transizione con il convegno si sabato 24 febbraio febbraio al Centro Congressi Courmayeur, sul tema “Il futuro della mobilità e la transizione verso l’elettrico” in cui sono intervenuti il Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta Renzo Testolin, gli Assessori regionali Luigi Bertschy e Giulio Grosjacques, il Sindaco di Courmayeur Roberto Rota e gli AD di alcune delle Case auto finaliste del premio, dibattito moderato dal Direttore di Auto, Andrea Brambilla e dal Responsabile del Centro Prove di Auto e Vice Presidente della Giuria di The Car of The Year, Alberto Sabbatini.

A fare gli onori di casa, il Presidente Testolin ha iniziato la discussione dicendo che: “Per noi è un piacere ospitare questa manifestazione che ci proietta verso il futuro, visto che le finaliste di The Car of The Year ci danno l’idea di dove va il mercato. Come Regione cechiamo di essere al passo con i tempi e di anticiparli anche ed eventi come questi ci indicano la strada su dove va la mobilità, invitandoci a riflettere nel momento in cui prendiamo decisioni che avranno impatto sulle prossime generazioni”

Tema della sostenibilità estremamente sentito in Valle d’Aosta. La Regione, tra idroelettrico e fotovoltaico vanta più del 90% di produzione di energia elettrica tramite fonti rinnovabili. Un potenziale enorme, che permette loro di vendere all’estero il 65% dell’energia prodotta. Inoltre, vivendo ai piedi di un ghiacciaio, hanno una sensibilità diretta sugli effetti del riscaldamento globale. Caratteristiche peculiari che potrebbero rendere la Valle d’Aosta, potenzialmente, un laboratorio di ricerca per innovare: “Ci fa piacere essere un esempio positivo - ha continuato il Presidente - Abbiamo un potenziale enorme, ma siamo all’inizio del percorso, l’energia oltre a produrla va anche trasportata e iniziative come queste sono spunti anche per portare soluzioni e innovazione. Anzi, lancio una provocazione: esportiamo il 65% di energia prodotta, perché non usare quell’energia per portare qui una linea sostenibile di produzione di auto di nicchia da vendere a marchio Valle d’Aosta?".

Le opioni dei Costruttori

Poi è toccato ai rappresentati delle Case, tutti d’accordo sugli aspetti principali: la mobilità elettrica è un treno in corsa che non può più essere fermato, ma senza leggi che semplifichino l’installazione delle infrastrutture e politiche statali di sostegno all’acquisto sarà difficile superare l’attuale 4% di quota di mercato in Italia.

Per Bitti, presidente e ad di Kia Italia: “L’auto elettrica diventerà sicuramente preponderante nell’utilizzo urbano, chi già la usa in città ne apprezza infatti le caratteristiche peculiari. Kia, da qui al 2027 lancerà altri 15 modelli elettrici per arrivare all’elettrificazione completa. L’auto elettrica, oramai, è una realtà pronta, gli investimenti sono partiti, ma la realtà in Italia non decolla per infrastrutture e costi. Oltre agli incentivi serve uno sforzo congiunto con le istituzioni per abbattere la burocrazia e facilitare la messa in posa delle colonnine”.

Per Fusilli, presidente e Ad di  Renault Italia: “Ci siamo posti un obiettivo, che è quello di essere 100% elettrici già a partire dal 2030 e con prodotti popolari, perché riteniamo che quello sia uno spazio da presidiare prima che arrivino prodotti dalla Cina. Per abbattere i costi ed essere competitivi serve una politica comune europea”.

D’amico, Public Relations & Communication Director di Stellantis, ha detto che: “Il concetto principale è che stiamo aspettando gli incentivi annunciati. C’è stato uno sforzo da parte del Governo, ma sono d’accordo con le valutazioni fatte fino ad ora su cosa dobbiamo fare per non perdere competitività nei confronti dei prodotti cinesi. E gli incentivi, da soli, non bastano. In Italia il 25% di auto con più di 12 anni, quanti con una Euro 0-3 comprerebbero una eC3 che ha un listino da 20.900 euro? Dobbiamo cercare di fare di più sul fronte educativo, la gente è ancora confusa. Bisogna far capire che sull’auto elettrica non ci sono molte soluzioni di uscita”.

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