Bosch, veicoli connessi con l'Automotive Cloud Suite

Bosch, veicoli connessi con l'Automotive Cloud Suite
Tra le soluzioni per la mobilità connessa sviluppate da Bosch anche lo Scudo digitale e i test sulla mobilità multimodale

di Redazione

12.07.2017 ( Aggiornata il 12.07.2017 16:39 )

Una mobilità più sicura, connessa, con soluzioni per ridurre l'inquinamento, a partire dall'ibridizzazione leggera a 48 volt. Sono alcuni dei cardini dello sviluppo di soluzioni Bosch, pronte alla sperimentazione sul campo e rivolte anche alla mobilità multimodale, ovvero, come muoversi nel modo più efficiente possibile in città ricorrendo a mezzi differenti. Il presupposto alla base di ognuna di queste prospettive orientate al futuro è lo scambio di dati, tra veicoli, tra veicoli e sistemi esterni

Con Bosch Automotive Cloud Suite, nel 2018 verrà lanciata una piattaforma che rappresenterà il fulcro della mobilità connessa e consentirà l'accesso, ad esempio, ai sistemi domestici intelligenti, in quella che è la frontiera dell'Internet delle Cose. Sarà una nuova piattaforma per servizi in mobilità e offrirà cinque servizi standard di serie, oltre a consentire la personalizzazione di ulteriori soluzioni da parte di fornitori esterni o case automobilistiche. Lo scambio dati sulla piattaforma Bosch consentirà di avvisare il guidatore quando sta guidando contromano e l'informazione arriverà entro 10" dall'imbocco della direzione errata, al veicolo contromano e tutti gli altri nelle vicinanze.

La seconda funzione prevista è quella di diagnostica preventiva. L'analisi dei dati del veicolo sarà in grado di generare previsioni sullo stato di componenti fondamentali e inviare un avviso al guidatore quando i livelli di usura sono prossimi al limite, suggerendo una visita in assistenza prima che sia tardi. Dal Cloud Bosch passeranno anche le informazioni per mappare i parcheggi, attraverso i sensori delle auto che leggono gli spazi liberi. La condivisione di più informazioni possibili, da più veicoli, consentirà, attraverso l'elaborazione dei dati, una previsione e tracciare un quadro sui parcheggi liberi. La mappa sarà disponibile sul cloud per tutte le auto che gravitano nell'area, facilitando la ricerca di un posto libero.

Quarto servizio standard, l'assistente personale a comando vocale, per gestire la propria agenda, intervenire sui parametri di casa, qualora siano presenti sistemi smart home; assistente che sarà in grado di imparare dalle abitudini e preferenze del guidatore, per affinare sempre più le indicazioni fornite. Da ultimo, sarà una piattaforma che riceverà aggiornamenti e sviluppi del tipo OTA, over the air, senza necessità di collegamenti fisici o passaggi in assistenza: non appena un aggiornamento sarà disponibile, verrà diffuso e captato dal cloud per l'installazione locale.

Automotive Cloud Suite a parte, Bosch inizia proprio nel mese di luglio i test sulla mobilità multimodale, con l'analisi di dati in tempo reale per generare non solo il miglior percorso per giungere a destinazione, ma suggerire ai pendolari il miglior abbinamento di mezzi per spostarsi da un punto all'altro della città, dall'auto ai mezzi pubblici. Al vantaggio per chi fisicamente dovrà spostarsi si sommano quelli per i fornitori di servizi di mobilità pubblica, in grado di ottenere dati affidabili per migliorare la capacità dei mezzi là dove i flussi sono superiori e vantaggi per le città, nella gestione della densità del traffico.

Un'altra soluzione destinata in futuro a incrementare la sicurezza è lo Scudo digitale Bosch. Rientriamo nella gamma di servizi di comunicazione tra veicoli, in questo caso lo scambio dati avviene su rete WLAN pubblica, tra auto e moto, e in pochi millesimi di secondo si ha la comunicazione da parte di ciacun veicolo della propria posizione, della velocità e della direzione di marcia. Nel raggio di alcune centinaia di metri, queste informazioni vengono captate da tutti i veicoli, avvisando per tempo il guidatore dell'auto del potenziale arrivo di una moto sul proprio tragitto. Le stime Bosch dicono che la tecnologia potrebbe evitare un terzo degli incidenti che vedono coinvolti i motociclisti.

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