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Toyota GT86, un mostro da 1000 cv con il V6 GT-R

StreetFX Motorsport ha stravolto la coupé con un lavoro lungo 3 anni: solo gli interni restano fedeli alle origini

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

31 ago 2016 (Aggiornato alle 16:25)

Sin dal lancio è stata considerata una delle coupé più appaganti e interessanti del mercato, Toyota GT86. Con un desiderio da parte degli appassionati: più cavalli. Magari un boxer 2 litri turbo, anziché l'aspirato alloggiato sotto al cofano. E' rimasta fedele a se stessa anche con il recente restyling, così per i più smaliziati, affamati di coppia e cavalli, non restava che rivolgersi a chi, con un sapiente tuning, sarebbe stato in grado di soddisfare ogni richiesta. 

Gli australiani di StreetFX Motorsport sono andati molto oltre con il concetto. Un lavoro lungo tre anni, che li ha visti all'opera sulla GT86 prima con il 2 litri originale, modificato con duplice sovralimentazione, turbo e volumetrico, ma i 545 cavalli ricavati non erano ancora sufficienti. Poi, la folle idea: trapiantare il V6 biturbo della Nissan GT-R R35, il propulsore VR38DETT. Missione impossibile, o quasi. Far spazio a un motore con ingombri notevolmente superiori avrebbe richiesto un numero di modifiche tali da riscrivere l'intero progetto GT86. E così è stato. 

Insieme a GT Auto Garage, specialisti in tema di GT-R, si è cercato di ridurre in altezza l'ingombro del V6. Via il differenziale anteriore, coppa dell'olio rimpiazzata da un sistema di lubrificazione a carter secco. Risultato: 15 centimetri in meno. Trovatisi in gioco, perché accontentarsi dei cavalli del 3.8 litri? Oltre 600? Si può fare di più. Un kit per il turbocompressore ad hoc, l'incremento della corsa a 95,5 millimetri (invariato l'alesaggio, anch'esso da 95,5 millimetri), ed ecco trasformato il V6 in un 4.1 litri da oltre 1.000 cavalli. Condotti di scarico e dell'intercooler riprogettati, per ridurre il ritardo di risposta, pistoni forgiati alleggeriti di 80 grammi, le altre modifiche. 

Oltre al "tassello" del motore, anche la trasmissione ha subito modifiche enormi. Il cambio sequenziale sei marce è stato realizzato da Albins, specialisti australiani che curano le trasmissioni delle auto impegnate nella serie V8 Supercars, poi il differenziale posteriore di una Mustang, ovviamente adattato. Far stare il nuovo gruppo sotto la carrozzeria è stata la sfida più grande, come detto: vinta ridefinendo i punti di ancoraggio al telaio, tagliando e saldando numerose parti al retrotreno, realizzando ex novo la struttura di supporto del cambio.

Toyota GT86, la prova su strada

Una cosa, nella trasformazione radicale della Toyota GT86 da parte di StreetFX Motorsport è rimasta quasi invariata: gli interni. L'unico intervento ha riguardato l'adozione di una gabbia di sicurezza e il prossimo step sarà l'installazione del climatizzatore, un'unità elettrica, poiché non c'è più lo spazio per montare un climatizzatore attivato da una cinghia. 

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