Toyota Urban Cruiser 1.4 D-4D AWD

Toyota Urban Cruiser 1.4 D-4D AWD

di Redazione

01.06.2009 ( Aggiornata il 01.06.2009 18:18 )

Prestazioni

La posizione al volante è quella che ti aspetti su questo genere di vetture: un po’ sopra la media, ma senza che sia necessario arrampicarsi per prendere posto. Naturalmente, gioca a favore della visibilità: non si colgono gli ingombri anteriori, ma questa ormai non è una novità.
Tutto bene lateralmente, mentre in manovra qualche problema vien fuori: un po’ per l’estensione del terzo montante, molto di più per le dimensioni del lunotto, davvero limitato nello sviluppo in altezza. Rimediano un poco gli specchi esterni, per parte loro piuttosto generosi. Pur disponendo di regolazione sui due assi, il volante risulta un po’ angolato e relativamente basso, anche portando al minimo l’altezza del sedile. Che ha un’impronta chiaramente “ urban”: cuscino piatto a favorire l’accesso, tenuta laterale affidata quasi esclusivamente ai profili che accompagnano lo schienale.
Per contro, l’imbottitura tende al rigido. Come sulla Yaris, la posizione del pulsante di avviamento ( a richiesta) resta un po’ nascosta. L’entrata in servizio del motore è fluida, senza traccia di vibrazioni. Si difende bene quanto a coppia motrice, anche se il suo compito è più gravoso, rispetto alla Yaris che pesa 200 kg in meno. Il turbo comunque trova il modo di farsi sentire, a patto che si aspetti il suo arrivo, intorno ai 1800 giri. Ne segue che, a dispetto della 6 marce, in città ci si ritrova di frequente sottocoppia, se si dedice di tenere la terza.
La scala dei rapporti si chiude con un finale che assicura regimi tranquilli: 2500 giri corrispondono ai canonici 130 km/h. Gli innesti sono precisi, il carico della frizione non è dei più contenuti, in compenso offre uno stacco progressivo. Così la marcia in città è sufficientemente sciolta e poco impegnativa. Ma lo stesso vale anche su strada aperta, con un assetto relativamente morbido e un coricamento laterale che aumenta con la dovuta gradualità.
Altrettanto progressivo il lavoro dello sterzo.
In curva il comportamento è improntanto a un naturale sottosterzo, senza che si avverta la spinta del retrotreno tipica delle 4x4. Anche le risposte alle correzioni violente sono facili da percepire.
Il confort è assicurato un po' in tutte le condizioni di impiego: complice la gommatura “ classica”, dal fianco piuttosto alto, il passaggio sulle buche comporta scuotimenti più contenuti di quelli con cui siamo ormai abituati a convivere; risulta un po’ più secca invece la risposta sulle giunzioni trasversali.
Quanto all’impiego fuori dall’asfalto, meglio non farsi troppe illusioni: stante la presenza del bloccaggio per il differenziale centrale, la configurazione tecnica sarebbe pure adeguata. Ma le caratteristiche del corpo vettura, a partire dalla limitata altezza da terra e dall’estensione degli sbalzi, non sono certo tali da permettere grandi avventure.
A conferma del carattere prettamente “ urban” della vettura giapponese. Il quadro prestazionale appare nel complesso adeguato alle circostanze: pur beneficiando di un’eccellente motricità l’accelerazione non può certo definirsi fulminante, mentre in ripresa è tutta questione di aspettare la zona turbo, dopo di che la spinta non manca. Buono infine il comportamento in frenata, dove la vettura mostra di riuscire a conservare la linea ( e a fermarsi in spazi ristretti) anche se l’aderenza è precaria.
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