Qualità ed ergonomia tranne nei tasti del cambio
La plancia della Boxster è immutata ma resta del tutto apprezzabile per stile ed ergonomia. Eccellente il rivestimento integrale in pelle, a richiesta; la strumentazione conserva i consueti tre quadranti circolari. Sul volante trovano posto i pulsanti del cambio PDK, comodi ma di impostazione turistica: nella guida sportiva possono essere azionati inavvertitamente col palmo della mano e la soluzione del doppio comando (due tasti che assolvono la stessa funzione) possono generare incertezze.
Posto guida perfetto e (pagando) climatizzato
Difficile desiderare di meglio dal ponte di comando della vettura: il volante, pressoché verticale, è sempre alla distanza e alla profondità giuste (entrambe sono regolabili), il sedile è compatto ma eccellente per ampiezza dei registri e per confort. A richiesta figurano riscaldamento e aerazione di seduta e schienali ed è possibile scegliere pure tra una vasta gamma di “poltrone” di varia foggia (oltre a quella standard montata sul nostro esemplare) tra le quali spiccano i gusci da corsa.
Con due bauli a disposizione un weekend è garantito
Lo spazio per riporre i bagagli non è moltissimo, ma consente pur sempre una discreta autonomia di viaggio: il baule in coda, sopra (da qui si ha accesso anche ai controlli dei livelli del motore) è largo, ha una “luce” ridotta e offre una cubatura di 130 litri. Il vano anteriore (a destra), al contrario, è più stretto ma molto profondo e offre un volume utile di 150 litri. La capote in tela, compattissima, si ripiega dietro agli schienali senza influenzare minimamente la capacità di carico della vettura.