29.03.2010 ( Aggiornata il 29.03.2010 17:37 )
Il telaio deriva da quello già utilizzato per la C3 Picasso e la Peugeot 207, ma con passo accorciato di oltre 7 cm, portato quindi a 2466 mm. Rispetto alla precedente C3 sono aumentati leggermente passo e carreggiate e le dimensioni esterne, a vantaggio dell’abitabilità, ma è stata riproposta la classica impostazione tecnica: trazione anteriore, sterzo a cremagliera con servoassistenza elettrica variabile, sospensioni anteriori a ruote indipendenti di tipo pseudo McPherson e posteriori a ruote interconnesse, con traversa deformabile, motore anteriore trasversale e trasmissione manuale a 5 rapporti. Proprio quest’ultima appare l’unica vera pecca tecnica della C3 1.6 VTi: questo cambio penalizza infatti il confort di marcia alle andature autostradali. Certo sarebbe più opportuno l’accoppiamento con il manuale a 6 marce o con l’automatico, entrambi però non disponibili su questa versione. Il 4 cilindri di 1.6 litri è lo stesso motore che equipaggia anche la Mini Cooper ed è stato sviluppato in collaborazione con la BMW, che ne ha curato la progettazione, mentre la produzione è affidata al gruppo PSA. Realizzato in diverse varianti, questo 16 valvole, interamente in lega leggera, con sistema Valvetronic di controllo variabile delle valvole, è abbastanza potente ( 120 cv) ed elastico. Pur essendo la versione di punta a benzina, la 1.6 VTi, dotata dei 4 freni a disco, autoventilati sull’avantreno, monta l’ESP solo a richiesta: la sicurezza di marcia è comunque di ottimo livello.
Le idee e le soluzioni innovative non mancano sulla C3, a cominciare dall’originale parabrezza panoramico. Proprio questa parte però andrebbe rivista sotto alcuni aspetti estetici, come le differenti guarnizioni utilizzate per la parte superiore, del tipo incassato, e per quelle laterali, riportate a vista. Nell’abitacolo il pannello scorrevole che serve a occultare la parte superiore del parabrezza andrebbe rivisto nella zona delle guide laterali e per la plastica rigida utilizzata per le alette parasole. Altre piccole lacune caratterizzano questa e altre parti, come i gruppi ottici posteriori. Migliorabile anche il montaggio della carrozzeria: nel frontale si notano l’eccessivo gioco che vi è fra il cofano e il paraurti e alcuni allineamenti volumetrici con differenze piuttosto marcate. A parte questo, la C3 si dimostra ben progettata: è più attraente e intrigante rispetto alla maggior parte delle concorrenti dirette (il diffusore di profumo nell’abitacolo è uno dei gadget proposti dalla Citroën), anche se il progetto è stato sviluppato puntando sul contenimento dei costi. Migliorando l’assemblaggio e perfezionando alcune parti dell’abitacolo la C3 può raggiungere un livello qualitativo più che convincente, come lo è l’immagine della vettura.
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Citroen C3 1.6: il cielo in una stanza
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