Grande qualità nei materiali e nella cura dei dettagli

C’È caso che se la vedete passare magari non la notate nemmeno. Per la nuova Peugeot 308 è stata intrapresa infatti una strada stilistica molto sobria, con forme per nulla gridate e poche linee a tracciare l’intero corpo vettura. Una filosofia alla Walter De’ Silva, per intenderci, quella che ha fatto la fortuna di molti modelli del Gruppo VW negli ultimi anni.Se la via della semplicità farà la fortuna anche di Peugeot e della sua 308 non lo sappiamo, soltanto il tempo potrà dirlo e in tal caso buon per loro. Nel frattempo, però, consentiteci di darvi un consiglio: anche se per strada non l’avete notata, andatela a vedere e a provare in concessionaria, nel vale davvero la pena. Perché il meglio della 308, ti si para davanti quando apri la portiera. E non parliamo soltanto di due soluzioni molto originali, quali il cosiddetto i-Cockpit e l’assenza dei comandi della climatizzazione, ma per la qualità percepibile.Fa proprio una bella impressione la 308, vista da di rivestimento morbidi al tatto, cura dei dettagli, ordine e pulizia dei comandi. Un abitacolo che, così al primo impatto, ricorda da vicino una tedesca di fascia alta e segna un enorme salto in avanti rispetto alla precedente generazione. Poi ci sono appunto quei due dettagli sopracitati che rendono la 308 non solo gradevole da vivere, ma anche originale e diversa dalle altre. Parliamo in primo luogo del ponte di comando, che come già su 208 e 2008, prevede il volante dalla corona di piccole dimensioni e la strumentazione rialzata.E poi la scelta di eliminare dalla console centrale i tasti fisici di controllo del climatizzatore e integrarli nel touchscreen a centro plancia. Riguardo a quest’ultima soluzione, la riteniamo pratica e intelligente: abituati a gestire parecchie funzioni della vettura attraverso gli impianti multimediali, non vediamo perché non fare la stessa cosa anche con il climatizzatore. Oltretutto il display è in posizione rialzata, per non togliere troppo lo sguardo dalla strada, e la reattività dello schermo touch è piuttosto buona, senza considerare che con un impianto automatico, una volta impostata la temperatura desiderata, non sei sempre lì a smanettare con ventola e flussi. Pertanto, sulla console centrale si libera spazio e resta soltanto un elegante pomello rotondo per la regolazione del volume, tutto il resto è simmetria e pulizia stilistica. Per quanto concerne invece l’i-Cockpit, troviamo straordinario il volante: dopo che ti abitui a gestire una corona di così piccole dimensioni, qualsiasi altro volante che prendi in mano sembra il timone di una nave. Continuiamo invece ad avere qualche riserva sulla visibilità della strumentazione: in certi casi occorre scegliersi una posizione di guida di compromesso per poter vedere il quadro, altrimenti ostruito dalla corona del volante.

La sensazione di solidit&agrave; e qualit&agrave;, prosegue anche in movimento. Anzi, &egrave; proprio guidando che percepisci ancor pi&ugrave; il salto in avanti che ha compiuto la 308. L&rsquo;abitacolo &egrave; sempre ovattato, le sospensioni assorbono a meraviglia ma in maniera consisente, non sul genere flaccido stile francesi di un tempo. Si apprezzano poi l&rsquo;agilit&agrave;, data da un peso contenuto, e la notevole stabilit&agrave; anche a fronte di manovre sconsiderate per valutare la bont&agrave; del progetto. Che &egrave; figlio del nuovo corso del Gruppo PSA, basato sulla nuova piattaforma modulare EMP2 &mdash; Citro&euml;n C4 Picasso e Peugeot 308 sono le prime ad impiegarlo &mdash; che assieme a nuovi processi di produzione e a materiali pi&ugrave; nobili e leggeri ha permesso di risparmiare complessivamente 140 kg.&Egrave; come viaggiare con due persone in meno a bordo, a tutto vantaggio della maneggevolezza, delle prestazioni e dei consumi. Che difatti, anche nel caso del motore a benzina pi&ugrave; potente che abbiamo provato (il 1.6 THP da 156 cv) sono di tutto rispetto: 14,6 km/litro in media a fronte di 218 km orari e meno di 8&rdquo; da 0 a 100 km/h. Ma se non volete esagerare, ci sono anche i diesel 1.6 HDi da 92 e 115 cv e il piccolo 1.2 benzina a 3 cilindri con cui la 308 parte da 17.100 euro.

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2014/01/13.jpg"><img class="alignnone size-full wp-image-18280" alt="Peugeot 308 1.6" src="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2014/01/13.jpg" width="640" height="426" /></a>Un piacere da vedere e da toccareLa plancia della 308 è rivestita con plastiche di ottima qualità, morbide al tatto; soltanto sul tunnel si fa impiego di materiali più rigidi, ma sono ben mascherati dall’inserto in ABS verniciato che fa da cornice alla leva cambio e ai tasti d’avviamento e freno di stazionamento. A fianco, sulla console non ci sono i tasti della climatizzazione, riportati all’interno del touchscreen che è piuttosto intuitivo da utilizzare. Sopra, la strumentazione rialzata: curiosamente il contagiri prevede la salita antiorario dell’ago.Baule al top, spazio dietro noOttima la posizione di guida, le ampie escursioni di volante e sedile garantiscono un buon ventaglio di personalizzazione (anche per riuscire a vedere gli strumenti...). La zona posteriore è adeguata ma non generosissima di spazio: il passeggero centrale se la passa male e non ci sono nemmeno le bocchette d’aerazione. Il baule, con 470 litri, è al top della classe. La forma è regolare sebbene ci sia un gradino piuttosto alto fra battuta e piano di carico e, a sedili abbassati, il piano stesso non sia del tutto piatto&nbsp;

Bello da vedere, piacevole da impugnare con quella morbida pelle pieno fiore, dannatamente divertente da far ruotare in ogni dove. Il volante della 308 crea assuefazione, quando lo conosci non ne puoi pi&ugrave; fare a meno. Perch&eacute; con quel diametro cos&igrave; contenuto, quasi da videogioco, ti sembra di avere ancor pi&ugrave; controllo della situazione, sia nella guida impegnata, ma anche in una semplice manovra di parcheggio. Una bella idea, dettata soprattutto dal concedere visibilit&agrave; alla strumentazione rialzata (non sempre, per&ograve;, &egrave; visibile, specie con il sedile tutto abbassato), che rende diverso pi&ugrave; accattivante l&rsquo;intero abitacolo della Peugeot.Che come detto offre subito un&rsquo;immediata sensazione di qualit&agrave;, per pulizia stilistica, scelta di materiali di pregio, razionalit&agrave;. E dopo i primi giri di ruota, questa sensazione di qualit&agrave; si tramuta in certezza. Perch&eacute; in movimento la 308 lascia intendere subito un bel progresso anche sul versante del confort, e non serve macinare centinaia di chilometri prima di evincerlo. Alla prima buca o al primo dissuasore avverti un comparto sospensioni estremamente raffinato, che assorbe egregiamente senza trasmettere in abitacolo n&eacute; rumori, n&eacute; duri contraccolpi. E questo pur a fronte di una consistenza, come vedremo, notevole anche sul fronte dinamico.Poi c&rsquo;&egrave; l&rsquo;insonorizzazione, altrettanto curata e raffinata. I decibel che abbiamo registrato sono sempre molto contenuti, ma anche senza avere un fonometro al posto dell&rsquo;orecchio &egrave; ben percepibile il clima ovattato che regna sempre a bordo della vettura, e soltanto alle andature pi&ugrave; elevate e fuori codice iniziano ad emergere fruscii aerodinamici. Queste sensazioni di benessere a bordo proseguono con i vari comandi: piace la leva del cambio, rialzata per essere a portata di mano, come pure la sua manovrabilit&agrave; sempre precisa e ben contrastata; soddisfa lo sterzo, per la calibratura azzeccata che lo rende comunicativo, leggero alle basse velocit&agrave; e adeguatamente pesante in velocit&agrave;. A tutto questo fa da contorno in maniera adeguata l&rsquo;erogazione del &ldquo;millesei&rdquo; turbo-benzina da 156 cavalli, unit&agrave; nota e ben collaudata che sulla 308 rappresenta, al momento, il top di gamma in termini di potenza. Grazie a una turbina piccola, a geometria variabile e con tecnologia TwinScroll, il ritardo di risposta &egrave; contenuto ai massimi. Ne deriva dunque un comportamento da motore turbodiesel, come ormai molti turbo-benzina moderni: gi&agrave; a poco meno di 2000 giri la spinta &egrave; consitente e, proprio come i propulsori a gasolio, non viene voglia di insistere cos&igrave; tanto con i regimi elevati, ma piuttosto di andare a spasso sfruttando l&rsquo;elasticit&agrave; e la buona coppia ai bassi. Questo &egrave; dovuto anche al fatto che questo motore &egrave; accoppiato a una trasmissione dai rapporti particolarmente lunghi, che invitano appunto ad andare a cercare lo spunto in alto soltanto in fase di ripresa e sorpasso. Basti pensare che la velocit&agrave; massima, su sei rapporti, viene raggiunta in quarta marcia!Ci&ograve; significa che per riprendere velocit&agrave; con una certa scioltezza, sarebbe bene scalare almeno un paio di rapporti. Cos&igrave; facendo, le prestazioni che ne derivano sono pi&ugrave; che soddisfacenti, sia in velocit&agrave; con una punta massima di 218 km orari effettivi, ma soprattutto in accelerazione dove nello scatto breve la nostra 308 ha staccato un ottimo 7&rdquo;91, meglio di quanto promesso dalla Casa. Quella del cambio &ldquo;lungo&rdquo; &egrave; una scelta, peraltro comune a tutti, dettata ovviamente dal contenimento dei consumi nel ciclo d&rsquo;omologazione.Difatti, in termini di percorrenze, questa Peugeot ha dato il meglio di s&eacute; proprio in quelle situazioni in cui la sesta lunga abbassa molto i giri motore e dunque fa lavorare poco il propulsore, e ne sono una testimonianza i 19 km/litro effettivi che si possono percorrere a 90 km/orari costanti. Anche nell&rsquo;extraurbano si difende, con 15,3 km/litro, ma basta andare in citt&agrave;, dove la meccanica viene sfruttata maggiormente, per scivolare sugli 11,5 km/litro, prestazione discreta anche in considerazione del fatto che qui non &egrave; presente l&rsquo;onnipresente start/ stop. Per quanto riguarda il comportamento stradale, quello che stupisce &egrave; l&rsquo;ottimo rapporto fra confort e dinamismo. A fronte di una comodit&agrave; di marcia che come detto &egrave; molto elevata, in mezzo alle curve la 308 sfoggia una reattivit&agrave; ai comandi davvero encomiabile. Merito della nuova scocca pi&ugrave; rigida, che consente di adottare una taratura d&rsquo;assetto pi&ugrave; confortevole senza nulla perdere in agilit&agrave;, ma anche delle nuove misure del corpo vettura, cresciute in ogni direzione per garantire maggior impronta a terra.Ecco allora che, grazie anche alla opzionale gommatura da 18 pollici, la Peugeot 308 risulta ottimamente bilanciata, omogenea nel comportamento e quasi indifferente a qualsivoglia tipo di maltrattamento automobilistico: improvvisi rilasci dell&rsquo;acceleratore in curva, scarti d&rsquo;emergenza ad alta velocit&agrave;, panic-stop in mezzo a una piega. La vettura raramente si scompone e se mai lo facesse le sue reazioni sono sempre estremamente prevedibili, controllabili e comunque sempre supervisionate dall&rsquo;elettronica, che non &egrave; mai completamente disinseribile.

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2014/01/32.jpg"><img class="alignnone size-full wp-image-18282" alt="Peugeot 308 1.6" src="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2014/01/32.jpg" width="640" height="426" /></a>Avete presente il Meccano? Proprio come il gioco di costruzioni, le nuove piattaforme modulari che stanno impiegando i costruttori consentono di adottare il componente o il modulo più adatto allo specifico modello, in maniera da non incamerare peso inutile. La 308, ad esempio, prevede tre tipi di servosterzo elettrici a seconda della motorizzazione che andranno a servire. La piattaforma EMP2 del Gruppo PSA, nel complesso, ha consentito così di limare ben 140 kg sulla 308 uscente, che nello specifico sono così ripartiti: 27 chili grazie ad acciai ultraresistenziali per la scocca, che sono più leggeri e al tempo stesso più resistenti, ma anche materiali compositi e alluminio; 10 kg sono stati limati con nuovi processi di assemblaggio, quali saldature al laser, idroformatura e laminature degli acciai a spessore variabile; 33 kg con l’impiego intelligenti dei moduli e dei componenti, l’esempio che abbiamo citato prima del servosterzo.Questi sono 70 kg e gli altri 70 sono stati guadagnati riprogettando componenti: sedili -14 kg, materiale insonorizzante migliore ma più leggero -9 kg, portellone posteriore in termoplastico - 3 kg, nuovi acciai di rinforzo portiere -15 kg. Infine, le misure più compatte del corpo vettura “pesano” 12 kg in meno. Tra le innovazioni di aiuto alla guida, la Peugeot 308 porta invece al debutto il radar montato anteriormente che combinato ad altri componenti permette di disporre di tre funzioni ottenibili con l’optional Driver Assistence Pack: regolatore di velocità attivo per la distanza di sicurezza, allarme per il rischio collisione, frenata automatica alla massima potenza se il guidatore ha ignorato l’allarme stesso.

Peugeot 308, pronta a rivaleggiare con la Golf, prova su strada

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