02.09.2014 ( Aggiornata il 02.09.2014 15:11 )
La plancia è uno dei pezzi di bravura della Soul. Ha un design ricercato e una costruzione di grande qualità, risultando tra l’altro morbida in tutte le sue parti, compresa la fascia bassa in cui di solito si impiega plastica rigida. Il grande display da 8” touch screen ha una splendida grafica ad alta risoluzione ed è intuivo. Eccessiva la concentrazione di funzioni “doppiate” sul volante (16 tasti…).
Le bocchette laterali di aerazione sono due riuscitissimi cilindretti sormontati dai tweeter dell’Hi-Fi. Gran bell’esempio di design. La strumentazione punta soprattutto sulla leggibilità dei due grandi strumenti analogici. Pochi i portaoggetti: oltre agli anelli sul tunnel e a uno spazietto davanti al cambio, c’è solo il cassetto di destra.
Per essere lunga solo 4 metri e 14 la Soul ha un’abitabilità straordinaria: davanti ci si accomoda senza problemi e la posizione di guida è adeguata anche grazie alle ampie escursioni (assiale e in altezza) del volante. Dietro, il pavimento è quasi perfettamente piatto e il tunnel poco invasivo, ciò che rende – se non proprio comodissima – di sicuro assai dignitosa la sistemazione del passeggero centrale. Il baule non ha una capienza eccezionale (354/1367 litri) ma nemmeno risicatissima. Quel che lo rende poco sfruttabile è la limitata modulabilità: la panchetta non è scorrevole e non è previsto un piano mobile che lo parzializzi verticalmente. Ne consegue che, essendo molto profondo – e il paraurti prominente – recuperare una valigia pesante può comportare una fatica muscolare superiore al necessario. Con il rischio, per di più, di imbrattarsi i pantaloni
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