Abbandona certe soluzioni off road come le ridotte ma offre di più in termini di dotazioni, specie sulla V-top 4WD turbodiesel 120 cv

Nella sua lunga carriera - la Vitara è apparsa nel 1988 e poi ha proseguito come Grand Vitara dal 1999 - questo modello Suzuki è sempre stato un po' a cavallo fra l’essere un piccolo ma “vero” off-road e un mezzo da impiego più quotidiano sull’asfalto. Al momento del debutto fu in effetti uno dei primi a potersi fregiare onorevolmente dell’acronimo di Suv, e in seguito è restato abbastanza fedele all’impostazione tecnica originale, senza discostarsene significativamente e mantenendo così certe prerogative da offroad, come la presenza non solo della trazione integrale ma anche delle marce ridotte.Con l’ultimo modello arrivato proprio questa primavera, invece, si vira di più verso l’aspetto “commuter”, seguendo in questo una tendenza che sappiamo bene essere generale. Così ora in gamma troviamo anche la variante a due sole ruote motrici e hanno tolto le marce ridotte. Tuttavia la versione che abbiamo provato è quella “top” di nome e di fatto, e mantiene la trazione integrale automatica (a 4 impostazioni): parliamo infatti della Vitara DDIS 1.6 AllGrip V-Top, vale a dire il modello che monta la motorizzazione turbodiesel da 120 cavalli e che presenta l’allestimento più ricco, al quale si aggiunge oltretutto il “pacchetto” optional V-More.Sebbene la carrozzeria a cinque porte sia stata disegnata in modo da enfatizzare una certa imponenza - quasi non sembra sia solo di poco superiore ai 4 metri di lunghezza, con i suoi 417x177 cm - la nuova Vitara mantiene alcuni elementi di continuità (come il cofano a conchiglia, un classico per le Vitara) e comunque si concede qualche vezzo estetico sia fuori che dentro. Così in questo caso troviamo la verniciatura bicolore (padiglione nero o bianco) che fa parte del pacchetto optional e si somma alla verniciatura metallizzata offerta anche con colori meno sobri del consueto, come questo “Arancione Grand Canyon” della vettura in prova. A distinguere l’allestimento V-Top rispetto al V-Cool base, abbiamo inoltre alcuni specifici e visibili indizi come la mascherina cromata, i cerchi in lega anch’essi a doppia colorazione (sono sempre da 17 pollici) nonché gli anabbaglianti a Led contornati dall’alone blu della particolare corniciatura. Anche le “frecce” integrate negli specchietti sono proprie dell’allestimento superiore, mentre le luci diurne a Led in basso sono standard.La tendenza alla doppia colorazione prosegue anche internamente, per quanto sempre circoscritta nel settore degli accessori a richiesta. Così il pacchetto V-More (ma anche quello Interior Color) offre pure il pannello sul cruscotto e i contorni delle bocchette in tinta con la carrozzeria. Non è invece abbinabile agli optional finora citati il caratteristico tetto panoramico in cristallo apribile: si tratta di un accessorio disponibile a sé stante che esclude specificamente il V-More. Piuttosto, se finora abbiamo evidenziato certi particolari accessori a richiesta, non va per questo sminuito il fatto che già nel modello base la dotazione sia abbastanza ricca. Per esempio il display centrale da 7 pollici con schermo touch e varie funzionalità di connessione con lo smartphone è disponibile già sulla V-Cool con retrocamera, pur se il navigatore e i sensori di parcheggio perimetrali sono riservati alla V-Top.Esclusivi di quest’ultima pure i rivestimenti in pelle e microfibra per i sedili (in questo caso pure riscaldabili): un elemento di spicco in un abitacolo ben disegnato e che si sforza apprezzabilmente di non far notare che i materiali adottati non sono certo pregiati. Del resto la praticità non è in discussione: i vani portaoggetti sono più che sufficienti e anzi quello sotto il bracciolo centrale risulta particolarmente capiente. Lo è anche il cassetto, ma oltre alla documentazione cartacea non può contenere nulla di più. Si abbonda in modo significativo anche in quanto a dotazione elettronica e di sicurezza: ci sono l’airbag per le ginocchia del guidatore oltre alle tante assistenze, compreso il cruise adattivo (regolabile su tre distanze) e la frenata automatica del tipo “per evitare troppi danni quando è comunque tardi”. Sempre standard anche il controllo pressione pneumatici, con la V-Top che aggiunge giusto il pulsante di avviamento (ma le porte Keyless sono di base) e le luci e i tergi automatici. Il tutto per un prezzo complessivo pari a 27.100 euro al netto degli optional per la V-Top (2.500 euro più della V-Cool). Ma le aggiunte non incidono più di tanto e del resto risultano più che altro estetiche e non essenziali.

<a href="http://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/45.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44711" src="http://cdn.auto.it/images/2015/08/31/45-300x223.jpg" alt="4" width="300" height="223" /></a>Cromature a go-go La Vitara offre molte combinazioni estetiche: alla veniciatura bicolore si aggiungono molti particolari cromati, dalla marcherina a modanature e contorni optional.C&rsquo;&egrave; il doppio fondo rialzabile Oltre ad essere capiente, arrivando fino a 1120 litri dai 375 base, il bagagliaio &egrave; ben sfruttabile grazie anche a soluzioni come il ripiano rialzabile: oltre a nascondere un ulteriore vano, &egrave; asportabile oppure bloccabile per facilitare le operazioniConsumi record La Vitara consuma davvero poco: abbiamo rilevato 19,9 km/ litro in media, con punte di 25,8 a 90 km orari costanti.&nbsp;

<a href="http://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/36.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44712" src="http://cdn.auto.it/images/2015/08/31/36-300x199.jpg" alt="3" width="300" height="199" /></a>Bicolore anche dentro A richiesta si possono avere bocchette e modanaturaCon pelle e microfibraOttimi i sedili anteriori, ben conformati e rivestiti in pelle e microfibra, sulla V-Top. Sono anche riscaldabili ma non c&rsquo;&egrave; la regolazione lombare e quella del sedile &egrave; a scattiPanca posteriore &ldquo;piatta&rdquo; I sedili posteriori risultano molto meno avvolgenti di quelli davanti, ma ne guadagna lo sfruttamento per cinque persone. Nessun problema per le gambe.&nbsp;

<a href="http://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/26.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44713" src="http://cdn.auto.it/images/2015/08/31/26-300x158.jpg" alt="2" width="300" height="158" /></a>Quando ci si siede al volante della nuova Suzuki Vitara, &egrave; facile farsi distrarre dagli elementi colorati del cruscotto o da certe &ldquo;finezze&rdquo; come l&rsquo;orologio analogico centrale con i kanji alla giapponese (&egrave; a scelta cos&igrave; oppure Carbon o Chrono). Che sia un modo &ldquo;velato&rdquo; per non far pensare che &egrave; stata costruita negli stabilimenti magiari di Esztergom? Eppure non si avvertono mancanze in qualit&agrave;, e solo andando al di l&agrave; di come si presentano alla vista si pu&ograve; avvertire che le plastiche sono quelle che sono. Un aspetto che peraltro viene superato alla svelta non appena si ha&nbsp;modo di apprezzare la buona conformazione dei sedili e la presenza di tanti ausili elettronici che aiutano effettivamente la guida e la sicurezza.Gi&agrave; che stavamo parlando di aspetti costruttivi, ricordiamo anche che il turbodiesel 1.6 da 120 cv, a 16 valvole, presenta&nbsp;un gruppo turbocompressore a geometria variabile controllato elettronicamente e abbinato a una valvola EGR raffreddata ad acqua: la lotta alle emissioni &egrave; del resto stata uno degli obbiettivi di base nella definizione di questo propulsore. Non sappiamo quanto possa essere correlato a tali vincoli, ma alla fine il propulsore si dimostra s&igrave; abbastanza pronto e prestante, ma purch&eacute; lo si faccia lavorare entro determinati regimi. Sotto i 1500 giri risulta infatti inesistente, tanto che si fa fatica a mentenere la sesta marcia (il cambio &egrave; manuale) anche ad andature extraurbane da codice stradale. Ma bastano 200 giri in pi&ugrave; per trasformarsi, anche se di certo non si ha poi un allungo sportivo. Insomma, una spinta motrice decisamente favorevole a patto che si sappia anticipare le&nbsp;varie situazioni stradali inserendo subito la marcia &ldquo;giusta&rdquo;. Parlando sempre della trasmissione, la rapportatura risulta effettivamente un po&rsquo; &ldquo;aperta&rdquo; con una prima marcia corta e una sesta invece piuttosto lunga. In pi&ugrave; c&rsquo;&egrave; la trazione integrale AllGrip con le sua quattro modalit&agrave;. In situazioni normali si pu&ograve; tranquillamente viaggiare in &ldquo;Auto&rdquo;, vale a dire con 2 ruote motrici (anche per risparmiare carburante) pronto per&ograve; a passare alle 4WD se la situazione lo richiede, con la funzione Freeforward che &egrave; pure in grado di predire tali situazioni trasferendo gi&agrave; in anticipo la trazione al ponte posteriore. Tutto questo avviene in modo abbastanza &ldquo;trasparente&rdquo;, col guidatore che difficilmente si accorger&agrave; di tali interventi. Abbiamo poi le modalit&agrave; &ldquo;Sport&rdquo; ideale per le strade pi&ugrave; tortuose, quella &ldquo;Snow&rdquo; impostata con 4WD di partenza per i fondi scivolosi, e infine &ldquo;Lock&rdquo; per disimpegnarsi dai fondi pi&ugrave; difficili come fango o sabbia.Una funzione tutt&rsquo;altro che secondaria nella tranquillit&agrave;&nbsp;di guida la svolgono inoltre i vari controlli elettronici: si va dal traction control all&rsquo;ESP, dal cruise control adattivo al radar brake support, comprendendo infine il controllo delle discese per la guida off-road. Sistemi che ci sono parsi ben tarati alla bisogna: infatti per cominciare gli interventi di stabilizzazione sono pronti e decisi, che &egrave; ci&ograve; che serve con una vettura di questo tipo. Cio&egrave; che pur senza essere davvero instabile pu&ograve; innescare qualche dondolio, che per&ograve; viene subito smorzato nelle situazioni stradali pi&ugrave; estreme. Inoltre il controllo della distanza - abbinato al cruise e alla frenata automatica - &egrave; regolabile su tre livelli che nei casi estremi non impediranno l&rsquo;incidente, ma contemporaneamente nelle situazioni normali non risultano troppo fastidiosi. Verrebbe da dire che sono regolati &ldquo;all&rsquo;italiana&rdquo;...A tutto questo si aggiunge una frenata piuttosto pronta, cos&igrave; che solo per una piccola tendenza ad alleggerire dietro nei nostri rilevamenti abbiamo ottenuto uno spazio d&rsquo;arresto di 37,6 metri dai 100 all&rsquo;ora. E anche alle velocit&agrave;&nbsp;superiori l&rsquo;efficacia non cala significativamente. Continuando sul tema dei riscontri strumentali, lo scatto da 0 a 100 km/h in 11&rdquo;46 &egrave; interessante per la tipologia di vettura e dimostra che tenendo il motore &ldquo;a regime&rdquo; la spinta non &egrave; male. Fermo restando che in caso di sorpasso non dobbiamo pensare di avere sottomano un &ldquo;duemila&rdquo; e bisogner&agrave; armeggiare col cambio.&nbsp;Con una sesta tendenzialmente lunga e l&rsquo;impatto aerodinamico frontale che &egrave; quello di un Suv, in velocit&agrave; massima si arriva a 183,6 km/h, buoni rispetto ai 120 cv disponibili. I consumi sono molto buoni: si attestano su una media di 19,9 km/litro e risultano bilanciati nelle varie situazioni, fermo restando che per tenere la sesta marcia ai 90 orari, con la quale si raggiungerebbero quasi i 26 km/litro, bisogna impegnarsi &ldquo;di fino&rdquo; con l&rsquo;acceleratore. Infine, sempre nella lettura dei dati che potete trovare in modo completo nel tabellone a seguire, si avverte una certa rumorosit&agrave; da varie fonti, dal motore stesso all&rsquo;aerodinamica che non &egrave; certo quella di una coup&eacute;. Ovviamente non pensiamo certo che il criterio pi&ugrave; indicato di valutazione della nuova Suzuki Vitara sia quello di una vettura sportiva, anzi. Troviamo sia quindi opportuno evidenziare come - a dispetto di quanto vorrebbero far credere i detrattori di questa tipologia di auto - la Vitara si comporti in modo pi&ugrave; che adeguato anche nell&rsquo;impiego cittadino, dove pu&ograve; far valere la sua versatilit&agrave; e praticit&agrave;. Magari in pieno centro non potremo avvalerci appieno di funzionalit&agrave; come le quattro ruote motrici (anche se quando viene a nevicare non possiamo sempre attendere l&rsquo;intervento comunale...) ma le dimensioni non esagerate aiutano e si aggiungono alla facilit&agrave; di controllo: oltre al &ldquo;dominare&rdquo; la strada da un punto di vista elevato, c&rsquo;&egrave; la buona visibilit&agrave; perimetrale (anche se la &ldquo;cintura&rdquo; posteriore &egrave; un po&rsquo; alta) aiutata in parcheggio dai vari sensori e retrocamera. Avremmo solo gradito un maggior diametro di volta.&nbsp;

<a href="http://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/53.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44710" src="http://cdn.auto.it/images/2015/08/31/53-300x200.jpg" alt="5" width="300" height="200" /></a>4 trazioni a scelta Sul tunnel &egrave; presente il pomello di selezione della gestione delle quattro ruote motrici AllGrip: automatica, Sport e Snow, alle quali si aggiunge il bloccaggio quasi completo dei differenziali.

Abbandona certe soluzioni off road come le ridotte ma offre di pi&ugrave; in termini di dotazioni, specie sulla V-top 4WD turbodiesel 120 cv

Suzuki Vitara, cambio di passo, la prova

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