Fiat Tipo, la classe operaia torna in paradiso: la prova

Non è questa l’ambizione, si punta alla sostanza. Con prerogative interessanti: abitabilità, comfort, discreta qualità generale e nel caso della Lounge, un allestimento importante. Anche perché due “tocchi” come il navigatore e la telecamera posteriore, che non sono di serie anche su molti modelli premium, si possono aggiungere optando per il non esoso pacchetto Tech Lounge da 600 euro. Nel complesso la configurazione è più che soddisfacente, equilibrata in quasi tutti i suoi aspetti: dalla dotazione, al motore e anche alla sempre invocata “qualità percepita”. Qualche piccola magagna c’è, ma il quadro generale è positivo nel complesso, adeguato per le ambizioni. Non sarebbe costato molto arricchire con qualche particolare di livello più elevato, ad esempio al posto delle rigide plastiche sui pannelli portiere, almeno sulla Lounge.

Considerato il prezzo di partenza non solo della Tipo top che abbiamo guidato, ma di tutta la gamma, il contesto complessivo è adeguato alle aspettative. Probabilmente con qualche attenzione in più nella messa a punto iniziale dei processi costruttivi, più che nella qualità singola degli elementi, il quadro generale sarebbe stato ancora migliore e sicuramente buono anche per target economici più alti. Il primo colpo d’occhio è positivo.

La parte superiore della plancia è rivestita in PVC, anche se di qualità medio-bassa. Polipropilene rigido goffrato di qualità accettabile nella parte inferiore della plancia e tunnel. Tappetini gommati nei vani portaoggetti. Complessivamente realizzata in modo pragmatico, come testimonia la facilità nello smontare di alcuni componenti.