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Volvo ammette i limiti delle elettriche: davvero green solo dopo 110mila km

Zero emissioni, ma anche zero omissioni. Volvo ha lanciato la sua campagna di trasparenza relativa alle vetture elettriche, attraverso cui ha diffuso alcuni dati “scomodi” sulle auto a batterie. La campagna #ZeroOmissions è stata lanciata da Volvo in concomitanza con il lancio del Suv-coupé elettrico C40 Recharge (qui la nostra prova) e l'apertura di Cop26, e ha come obiettivo quello di sensibilizzare le istituzioni e gli altri Costruttori al fine di rendere più sostenibile l'intero processo produttivo delle auto elettriche e promuovere la produzione di energia rinnovabile.

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I segreti "scomodi" delle elettriche

Quando si parla di auto elettrica, spesso si tende a sottolinearne i vantaggi e i meriti minimizzandone invece i limiti, inclusi quelli a livello ambientale. Un atteggiamento che Volvo ha deciso di combattere lanciando una campagna social denominata #ZeroOmissions, ovvero nessuna omissione su quelle che sono le problematiche relative alla produzione di auto a batteria. Attraverso questa campagna, Volvo ha ammesso che produrre una vettura elettrica comporta emissioni superiori fino al 70% rispetto a realizzare un'auto tradizionale con motore endotermico benzina o Diesel.

Un peso ecologico notevole che, con il mix di energia attuale utilizzato in Europa (proveniente al 60% da fonti fossili) rende una vettura elettrica diventa davvero green solo dopo 68.400 miglia di utilizzo. Ovvero, ben 110mila km. Un numero destinato a migliorare qualora l'auto venga alimentata solamente con energia ricavata da fonti rinnovabili, come quella eolica. In tal caso, l'impronta carbonica viene compensata nell'arco di 30mila miglia, pari a poco più di 48mila chilometri.

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L'appello a Cop26

“'Elettrico non basta. L'industria automobilistica deve agire ora per affrontare le emissioni in tutta la propria attività. Questo è il motivo per cui miriamo a ridurre le emissioni di carbonio per veicolo del nostro ciclo di vita del 40% tra il 2018 e il 2025”. Così sui social Volvo ha presentato la propria mission a medio termine. Riducendo l'impatto ambientale del ciclo produttivo dell'auto, infatti, sarà possibile ridurre anche il numero di km in elettrico necessario a compensarne le emissioni, rendendo le auto a zero emissioni davvero “green” in minor tempo.

La campagna di trasparenza è stata lanciata in concomitanza con l'apertura dei lavori di Cop26, il vertice tra i capi di stato di tutto il mondo focalizzato sulla lotta ai cambiamenti climatici e all'inquinamento. Da qui l'appello di Volvo alle istituzioni a impegnarsi nella produzione di energia elettrica rinnovabile e nella decarbonizzazione di attività collaterali alla realizzazione delle vetture, come le spedizioni internazionali via nave. “Non possiamo essere climaticamente neutri senza l'accesso al trasporto marittimo a emissioni zero” ha scritto Volvo.

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L'impegno di Volvo

“In questo momento, siamo vicini a una catastrofe climatica. Le Case automobilistiche, compresa Volvo Cars, alimentano la crisi da un secolo. Come parte del problema, è nostra responsabilità cambiare ciò che facciamo e come lo facciamo”. Questa la presa di coscienza di Volvo, che si sta impegnando su numerosi fronti a ridurre la propria impronta carbonica. Ad esempio attraverso accordi con numerosi fornitori (soprattutto di acciaio e batterie, responsabili rispettivamente del 17 e del 30% delle emissioni in fase di produzione di una vettura elettrica) che utilizzano energia verde.

La Casa svedese ha inoltre confermato i propri obiettivi relativi all'elettrificazione della gamma, che dal 2030 offrirà una gamma completamente elettrica. Mentre già dal 2025 metà delle Volvo vendute saranno a emissioni zero. “Per raggiungere le vere emissioni zero abbiamo bisogno di politiche climatiche e azioni più audaci da parte dei governi alla COP26 - e oltre. E devi conoscere i fatti”, l'appello finale del brand svedese.