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Crisi Mitsubishi, 600 prepensionamenti e addio a due modelli iconici

La crisi economica causata dalla pandemia di Coronavirus non risparmia nessuno, e grava con peso ancora maggiore per quelle Case automobilistiche che, come Mitsubishi, già non godevano di ottima salute. Il marchio giapponese è stato costretto a ridimensionare le proprie attività annunciando tagli in ogni settore, a partire dal personale fino alla gamma del prodotto.

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Ristrutturazione profonda

Mitsubishi prevede di registrare, entro la fine dell'anno, una perdita di 360 miliardi di yen, pari a circa 2,9 miliardi di euro. Per far fronte a questa crisi finanziaria la Casa sta pianificando il prepensionamento di parte dei suoi dipendenti: fino a 600 sui 14.000 che attualmente costituiscono la forza lavoro del marchio. I lavoratori che saranno costretti ad abbandonare anzitempo il loro posto proverranno dalla sede principale della Casa a Tokyo e dagli stabilimenti di Aichi e Okayama, e riguarderanno sia operai che figure manageriali.

A luglio Mitsubishi ha registrato un calo della produzione in Giappone del 69%. L'ennesimo dato negativo di un'annata che sta mettendo in ginocchio il Costruttore nipponico alleato di Renault e Nissan. La riorganizzazione imposta dalla crisi finanziaria abbraccerà anche altri aspetti oltre a quello dei lavoratori. Mitsubishi sta infatti preparando l'addio a due modelli, a loro modo entrambi iconici per il marchio: il mitico fuoristrada Pajero e la i-MiEV, prima elettrica della Casa.

Confermata, infine, l'uscita di scena di Mitsubishi da alcuni mercati come quello europeo, per concentrarsi in zone dove il marchio è più gettonato, in primis il sud est asiatico. Decisione, questa, frutto anche del ridimensionamento effettuato insieme a Renault e Nissan.

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