Dai rumours di Ferrari 812 Superfast pronta a trasformarsi in coup&egrave;-spider, al progetto speciale, l&rsquo;esemplare unico, di Ferrari SP3JC. Prime immagini sfuggite su Instagram, di un&rsquo;opera che ha tutti i tratti per essere catalogata tra le one-off, come da esegesi della sigla. SP, Special Project. Gi&agrave; SP1 e SP2, due specialissime barchette realizzate in tiratura limitata e catalogate nel progetto Icona Ferrari. 3, perch&eacute; segue le due Monza. JC, John Collins. &Egrave; il cliente che ha commissionato la trasformazione di quella che inizialmente sembrava essere una Superfast, prima che dalla Ferrari svelassero il progetto: F12tdf rivista e interpretata in qualcosa di unico.   Non si svela il mistero sulla presenza o meno del tetto rigido che ne farebbe una convertibile, destinato a trovar spazio dietro le due gobbe con i roll-bar, seguendo i tagli dell&rsquo;apertura sotto la quale potrebbe nascondersi il meccanismo.  Il condizionale &egrave; d&rsquo;obbligo, vista l&rsquo;assenza di qualsiasi dettaglio ufficiale proveniente da Maranello. Immagini che si inseriscono sulle indiscrezioni di un progetto di 812 convertibile con tetto rigido, lanciato nei giorni scorsi da Marcel Massini.  JC, John Collins, &egrave; il titolare di Talacrest, dealer britannico specializzato sulle classiche di Maranello, oltre 1.700 Ferrari d&rsquo;epoca trattate dal 1989.  Sotto il cofano della SP3JC, il V12 aspirato da 800 cavalli della Tour de France, una realizzazione che modifica ogni centimetro quadrato della carrozzeria per come lo abbiamo conosciuto sulla Superfast o la F12, dal frontale con il cofano che lascia le bancate del V12 in bella mostra alla coda rielaborata nelle aperture di scarico dei flussi d&#39;aria, un volume che abbina eleganza ed esigenze tecniche.  Ferrari SP3JC &egrave; un progetto esclusivo e potrebbe lasciare spazio a una 812 Superfast convertibile da presentare nel corso del 2019 e dar seguito alla storia di Ferrari Superamerica con motore V12.&nbsp; 

Il progetto SP3 porta le iniziali di John Collins e rivela una F12 TDF&nbsp;trasformata in spider. Dopo i due progetti Icona SP1 e SP2 un passo verso la Superfast convertibile della quale si parla in ottica 2019?

Ferrari SP3JC, one-off derivata dalla F12 TDF

        Aperta. Superamerica. Talvolta, semplicemente, Spider. All&rsquo;orizzonte, Ferrari 812 Superfast in versione coup&eacute;-spider. &Egrave; un rumour, al momento. Sebbene pi&ugrave; che mai accreditato, vista la fonte chiamata in causa dal forum FerrariChat, platea solitamente ben informata e di proprietari, sulle mosse in arrivo dal Cavallino Rampante: Marcel Massini, storico e attento conoscitore del mondo Ferrari. Quella che dovrebbe essere presentata nel corso del 2019 costituirebbe una prima volta nell&rsquo;applicazione del tetto rigido ad azionamento elettrico a un modello Ferrari con motore V12. Quanto propone Portofino T, trasferito in casa 812 Superfast. Dovrebbe avvicinarsi alle soluzioni tecniche adottate su Ferrari 488 Spider, diversamente da altri modelli del passato. Tra serie speciali come Ferrari F60America (con capote in tessuto), e il modello che, a inizio anni Duemila, pi&ugrave; di altri ha catturato l&rsquo;attenzione in materia di spider-coup&eacute; V12: Ferrari 575M Superamerica. Trasformazione che ricorreva al tetto in vetro elettrocromico, in grado di variare l&rsquo;oscuramento in funzione della carica elettrica indotta. Ferrari 812 Superfast, di nome e di fatto: la prova La 812 Superfast Spider viene indicata con un hard-top ad azionamento elettrico, pertanto una soluzione radicalmente diversa, anche dalla stessa LaFerrari Aperta. Non si conosce molto altro in questa fase, nella quale a Maranello si lavora a svariati progetti, dopo il lancio delle due Icona Ferrari SP1 e SP2 e lo sviluppo in corso del sistema ibrido con frazionamento V8, con soluzioni tecniche di recupero dell'energia ispirate alle power unit di Formula 1. Flavio Manzoni racconta la 812 Superfast       

Secondo fonti ben informate, nel corso del 2019 potrebbe arrivare una variante spider-coup&eacute; con tetto rigido ad azionamento elettrico della 812 Superfast

Ferrari 812 Superfast, versione Superamerica in arrivo

        Prove di ibrido di seconda generazione in casa Ferrari. Da Fiorano emergono i primi muletti di un modello che andr&agrave; a posizionarsi al di sopra della Ferrari 488 GTB, sebbene le immagini spia circolate in Rete possano suggerire sotto le pesanti camuffature la presenza della stessa GTB. &Egrave; un modello diverso, che gira in pista con linee chiaramente differenti, a partire dai fari anteriori. Ma non &egrave; certo il dettaglio che conta maggiormente. Sono gli indizi di powertrain ibrido a contare, gli adesivi del triangolo giallo tipici dei test di sviluppo di modelli elettrificati. L&rsquo;ultimo avvistamento fa seguito a un altro muletto intravisto su strada, lo scorso settembre, fuori dalla fabbrica, a Maranello, con allora il particolare dei cablaggi arancioni anch&rsquo;essi tipici dei sistemi ibridi, in evidenza nel vano motore di una 488 GTB impiegata quale base di sviluppo.&nbsp; In occasione dell&rsquo;incontro con gli investitori dello scorso 18 settembre, Michael Leiters, responsabile dell&rsquo;area tecnica del prodotto stradale Ferrari ha confermato l&rsquo;arrivo di una nuova generazione di motori V6 turbo e dello sviluppo continuo del V8 attualmente su 488 GTB. Entrambi saranno ibridi e, relativamente al V8, &egrave; lecito attenderlo quale motore prescelto per il modello immortalato nei test di Fiorano. Sar&agrave; una Ferrari della gamma Sports&nbsp;&ndash; famiglia accanto alla proposta Gran Turismo (GTC4Lusso, Portofino, il futuro Purosangue), Special Series e Icona &ndash; dal motore in posizione centrale, cambio doppia frizione e unit&agrave; elettrica ad alto voltaggio a supporto&nbsp;e in grado di assicurare la marcia in elettrico (testimoniata da alcune prove di partenza, la scorsa primavera, sempre a Fiorano). Verr&agrave; presentata prima del rinnovamento di Ferrari 488. Sempre Leiters, nel corso del Capital Markets Day, nell&rsquo;anticipare che il V8 turbo ibrido avr&agrave; un&rsquo;accelerazione che sar&agrave; superiore a quella de LaFerrari, ha indirettamente riportato alla mente il brevetto depositato nei mesi scorsi da Maranello, progetto di turbo elettrificato, privo di collegamento fisico tra turbina e compressore, abbinabile anche a un sistema di recupero dell&rsquo;energia di tipo cinetico, per un ibrido da Formula 1.&nbsp;Quella strada che verr&agrave; naturalmente perseguita nello sviluppo dei futuri progetti stradali in arrivo.       

I muletti di sviluppo continuano a coprire chilometri in strada e in pista. A Fiorano, immortalata la nuova proposta della gamma Sports che arriver&agrave; nel 2019 e si porr&agrave; un gradino sopra la 488 GTB

Ferrari, test di V8 ibrido in pista a Fiorano

        Il biglietto da visita del piano industriale del nuovo Ceo di Ferrari, Louis Camilleri, sar&agrave; la serie limitata e specialissima&nbsp;annunciata per il 17 settembre. Esattamente ventiquattro ore prima della presentazione dei progetti di Maranello, ci sar&agrave; l&rsquo;esordio della &ldquo;Barchetta Rossa&rdquo;. Trattandosi di un modello davvero particolare, l&rsquo;indiziata pare una evoluzione della bellissima 812 Superfast (il nostro primo test) la V12 top di gamma del Cavallino. E ci sarebbe anche il nome 812 Monza, ma siamo nel campo delle illazioni. Il bozzetto nell&rsquo;invito all&rsquo;evento&nbsp;lascia chiaramente intendere un&rsquo;ipotesi non lontana. Dovrebbe essere la prima edizione limitata, forse di 200 esemplari, di una trilogia d&rsquo;eccellenza. 812 Superfast dopo la Barchetta potrebbe portare una serie Targa e poi una versione ancora pi&ugrave; estrema. Anche se un omaggio alla mitica 250 Testa Rossa &egrave; sempre molto &ldquo;gettonato&rdquo;.&nbsp; Non resta che aspettare: il godimento &egrave; assicurato. Mancano undici giorni al reveal.       

Serie specialissima in edizione limitata: attesa una Barchetta Rossa

Ferrari, il 17 settembre arriva 812 Monza?

        Icona Ferrari, il 17 settembre &egrave; in programma una gradita sorpresa. E&rsquo; durato poco il segreto dell&rsquo;invito privato che la Casa di Maranello ha inviato ai suoi clienti, presente anche sul sito dedicato. L&rsquo;immagine ha avuto una rapida diffusione. Evidente la silhouette che compare sullo sfondo. Una sportiva, speciale: a cielo aperto, senza tetto, montanti e capote. Una barchetta, nome che Gianni Agnelli diede proprio a una Ferrari 166M, che poi divenne sua. Da allora la tipologia di auto, certamente esclusiva, ha assunto questa definizione. L&rsquo;ultima barchetta Rossa, risale a quasi 20 anni fa. Era il 2000 quando inizi&ograve; la produzione della 550 Barchetta Pininfarina. Realizzata per i 70 anni del carrozziere, autore di alcune delle Ferrari pi&ugrave; belle. Non mancava certo di fascino, con il plus del motore a 12 cilindri anteriore. Sar&agrave; una barchetta o qualche altra serie speciale? L&rsquo;ipotesi, come accade nel duemila, di una derivazione da un modello di serie, ora sarebbe 812 Superfast, pare la pi&ugrave; verosimile. Sarebbe non solo la gioia dei per i collezionisti, ma anche un &ldquo;lancio&rdquo; carico di entusiasmo perch&eacute; il giorno dopo, il 18 settembre, Camilleri, il nuovo CEO del Cavallino Rampante, presenter&agrave; il piano industriale del Marchio.       

Il 17 settembre a Maranello &egrave; in programma una sorpresa ...

Barchetta Rossa, sarà una nuova Icona Ferrari?

Targa da sempre sono le Porsche e solo loro possono avere questo nome. Ma le Ferrari scoperte, a met&agrave; strada tra coup&eacute; e spider, con montante posteriore fisso, ci sono state. E sono piaciute. Resta nella memoria Ferrari 355 GTS, in commercio fino al 1999, ma in effetti anche un&rsquo;auto iper esclusiva come LaFerrari Aperta ha il tetto asportabile.    Una soluzione di nicchia, ma che ha trovato estimatori. Specialmente oggi che le coup&eacute;&ndash;cabriolet non hanno preso tutto il mercato come si pensava fino a dieci anni fa (Ferrari ha comunque la splendida Portofino) e le roadster pure piacciono, ma forse hanno meno fascino.  Ferrari ha depositato il 1&deg; agosto all&rsquo;ufficio brevetti dell&rsquo;unione europea, lo European Patent Office, una richiesta di &quot;Auto con carrozzeria di tipo Targa e tetto apribile&quot;. A opera di Matteo Biancalana, direttore tecnico del settore aerodinamico per le GT, e Giuseppe Cuzzillo.  Il bozzetto mostra che come modello &egrave; stata presa una F430, ma &egrave; chiaro che l&rsquo;applicazione, piuttosto pragmatica seppur di effetto, avr&agrave; destinazioni diverse. L&rsquo;indiziata potrebbe essere una Ferrari 488 GTS. Con lo straripante V8 turbo a cielo aperto. 

Depositato il brevetto: sar&agrave; la 488 GTS la Rossa con tetto asportabile?

Cavallino a cielo aperto, Ferrari prepara una tipo Targa

PRO ben impresso sul muso, per sentirsi piloti e non semplici gentlemen. Per sentirsi un po&rsquo; come Alessandro Pier Guidi e James Calado, che professionisti lo sono davvero e nel 2017 hanno conquistato il titolo WEC in Classe GT con Ferrari 488. L&rsquo;estrema Pista - protagonista di un supertest sul numero di Auto in edicola - della GTE sfrutta l&rsquo;esperienza vincente tra i cordoli e scioglie le briglie al motore V8 3.9 litri, opera d&#39;arte che &egrave; sintesi di altissima ingegneria nonch&eacute; (anche) il V8 stradale pi&ugrave; potente di sempre su una Ferrari. Soprattutto, &egrave; (ancora) - per il terzo anno consecutivo - il miglior motore al mondo.  WEC e Ferrari 488 Pista per introdurre l&rsquo;allestimento Piloti Ferrari, presentato alla vigilia della 24 Ore di Le Mans, che sar&agrave; di sfida a Porsche e Ford, per provare l&#39;impresa.  A meno che non facciate parte della famiglia Ferrari e siate affezionati clienti sportivi con familiarit&agrave; tra i cordoli, sar&agrave; impossibile agguantare un esemplare. Si caratterizza per la livrea speciale, realizzata dal programma Tailor Made, riprende i colori della GTE schierata da AF Corse, la fascia tricolore su cofano, tetto e ala posteriore, l&rsquo;applicazione davanti alle ruote posteriori, senza dimenticare il logo WEC e l&rsquo;alloro del titolo mondiale Piloti e Costruttori 2017. Il numero 51 non &egrave; casuale, si rif&agrave; all&rsquo;equipaggio Pier Guidi-Calado, iridati lo scorso anno, oggi a Le Mans affiancati da Daniel Serra. Sar&agrave; personalizzabile da ciascun cliente.  S-Duct e ala sospesa sono i dettagli aerodinamici probabilmente di maggior valore nella creazione delle performance di Ferrari 488 Pista. Sulla versione Piloti Ferrari la prima &egrave; verniciata in nero opaco, la seconda &egrave; in fibra di carbonio lasciata a vista.  Ferrari 488 Pista, alla guida di un Cavallino che emoziona  Quattro le colorazioni previste, dal Rosso Corsa al Blu Tour De France, fino al Nero Daytona e Argento Nurburgring. Orgoglio italiano che sale a bordo, il Tricolore campeggia sulle palette del cambio doppia frizione, sui tappetini in materiale tecnico e, soprattutto, sui sedili in Alcantara traforata, grazie alla lavorazione artigianale che replica la bandiera sfumata sugli schienali. La fibra di carbonio presente all&rsquo;interno &egrave; trattata con finitura opaca, la targhetta identificativa e i battitacco in carbonio completano il pacchetto dedicato ai clienti sportivi. 

Il programma Tailor Made celebra la vittoria del campionato WEC 2017 con una 488 Pista speciale, rivolta ai clienti sportivi del Cavallino e dai richiami alla 488 GTE di Pier Guidi-Calado-Serra impegnata a Le Mans

488 Pista Piloti Ferrari, a Le Mans 24 ore al giorno

&ldquo;Mi faccio una Ferrari&rdquo;. La frase &egrave; nota e ha fatto parte dei sogni di molti. Per alcuni, quasi tutti, mostruosamente proibiti. Una Rossa&nbsp;&egrave; sempre una Rossa. Oggi pi&ugrave; che mai, con la produzioneche negli ultimi decenni &egrave; aumentata progressivamente, sul mercato dell&rsquo;usato sono disponibili molte Ferrari.  Per cadere in tentazione&egrave; sufficiente dare un&rsquo;occhiata sul portale del nostro partner Automobile.it.  Lasciamo stare i 28 milioni di euro&nbsp;pagati per la mitica 250 GTO. Ci sono modelli molto pi&ugrave; accessibili, che sfatano&nbsp;almeno in parte, la leggenda&nbsp;delle Ferrari che acquistano sempre pi&ugrave; valore. Autentica solo per quelle costruite in piccola serie&nbsp;e con particolare valore tecnico&nbsp;o stilistico.  Le occasioni di seconda mano dei bolidi di Maranello&nbsp;non mancano, a partire da 30.000 euro, il costo di una &ldquo;media&rdquo; e gi&agrave; a quota 60.000, non per tutti, ma relativamente accessibile (meno di un&rsquo;Audi A6 &ldquo;base&rdquo;) si possono trovare chicche come 360 Modena F1&nbsp;con 400 cavalli&nbsp;e 60.000 km percorsi.  Quasi quasi &hellip; Cosa potrebbe frenare la follia? Il superbollo&nbsp;(ma non per tutte) che comunque cala con gli anni&nbsp;delle vettura, ma soprattutto i costi della manutenzione, in particolare quella straordinaria. Per una Ferrari non fanno sconti, in particolar modo per l&rsquo;usato.  Sciolte le riserve, ecco una cinquina di Ferrari, da 30 a 100 mila euro. A otto e dodici cilindri.  La meno &ldquo;nobile&rdquo; &egrave; anche la pi&ugrave; accessibile. Una Mondial Quattrovalvole, 3.0 V8, del 1983. Servono 32.000 euro&nbsp;per portarla a casa: 240 cavalli e quattro posti. Niente superbollo ed &egrave; anche storica.  Modello ben altro fascino &egrave; la 208 GTB, una 308 senza il 3 litri. Linea eterna, come quella del bolide di Magnum PI, ma sotto il cofano c&rsquo;&egrave; il 2.0 otto cilindri da 155 cavalli. Non veloce, ma accattivante. Anno 1981, 99.000 km e 49.800 euro: no superbollo, &egrave; storica. I prezzi per 208 e 308&nbsp;negli ultimi anni sono lievitati&nbsp;enormemente.  Ecco il potenziale affare, per tasche abbastanza generose. Ferrari 360 Modena F1 a 61.300 euro, una classica berlinetta del 2000 (60.000 km) con il cambio sequenziale regolabile&nbsp;(elettro-idraulico) mutuato dalla Formula uno. Motore centrale V8 e 115 cv/litro, una potenza specifica che all&rsquo;epoca superava anche la F50.  Dodici cilindri a V&nbsp;e quattro posti&nbsp;su una&nbsp;Ferrari: 456 GT&nbsp;&egrave; una granturismo speciale. Modello storico in alcune regioni perch&eacute; ha pi&ugrave; di 20 anni. Si pu&ograve; trovare a 61.000 euro&nbsp;con 49.000 km percorsi e i suoi 442 cavalli.  La berlinetta col V12 rimane in ogni modo il top per Ferrari. Qui le quotazioni salgono, come ad esempio per la 575 Maranello F1. Il modello offerto &egrave; del 2002, con soli 27.000 km&nbsp;percorsi. Ma si sfonda il muro dei centomila euro (106.000). I 5,7 litri del dodici cilindri regalano 515 cavalli&nbsp;e un sound unico. Anche se fuori dalla portata&nbsp;di quasi tutti. 

Con poco pi&ugrave; di 30.000 euro si pu&ograve; entrare nel mondo delle Rosse: le occasioni su Automobile.it

Belle e quasi possibili, Ferrari usate: tentazioni da 30 mila euro

Pogea chiede Pista. Lo fa partendo dalla 488 GTB nella sua configurazione classica, per superare la pi&ugrave; specializzata delle alternative di ben 120 cavalli. Prima mondiale a Top Marques a Monaco, con FPlus Corsa. Il V8 biturbo riceve un&#39;elettronica di gestione del motore - leggi mappatura - pi&ugrave; estrema, aspirazione e downpipe dello scarico modificati, tanto basta per raggiungere 820 cavalli e 900 Nm di coppia dal 3.8 litri.  Pi&ugrave; di un semplice tuning, &egrave; un&#39;interpretazione alternativa, che estende l&#39;impiego di fibra di carbonio, disegna tagli inediti per l&#39;aerodinamica, frutto della matita italiana di Michele Leonello. La fibra &egrave; made in Pogea, stravolge l&#39;intera fascia anteriore, dallo splitter al paraurti, proseguendo con il canale centrale attivo, le minigonne e le lame laterali, l&#39;ala posteriore, l&#39;estrattore e il paraurti, scavato alle estremit&agrave; per liberare ancor pi&ugrave; spazio destinato a estrarre le turbolenze generate delle ruote posteriori, accorgimento peraltro sviluppato anche su 488 Pista, frutto dell&#39;esperienza sulle versioni GTE.  Meno evidenti ma altrettanto corposi sono gli interventi nell&#39;area dell&#39;ala soffiata, fascia tutta in carbonio, con l&#39;applicazione di due nolder sul bordo appena sotto l&#39;ala. Alla bilancia pesa 48 kg meno di una Ferrari 488 GTB, Pogea Fplus Corsa, dimagrimento ottenuto anche dai cerchi forgiati, 21 pollici che calzano Michelin e sono abbinati a un assetto con molle modificate. Quanto vale la performance? Due decimi in meno da zero a cento orari: 2&rdquo;8. La velocit&agrave; massima, invece, sale a 345 km/h (+15 km/h).  La produzione sar&agrave; limitata a 20 esemplari appena, 4 destinati al mercato europeo, 8 al nordamerica e altrettanti per l&#39;Asia.  http://www.auto.it/news/anteprime/2018/02/21-1367537/ferrari_488_pista_maranello_colpisce_ancora/ 

Pi&ugrave; potente di una Ferrari 488 Pista, l&#39;elaborazione firmata Pogea Racing alleggerisce la GTB di 48 kg e incrementa la potenza del motore V8 di 150 cavalli

Pogea FPlus Corsa, una Ferrari 488 oltre la Pista

&ldquo;La Ferrari elettrica al 100% non arriver&agrave; prima del 2022&rdquo;. Sergio Marchionne&nbsp;ha detto l&rsquo;ultima (in ordine cronologico) parola sulla vettura a batterie&nbsp;del Cavallino. Fissando una data, prima della quale non &egrave; previsto alcun modello a zero emissioni.  Marchionne&nbsp;ha tagliato corto. &ldquo;Prima del 2022 non ci sar&agrave; una Ferrari completamente a propulsione elettrica&rdquo;. Le parole, pronunciate in occasione dell&rsquo;assemblea degli azionisti Ferrari&nbsp;e FCA hanno chiaramente lasciate aperte le porte a una Rossa ibrida prima di quella data.  Sarebbe la naturale evoluzione della tecnologia usata in F1&nbsp;e di due modelli, seppur estremi ed esclusivi, come LaFerrari e FXX K,che adottano gi&agrave; questo sistema. Marchionne del resto a Ginevra, lo avevo di fatto confermato. L&rsquo;ibrido sar&agrave; una tecnologia chiave per il Marchio, che nel 2018&nbsp;investir&agrave; buona parte dei 550 milioni&nbsp;di euro&nbsp;stanziati in questa direzione. In questo anno Ferrari prevede di consegnare oltre 9.000 vetture. Avvicinandosi progressivamente al traguardo delle diecimila. 

Il numero uno di FCA fissa una da per l&#39;esordio della prima Rossa stradale a zero emissioni

Ferrari elettrica dopo il 2022, parola di Marchionne

Andr&agrave; a far compagnia a un&#39;altra espressione di sportivit&agrave; e lusso formato quattro posti firmata Ferrari, GTC4 Azzurra. Affiancher&agrave; la Ferrari 400i del 1982 acquistata da Lapo Elkann nel 2016, la one-off realizzata da Garage Italia Customs sulle indicazioni del suo direttore creativo. Non un azzurro qualsiasi per creare il tono su tono con il blu profondo predominante della carrozzeria, ma una sfumatura di azzurro realizzata espressamente da R-M Paint.  Il simbolismo racchiuso dalle due colorazioni &egrave; spiegato da Lapo Elkann: &laquo;Il blu e l&rsquo;azzurro sono colori eterei associati al mare e al cielo, come simboli dell&rsquo;infinito. Ed &egrave; proprio oltre questo confine che vogliamo spingerci con Garage Italia, con un approccio visionario che vuole ispirarsi a quello di Agostino Bonalumi e Paolo Scheggi, le cui opere sono presenti nello spazio di Piazzale Accursio. E&#39; noto che il blu e l&rsquo;azzurro, oltre ad essere i miei colori, sono anche quelli della mia Italia, che ho voluto su questa Ferrari, fra gli emblemi del tricolore pi&ugrave; conosciuti nel mondo. Con questo modello abbiamo unito, ancora una volta, il mondo della moda, del design e dell&rsquo;arte a quello dell&rsquo;automobile&raquo;.  All&#39;interpretazione unica di Pagani Huayra Lampo segue questa GTC4Lusso contraddistinta dalla fascia longitudinale azzurra estesa fino in coda, ripresa sulle branchie laterali, le pinze freno Brembo e, sotto forma di pinstriping, sulle razze dei cerchi in lega e gli specchietti.&nbsp;  Colpisce ancor di pi&ugrave; il trattamento riservato agli interni, vestiti di pelle e tessuto Solaro, realizzati da Foglizzo Leather. Tonalit&agrave; di blu chiaro e azzurro ripresi nell&#39;abitacolo, il richiamo alla storia Ferrari nel motivo Daytona,le applicazioni trasversali in pelle sui sedili, con lo sfondo dell&#39;intreccio a scacchi realizzato a mano. Il cielo, anche se solo dell&#39;abitacolo, &egrave; sempre pi&ugrave; blu, visto il rivestimento integrale nel medesimo tessuto ripreso sulle alette parasole e gli inserti applicati alle sedute. Il vezzo dell&#39;italianit&agrave;, infine, ribadito nel tricolore applicato ai particolari in stile Daytona, solo sul sedile del guidatore, per completare una personalizzazione eccentrica. 

La personalizzazione ruota intorno a colori altamente simbolici. La sfumatura di azzurro &egrave; una tonalit&agrave; sviluppata ad hoc, gli interni in pelle Foglizzo richiamano la Ferrari Daytona

Ferrari GTC4 Azzurra, notti magiche firmate Lapo Elkann

Special Series per sintetizzare in due parole un insieme di incrementi prestazionali che meriterebbero il sigillo dalla storia pi&ugrave; romanzata: Gran Turismo Omologata.&nbsp;Ferrari 488 GTO &egrave; attesa&nbsp;al prossimo Salone di Ginevra, palco dal quale annunciarsi come la stradale di Maranello con il motore V8 pi&ugrave; potente di sempre. Vorrebbe dire abbattere il muro dei 700 cavalli, come gi&agrave;&nbsp;anticipato lo scorso dicembre.&nbsp; Trenta cavalli, forse 40, pi&ugrave; della GTB, un miglioramento al quale si accompagner&agrave; il dato della coppia, fissato in 760 Nm sul V8 3.9 litri della 488 che conosciamo.  Per un&#39;incertezza legata alla sigla che si risolver&agrave; solo in prossimit&agrave; del lancio, arrivano contenuti ghiotti a dipingere la sostanza della 488 Special Series, sfuggiti in Rete. Dal motore siamo partiti e con il V8 proseguiamo, per dire dell&#39;alleggerimento del 10% che subir&agrave;, della linea di scarico con un sound pistaiolo, nonch&eacute; dell&#39;incremento di potenza pi&ugrave; elevato in relazione all&#39;unit&agrave; dalla quale deriva: interventi evolutivi del propulsore impiegato nel Challenge Ferrari.  Seconda area di profondo sviluppo, l&#39;aerodinamica. E la continuit&agrave; con le competizioni &egrave; esplicita. Frontale modificato, il sistema S-Duct richiama la Formula 1 e trasferisce i flussi che investono la porzione centrale dalla fascia paraurti nella zona superiore, a correre lungo il cofano e verso la coda. Posteriore che vedr&agrave; un diverso profilo dello spoiler, atteso con il mantenimento del sistema di ala soffiata, abbinato a un diffusore ispirato dalla Ferrari 488 GTE e completo delle aperture dietro le ruote posteriori. Il segno pi&ugrave;, nel confronto con GTB, vale il 20% alla voce efficienza aerodinamica.  L&#39;abbattimento delle masse porter&agrave; a un peso prossimo ai 1.400 kg dai 1.475 kg di partenza. Riduzione ottenuta attraverso la fascia paraurti anteriore realizzata in fibra di carbonio, composito impiegato anche sul sul cofano anteriore, lo spoiler e la fascia paraurti posteriore. La novit&agrave; dei cerchi in carbonio, inviariati nel diametro da 20 pollici, vale una diminuzione di peso pari al 40% rispetto al set standard in lega. Un concetto semplice per introdurre la Ferrari 488 Special Series: rappresenter&agrave; il pi&ugrave; alto trasferimento tecnologico delle corse a una Ferrari omologata per circolare su strada.  Trasferimento di know-how evidente nelle scelte aerodinamiche ed esteso alle strategie di controllo elettronico. Dall&#39;assetto, con un sistema SSC2 - Side Slip Control (monitora i parametri del controllo di trazione F1-Trac, del differenziale elettronico, l&#39;intervento dell&#39;ESP e l&#39;adeguamento della taratura degli ammortizzatori magnetoreologici SMC3) evoluto per incrementare le prestazioni in curva, alla strategia di cambiata della trasmissione 7 marce doppia frizione, nel dettaglio il programma Race.  Si respirer&agrave; aria di corse anche all&#39;interno, una rilettura che passa dall&#39;adozione di un pavimento con pannelli in alluminio, alla plancia in fibra di carbonio e Alcantara.&nbsp; 

La sigla che potrebbe caratterizzare la Special Series attesa al Salone di Ginevra si riempie di contenuti e anticipazioni: motore pi&ugrave; leggero, evoluzione della Challenge, aerodinamica posteriore ispirata alla 488 GTE

Ferrari 488: in arrivo la GTO forgiata dalle corse

Il poker si far&agrave;. Dopo l&#39;immortale&nbsp;250, la 288 e la 599 arriver&agrave; anche la quarta Ferrari GTO. La nuova Gran Turismo Omologato di Maranello sar&agrave; la 488 GTO e probabilmente la vedremo al Salone di Ginevra, passerella classica per l&#39;esordio di tante Rosse. Tra le ultime, LaFerrari.  A dicembre un prototipo ha ripetutamente girato al Nurburgring. E Auto ha anticipato l&#39;arrivo di questa supercar estrema. Ora la conferma arriva da un documento pi&ugrave; circostanziato e&nbsp;firmato dalla California Air Resources Board, ovvero l&#39;ente sulle emissioni californiano. Nell&#39;elencare i modelli Ferarri in vendita nel 2018, oltre alle 488 GTB, alla Spider , alla&nbsp;California T e&nbsp;la GTC4 Lusso, spunta una &quot;488 Special Series Coup&eacute;&quot;.  Svelato l&#39;arcano, la &quot;Serie Speciale&quot; &egrave; sempre stata dedicata ai modelli &quot;track-focused&quot; di Maranello, come la 458 Speciale o la F12TDF, tanto per fare due esempi calzanti.  Come sar&agrave; la 488 GTO? Avr&agrave; un sistema di recupero di energia cinetica (KERS) e il pluripremiato V8 di 3,9 litri con questo sistema arriver&agrave; a 700 cavalli. Proprio nel territorio della Porsche 911 GT2 RS. Oltre a questo si prospetta un&#39;ottimizzazione &quot;pistaiola&quot; della massa, che dovrebbe portare il peso complessivo a 1400 kg. Per non temere nessuno, pista o strada che sia. 

Dalla California un documento: una &quot;488 Special Series Coup&eacute;&quot; &egrave; nella gamma di Maranello per il 2018

Ferrari 488 GTO, una speciale da 700 cavalli a Ginevra

La Ferrari torna al Motor Show: per esibirsi e in esposizione. Il Salone dell&#39;auto, che si svolger&agrave; a BolognaFiere, sar&agrave; aperto al pubblico dal 2 al 10 dicembre. E proprio la giornata di apertura sar&agrave; il Ferrari Day con lo spettacolo nella celebre&nbsp;Area 48 &ndash; ora&nbsp;MotulArena&nbsp;- nel sabato della vernice dell&#39;evento.  Il Motor Show presenter&agrave; al padiglione 26, allestito come i box dei grandi circuiti internazionali,&nbsp;&ldquo;The World of Motorsport&rdquo; gli esemplari provenienti dai pi&ugrave; importanti team di&nbsp;Formula 1, Moto GP, GT, Rally.  Altro classico dell&#39;evento,&nbsp;i test drive, ma soprattutto a chiudere in bellezza il Motor Show sar&agrave; nell&rsquo;ultimo weekend la mitica sfida di rally del Memorial Bettega. Il rally &quot;da salotto&quot;, sempre nell&#39;Area 48. 

Il 2 dicembre sar&agrave; il giorno della Rossa: che oltre all&#39;esibizione in pista sar&agrave; anche in esposizione. Torna anche il Memorial Bettega

La Ferrari torna al Motor Show di Bologna

Non solo 488 o&nbsp;F12 Berlinetta. Le attenzioni Novitec finiscono su Ferrari GTC4Lusso T. Sul motore V8 3,9 litri - passando dalla gestione elettronica - e sull&rsquo;aerodinamica. Sono le aree sulle quali il tuner tedesco propone interventi migliorativi, che spaziano da una centralina modificata a due diverse soluzioni di scarico: in acciaio o nel leggero Inconel (lega di nichel e cromo), in grado di abbattere il peso dell&rsquo;intera linea di ben 11 kg. A essere coinvolti sono anche i catalizzatori e il sistema di valvole che varia il sound del V8 in funzione del regime motore, flap ad attuazione remota.&nbsp;  Il primo step di elaborazione assicura 691 cavalli e 857 Nm dall&rsquo;intervento sulla centralina, incrementando di 81 cavalli e poco meno di 100 Nm la spinta del V8. L&rsquo;abbinamento con lo scarico in Inconel porta ad abbattere il muro dei 700 cavalli, per arrivare a 709 cavalli e 882 Nm. Le prestazioni assolute registrano un miglioramento di 2 decimi in accelerazione&nbsp;sullo 0-100 km/h e l&rsquo;innalzamento della velocit&agrave; massima di 5 km/h, a 325 orari. A richiesta sono previste soluzioni personalizzate per modificare l&rsquo;assetto, dagli interventi sulle sospensioni all&rsquo;ampliamento delle carreggiate.   Quanto al pacchetto di stile, Novitec propone appendici aerodinamiche in fibra di carbonio lasciata a vista, composte da uno splitter in tre parti, due profili esterni e una lama centrale, applicate al paraurti. Lungo la fiancata, spazio a due elementi sottoporta, mentre nella zona superiore, uno spoiler pi&ugrave; accentuato nel profilo &egrave; applicato sul bordo terminale del tetto e ha il compito di staccare i flussi in coda e ridurre le turbolenze; un secondo spoiler &egrave; installato alla base del lunotto.  Ferrari GTC4Lusso, primo contatto  Due opzioni anche al capitolo cerchi in lega. Il diametro differenziato, da 21 e 22 pollici, &egrave; comune tanto ai cerchi Novitec NF7 forgiati &ndash; che reclamano il primato di set pi&ugrave; leggero sul mercato &ndash; quando alla specifica a cinque razze sdoppiate e anello esterno rivestito in fibra di carbonio.&nbsp; 

Il tuning sulla shooting brake di Maranello interviene sulla centralina e offre una linea di scarico in Inconel, 11 kg pi&ugrave; leggera, come attenti alla massa sono i cerchi forgiati

Ferrari GTC4Lusso T by Novitec: quota 700 cavalli

La Ferrari 250 GTO &egrave; probabilmente l&#39;auto d&#39;epoca pi&ugrave; prestigiosa in assoluto. Un esemplare nel dicembre 2016 &egrave; stato valutato 55 milioni di dollari.&nbsp;  Il calcolo &egrave; presto fatto. Le venti&nbsp;250 GTO (sulle 36 realizzate dal 62) che nella scorsa settimana hanno fatto la Cavalcade in Toscana potrebbero avere questo valore. Sfiorando ipoteticamente un valore complessivo di un miliardo di euro.&nbsp;La corsa delle regine &egrave; arrivata anche Maranello. Uno spettacolo per gli occhi vedere questo modello stradale e da corsa che dopo 55 anni resta una delle Ferrari pi&ugrave; celebri e ammirate di ogni epoca.  Nel corso della scorsa settimana i 20 esemplari di questa vettura hanno attraversato la Toscana. Facendo base a Firenze, le 250 GTO hanno percorso le colline del Chianti e, in onore di una storia ricca di vittorie sportive, hanno dato prova delle loro prestazioni sul Circuito del Mugello.  Un raduno eccezionale che ha fatto ritorno a &ldquo;casa&rdquo;, per sfilare sulla pista di Fiorano fino alla fabbrica del Cavallino Rampante. &quot;Eccezionale veramente&quot;. 

Venti esemplari della Ferrari pi&ugrave; ammirata e prestigiosa di sempre hanno corso un &quot;rally di gruppo&quot; dal valore inestimabile. Le immagini

Ferrari 250 GTO, la cavalcata da 1 miliardo di dollari

Da Maranello alla campagna giapponese e ritorno. Questa la storia singolare dell&rsquo;unica Ferrari 365 GTB/4 stradale, la celebre Daytona, prodotta con carrozzeria in alluminio.  Ritrovata nella campagna giapponese e battuta a 1,8 milioni di euro in asta a Fiorano, sabato 9 settembre, nella vendita organizzata da RM Sothebys&rsquo;s per celebrare i 70 anni di storia Ferrari. Vettura davvero particolare, non solo per le sue caratteristiche tecniche, ma perch&eacute; appartenuta a Luciano Conti, fondatore di Autosprint e di Auto e della nostra Casa editrice.  La storia di quest&rsquo;auto e del ritrovamento 45 anni dopo, &egrave; pi&ugrave; intrigante di un romanzo. Anche per i personaggi coinvolti. Eccola. La Ferrari ha prodotto 1284 modelli di Ferrari 365 GTB/4, tra il 1969 e il 1974. A questi si aggiungono 15 esemplari da competizione. Di queste ultime, 5 erano caratterizzate da carrozzeria in alluminio mentre le altre e le Daytona stradali erano in acciaio.  Luciano Conti, amico personale di Enzo Ferrari, proprietario di numerose vetture del Cavallino e pilota gentleman negli anni &lsquo;60, acquist&ograve; la vettura nel settembre del 1969 a Bologna. Conti non aveva chiesto a Enzo Ferrari una speciale versione della Daytona. Ne voleva una subito e basta. La Ferrari gli vendette questa, che era l&rsquo;unica pronta: telaio 12653, motore B18, carrozzeria 32 realizzata da Scaglietti in alluminio.  Luciano Conti aveva il piede &ldquo;pesante&rdquo; e le auto le usava per davvero. Conti tenne la vettura per un solo anno, poi la Daytona fu venduta ad altri due italiani: Guido Maran e Carlo Ferruzzi. Nel 1971 questa Daytona scomparve, perch&eacute; cancellata dal registro italiano.  Fu acquistata dall&rsquo;importatore giapponese della Ferrari, venne poi comperata da Goro Guwa e da Tateo Ito, prima di venire rilevata da Makoto Takai, l&rsquo;attuale proprietario da oltre 40 anni.  Nel tempo di questa Ferrari si erano smarrite le tracce e tra i collezionisti circolava la leggenda di una Daytona stradale con carrozzeria in alluminio ma irrimediabilmente persa. Presentando la vettura in asta, Sothebys ha enfatizzato che la vettura sia stata ritrovata solo recentemente in un deposito di campagna in Giappone, quasi per caso. Dove poi &egrave; stata periziata dall&rsquo;esperto Marcel Massini.  Ma in realt&agrave; le cose sono diverse. La Ferrari era a conoscenza di questa vettura gi&agrave; dal 2014 e il merito di averla scoperta spetta al pilota tedesco Andre Lotterer, tre volte vincitore della 24 Ore di Le Mans con l&rsquo;Audi e attuale pilota Porsche nel mondiale Endurance. Lotterer tre anni fa anni correva anche in Giappone nel campionato Superformula.  E racconta la storia incredibile di quest&rsquo;auto. &ldquo;Fu un mio meccanico giapponese a dirmi che nella campagna attorno al circuito dove stavamo correndo c&rsquo;era una Ferrari Daytona, nascosta in un deposito. Io colleziono vetture classiche e mi sembrava impossibile: visto il posto, mi sarei aspettato di trovarci un trattore. Con mia sorpresa invece la Ferrari Daytona c&rsquo;era davvero. Scattai delle foto poi cercai di risalire al proprietario. Ma le cose erano molto complicate, per la lingua e la burocrazia. Trattavo con un vecchio contadino che si esprimeva solo in giapponese&rdquo;.  Lotterer comunque ha contattato Coletta, il responsabile di Ferrari Clienti e fondatore della sezione Classiche che si occupa dei restauri. Da l&igrave; &egrave; venuta la conferma - i numeri di telaio, motore e cambio combaciavano - che il primo proprietario fosse Luciano Conti, e che la carrozzeria fosse in alluminio.  Cosa davvero unica per il modello 365 GTB/4. &ldquo;L&rsquo;auto era in discrete condizioni - dice Lotterer - il motore aveva solo 36.000 km. La Ferrari aveva fatto un preventivo per il restauro a spanne, perch&eacute; dalle foto era difficile determinare il costo dei lavori. Purtroppo alla fine ho dovuto rinunciare all&rsquo;acquisto perch&eacute; le difficolt&agrave; burocratiche sembravano insormontabili&rdquo;.  E cos&igrave; ha perso l&rsquo;affare della vita. Lotterer trattava l&rsquo;acquisto della Daytona da una base di circa 400.000 dollari. Prezzo elevato visto che la Daytona pi&ugrave; cara in precedenza, era stata venduta in asta a circa 700.000 dollari in perfette condizioni. 

Riscoperta pilota tedesco Andre Lotterer, tre volte vincitore della 24 Ore di Le Mans

Ferrari 365 GTB/4, l&#39;incredibile storia di un gioiello da fienile

Da anni si rincorrono le voci sul possibile debutto di un SUV con il marchio del Cavallino Rampante, ma queste ipotesi erano state sempre categoricamente smentite. Almeno fino a poche settimane fa, quando Sergio Marchionne ha annunciato che &egrave; allo studio un modello completamente innovativo rispetto alla produzione Ferrari.  Naturalmente non ha svelato caratteristiche o particolarit&agrave; di questo modello, ma noi, indagando presso i nostri informatori e incrociando le voci di questo annuncio con le indiscrezioni che trapelano da tempo dai centri progettazione di Maranello, siamo in grado di darvi informazioni precise su questa nuova rivoluzionaria Ferrari che debutter&agrave; in una categoria completamente inedita per il Cavallino: quella dei crossover.  Diciamo appositamnente crossover per definire il fatto che non sar&agrave; un vero e proprio Sport Utility, che implicherebbe una carrozzeria eccessivamente rialzata che snaturerebbe le capacit&agrave; dinamiche che una Ferrari per principio (e per DNA) deve avere. Ma sarebbe comunque un&rsquo;auto pi&ugrave; spaziosa, alta e versatile delle tradizionali berlinette di Maranello.  LA PRIMA Ferrari crossover sar&agrave; dotata di trazione integrale e di un assetto variabile a controllo elettronico, capace di trasformare questo modello quasi in una &ldquo;fuoristrada&rdquo;.&nbsp;La novit&agrave; pi&ugrave; eclatante per una Ferrari sar&agrave; per&ograve; la presenza delle quattro porte, una soluzione che a Maranello &egrave; sempre stata fino ad oggi scartata, specie dopo l&rsquo;esplicito veto di Enzo Ferrari in proposito, seguito alla presentazione nel 1980 della pur affascinante concept car a quattro porte 512 BB Pinin realizzata da Pininfarina.  Il difficile compito di realizzare questa nuova Ferrari crossover &egrave; stato affidato a Flavio Manzoni e al Centro Stile di Maranello, che stanno cercando di trasformare in realt&agrave; un concetto a prima vista facile da realizzare, ma che in effetti comporta una lunga serie di problemi tecnici e stilistici: realizzare una quattro porte che&hellip; non sembri una quattro porte.  Sulla base delle indiscrezioni da noi raccolte, il nostro designer Lorenzo Preti ha &ldquo;interpretato&rdquo; le forme della nuova crossover Ferrari. Sar&agrave; dotata di portiere posteriori apribili controvento e comunque non facilmente distinguibili nel profilo, in modo da far sembrare quest&rsquo;auto una tradizionale coup&eacute;, anche se dalla mole non indifferente.  La lunghezza sar&agrave; nell&rsquo;ordine dei 5 metri e in altezza sfiorer&agrave; il metro e mezzo, ben superiore ai 138 cm dell&rsquo;attuale berlinetta GTC4 Lusso, che tra le Ferrari in commercio &egrave; quella con la linea del tetto pi&ugrave; alta.  La meccanica prender&agrave; origine dal progetto della &ldquo;FF&rdquo;, la prima Ferrari di serie a 4 ruote motrici (del 2011), il cui sistema di trazione integrale controllato elettronicamente ha gi&agrave; dimostrato la sua efficacia sui tracciati innevati e ghiacciati.   La crossover fra le altre caratteristiche punter&agrave; su un&rsquo;abitabilit&agrave; pi&ugrave; che soddisfacente per quattro persone e sulla buona capacit&agrave; del bagagliaio, grazie all&rsquo;ampio portellone e alla notevole capienza, superiore ai 500 litri, ampliabile tramite i sedili posteriori abbattibili. Un altro elemento che caratterizzer&agrave; la futura Ferrari &egrave; la motorizzazione ibrida.  Il motore termico scelto &egrave; l&rsquo;otto cilindri a V sovralimentato di 4 litri da oltre 620 cv, montato anteriormente, che sar&agrave; affiancato da una piccola unit&agrave; elettrica da utilizzare soprattutto nel traffico urbano. Quasi sicuramente questo modello non monter&agrave; il 12 cilindri, per migliorare la distribuzione dei pesi, favorire la coppia ai bassi regimi e rendere pi&ugrave; maneggevole la crossover; ma anche e soprattutto per ridurre le emissioni inquinanti, decisamente pi&ugrave; elevate del V12.  Marchionne, con questa quinta linea di modello (che si affiancherr&agrave; alle berlinette stile 488, alla spider California/Portofino, alla coup&eacute; 2+2 GTC4 Lusso (qui la nostra prova)&nbsp;e alla berlinetta 12 cilindri F12, sogna di supeare il &ldquo;muro&rdquo; dei 10mila esemplari prodotti ogni anno e avvicinarsi alle 12mila e poi 15mila auto vendute, che lui ritiene alla portata del potenziale Ferrari per far salire di valore l&rsquo;azienda e il fatturato senza rendere eccessivamente commerciale il brand di lusso.  Per&ograve; si trover&agrave; di fronte a un dilemma: qualora aumentasse la propria produzione annua oltre le 10.000 unit&agrave;, il Cavallino dovr&agrave; sottoporsi alle pi&ugrave; severe norme sull&rsquo;inquinamento previste per i costruttori di massa. Viceversa, se restasse entro questo limite produttivo, dovr&agrave; cercare per&ograve; di aumentare il fatturato accrescendo il valore di ogni modello prodotto. La crossover, che avr&agrave; un prezzo non lontano dai 300.000 euro, si sposa con queste esigenze: per questo i vertici di Maranello ormai non possono pi&ugrave; rinunciare a un simile modello, contrastato in passato. 

La lunghezza sar&agrave; sui 5 metri e la base tecnica e stilistica &egrave; quella della GTC4 Lusso

E&#39; arrivata l&#39;ora del Suv Ferrari?

Ad accomunarla alla California T &egrave; solo l&#39;idea di coup&eacute;-spider dal tetto rigido. Peraltro una visione modificata per creare una silhouette a tetto chiuso molto pi&ugrave; dinamica e vicina a una fastback. Ferrari Portofino cambia registro, porta in scena uno stile fortemente evoluto, dai tratti accentuati e decisi del frontale a una fiancata che &egrave; tutto un gioco di superfici piene e scavate, richiamate anche in coda. Rosso Portofino, colorazione dedicata, per l&#39;esordio in pubblico a Francoforte, affiancata da un esemplare grigio alluminio opaco, a celebrare il nuovo telaio in alluminio, che contribuisce a ridurre il peso di 80 kg (1.664 kg in ordine di marcia) e incrementare la rigidit&agrave; della scocca del 35%.&nbsp;  Finezze tecniche come i punti di saldatura pi&ugrave; corti del 30%, un rapporto di demoltiplicazione dello sterzo reso il 7% pi&ugrave; diretto, la presenza dell&#39;assistenza elettrica al volante, proseguendo con il collettore di scarico del motore V8 biturbo monofuso, per creare condotti di uguale lunghezza e ottimizzare le onde di pressione nelle turbine, sono questi i dettagli che contribuiscono a raccontare quanto sia diversa la Portofino dalla vecchia California T.    Basterebbe uno sguardo alle forme per accorgersene, invece, scorrere la scheda tecnica racconta bene come non sia stato solo il design a essere rivisitato. Dal V8 3.8 litri biturbo arrivano 600 cavalli e 760 Nm di coppia, spalmata tra 3.000 e 5.250 giri/min. La piena erogazione &egrave; disponibile dalla terza alla settima marcia, strategia decisa dal Variable Boost Management che realizza curve di coppia progressive in funzione della marcia utilizzata. Il vantaggio &egrave; nella possibilit&agrave; di adottare rapporti pi&ugrave; lunghi per le marce alte. Vanto del motore Engine of the Year sono anche i tempi di risposta istantanei, zero turbo lag. Le prestazioni dicono di una velocit&agrave; massima di 320 km/h, 3&quot;5 per passare da zero a cento orari e 10&quot;8 per l&#39;esercizio 0-200 km/h. &nbsp;  Riduzione delle masse a parte, sono lavorazioni come la fusione con anima (i componenti sono cavi all&#39;interno) a caratterizzare il progetto Portofino. Per sintetizzare la rivoluzione sul fronte telaistico, il montante A si compone di due soli elementi sulla Portofino, contro i 21 necessari in passato.&nbsp;  Il tetto retrattile richiede 14&quot; per l&#39;apertura o chiusura, possibile anche in marcia. In configurazione spider il bagagliaio assicura lo spazio per due trolley da cabina, si sale a tre con la Portofino versione coup&eacute;. Sono 292 i litri di spazio disponibili, in un vano dotato anche di passaggio per gli sci.  Gli interventi su aerodinamica e assetto non sono meno importanti, anzi. La gestione dei flussi coinvolge anche le sottili aperture accanto i gruppi ottici, delle finestre nelle quali direzionare l&#39;aria e scaricarla dietro le ruote anteriori e proseguire la corsa seguendo le forme scavate sulla fiancata. Quanto all&#39;assetto, oltre al sistema di ammortizzatori magnetoreologici ottimizzato, le molle sono pi&ugrave; rigide del 15,5% all&#39;anteriore e del 19% al posteriore.&nbsp;  Gran passo avanti compiuto anche all&#39;interno, dove si conferma la soluzione due posti pi&ugrave; due strapuntini di fortuna; l&#39;infotainment da 10,2 pollici al centro della plancia &egrave; completato dal&nbsp;Passenger Display, posto dinanzi al sedile del passeggero. Cambiano le linee del volante, migliora l&#39;efficacia del climatizzatore in condizioni di marcia con tetto chiuso o aperto - operazione possibile anche in movimento, a basse velocit&agrave; - e grazie al frangivento modificato, il Wind Deflector, i tecnici Ferrari hanno ottenuto una riduzione del 30% dei flussi d&#39;aria nell&#39;abitacolo nella guida scoperta e minor rumore aerodinamico, che si traduce in un maggior comfort di marcia, completato dai nuovi sedili con regolazione elettrica a 18 vie.  Ferrari 488 Spider omaggio alla storia  Non solo Ferrari Portofino &egrave; lo stand della Rossa al Salone di Francoforte, che apre a ridosso dei festeggiamenti per i 70 anni del Cavallino rampante. Sono esposte anche Ferrari GTC4Lusso in Blu America, Ferrari 812 Superfast in grigio tristrato del programma Tailor Made e una Ferrari 488 GTB Rosso Formula 1. Dal reparto Tailor Made, infine, arriva una Ferrari 488 Spider con livrea ispirata alla Ferrari 500 Mondial del 1954, carrozzata Pinin Farina e appartenuta al gentleman driver di Santo Domingo, Porfirio Rubirosa. 

Un progetto tutto nuovo per la coup&eacute;-spider, dal telaio pi&ugrave; leggero di 80 kg all&#39;adozione della servoassistenza elettrica. Dal reparto Tailor Made a Francoforte arriva anche una Ferrari 488 Spider omaggio alla Mondial del 1954 di Rubirosa

Ferrari Portofino e la 488 al profumo di Mondial illuminano Francoforte

Giocare con le macchinone. Questa la sintesi di un altro piccolo prodigio realizzato con i Lego. Ovvero la Ferrari SF70H di Sebastian Vettel costruita a grandezza naturale co&nbsp;trecentocinquantamila&nbsp;mitici&nbsp;mattoncini. Ecco un&rsquo;altra creazione della casa di giochi per bambini che sempre pi&ugrave; spesso fa impazzire anche gli adulti. A Goodwood era stata presentata una McLaren 720S con pneumatici autentici&nbsp;Pirelli. Adesso il passo in avanti, al Circus:&nbsp;&egrave; passati alla Ferrari di Formula Uno.  Ad essere fiscali, sono stati 349.911 i mattoncini Lego necessari perper realizzare questo capolavoro di bravura e appliazione. Una copia fedele in scala 1:1 della monoposto che Vettel portando nel itesta a testa nel Mondiale di F1 con Hamilton. La progettazione e lo sviluppo hanoo richiesto 844 ore di lavoro, l&rsquo;assemblaggio altre 750. Il peso della replica &egrave; di 567 kg.  Un totale Le 1.594 ore necessarie in quasi due mesi: 66 giorni. Iniziando dal primo bozzetto all&rsquo;ultimo mattoncino piazzato. La McLaren 720S di Goodwood era stata messa all&rsquo;asta e ha ricavato 3.000 dollari poi devoluti in beneficenza. Come si vede nel video, la cura &egrave; maniacale. E il risultato senza dubbio ottimo.&nbsp;Per chi vuole un F1 in scala ridotta, ma c&#39;&egrave; quella del 2016, ecco la SF16-H, sempre di Vettel al prezzo di 14,99 euro. La linea Speed Champions ha comunque molti prodotti per gli appassionati.     &nbsp; 

Fedele ricostruzione 1:1 della monoposto di Seb: son serviti 66 giorni, tra progetto e montaggio

La Ferrari di Vettel costruita con 350.000 mattoncini Lego

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