La logica degli uomini M non &egrave; sempre a portata di appassionato. Ma fintanto che le questioni in ballo riguardino potenza e prestazioni, meglio non giudicare e godere dei frutti del reparto M Sport. Cos&igrave; a pochi mesi dal lancio di Bmw M5 ci si trova a dover fare i conti con la versione Competition. Vettura che ripropone i contenuti di quella &ldquo;normale&rdquo;, anche se opportunamente rivisitati e corretti. Confermata l&rsquo;assenza del retrotreno autosterzante, disponibile invece sulle &ldquo;altre&rdquo; Serie 5, &egrave; nuovamente il V8 biturbo di 4,4 litri il cuore dell&rsquo;ammiraglia bavarese. Ma da 600 cavalli si passa a quota 625. Mentre la coppia, fedele al valore di 750 Nm, viene spalmata su un&rsquo;arco pi&ugrave; ampio di giri motore. Ora si arriva sino a quota 5800 giri/min. Il cambio ZF a 8 rapporti regola nuovamente coppia e cavalli tra ruote e assi, coadiuvato da un elemento centrale a frizioni gestito elettronicamente e dal differenziale attivo M demandato alle sole ruote posteriori. Qui il titolo di news lo guadagna l&rsquo;assetto, ora pi&ugrave; basso di 7 millimetri. Ma soprattutto l&rsquo;angolo di camber al retrotreno, modificato per esaltare ulteriormente la dinamica di guida. L&rsquo;assetto si fa in generale pi&ugrave; rigido, cos&igrave; come la barra antirollio anteriore. Modifiche sostanziali, che realizzato cambiamenti dettagliati. Quando sul piano estetico &egrave; il doppio rene di colore nero il tratto distintivo della famiglia Competition. E lo scarico ora aggredisce letteralmente le orecchie una volta che ci date di gas. A bordo le dinamiche sono sempre le stesse, tanto articolate (e a volte complicate) dal mettere al riparo chiunque da possibili errori di settaggio. Per passare alle sole due ruote motrici &egrave; necessario disattivare il sistema DSC. Ma prima di arrivare alla pagina dedicata ci sono diversi passaggi da eseguire che, o vi faranno desistere, oppure alimenteranno il vostro desiderio di traversi. Rimane indubbio che un&rsquo;auto come M5 Competition sia in grado di muoversi con una certa disinvoltura anche lungo un tracciato tortuoso come quello del Circuito Ascari in Spagna. L&rsquo;unico vero limite &egrave; ovviamente quello del peso, che supera abbondantemente i 1800 chili. Una valore che palesa la sua presenza soprattutto in frenata, affossando il muso della bavarese sull&rsquo;avantreno. Ma che non inficia nelle prestazioni: 0-100 km/h in 3,3 secondi, 0-200 km/h in 10,8 secondi e una velocit&agrave; massima di 250 km/h autolimitata (305 km/h con il pacchetto dedicato). Intuitiva sin dall&rsquo;inizio, sul veloce non ci sono curve che teme davvero. E anche quando l&rsquo;errore sembra essere inevitabile, &egrave; sufficiente un colpo di freno per rimetterla in pista. I limiti della fisica non sono indifferenti a Bmw M5 Competition e nelle curve lente un certo sottosterzo &egrave; probabile. Si, avete letto bene, probabile. Perch&eacute; se avete l&rsquo;accortezza di usare nel modo giusto l&rsquo;acceleratore, il sistema di trazione integrale nella modalit&agrave; Sport, vi aiuta non poco in uscita di curva. Su strada &egrave; prima di tutto una berlina comoda e veloce, che non disdegna montagne e colline. L&rsquo;unica accortezza riguarda le dimensioni. Lunga poco meno di 5 metri e larga quasi due, non &egrave; una vettura adatta ad ogni strada; bisogna scegliere con cura. Gi&agrave; ordinabile presso la rete Bmw, ha un prezzo di partenza di 131.200 euro, mentre la M5 &ldquo;normale&rdquo; parte da 122.000 euro.

La logica degli uomini M non &egrave; sempre a portata di appassionato. Ma fintanto che le questioni in ballo riguardino potenza e prestazioni, meglio non giudicare e godere dei frutti del reparto M Sport. Cos&igrave; a pochi mesi dal lancio di Bmw M5 ci si trova a dover fare i conti con la versione Competition. Vettura che ripropone i contenuti di quella &ldquo;normale&rdquo;, anche se opportunamente rivisitati e corretti.    Confermata l&rsquo;assenza del retrotreno autosterzante, disponibile invece sulle &ldquo;altre&rdquo; Serie 5, &egrave; nuovamente il V8 biturbo di 4,4 litri il cuore dell&rsquo;ammiraglia bavarese. Ma da 600 cavalli si passa a quota 625. Mentre la coppia, fedele al valore di 750 Nm, viene spalmata su un&rsquo;arco pi&ugrave; ampio di giri motore. Ora si arriva sino a quota 5800 giri/min. Il cambio ZF a 8 rapporti regola nuovamente coppia e cavalli tra ruote e assi, coadiuvato da un elemento centrale a frizioni gestito elettronicamente e dal differenziale attivo M demandato alle sole ruote posteriori.  Qui il titolo di news lo guadagna l&rsquo;assetto, ora pi&ugrave; basso di 7 millimetri. Ma soprattutto l&rsquo;angolo di camber al retrotreno, modificato per esaltare ulteriormente la dinamica di guida. L&rsquo;assetto si fa in generale pi&ugrave; rigido, cos&igrave; come la barra antirollio anteriore. Modifiche sostanziali, che realizzato cambiamenti dettagliati.  Quando sul piano estetico &egrave; il doppio rene di colore nero il tratto distintivo della famiglia Competition. E lo scarico ora aggredisce letteralmente le orecchie una volta che ci date di gas. A bordo le dinamiche sono sempre le stesse, tanto articolate (e a volte complicate) dal mettere al riparo chiunque da possibili errori di settaggio. Per passare alle sole due ruote motrici &egrave; necessario disattivare il sistema DSC. Ma prima di arrivare alla pagina dedicata ci sono diversi passaggi da eseguire che, o vi faranno desistere, oppure alimenteranno il vostro desiderio di traversi.  Rimane indubbio che un&rsquo;auto come M5 Competition sia in grado di muoversi con una certa disinvoltura anche lungo un tracciato tortuoso come quello del Circuito Ascari in Spagna. L&rsquo;unico vero limite &egrave; ovviamente quello del peso, che supera abbondantemente i 1800 chili. Una valore che palesa la sua presenza soprattutto in frenata, affossando il muso della bavarese sull&rsquo;avantreno. Ma che non inficia nelle prestazioni: 0-100 km/h in 3,3 secondi, 0-200 km/h in 10,8 secondi e una velocit&agrave; massima di 250 km/h autolimitata (305 km/h con il pacchetto dedicato). Intuitiva sin dall&rsquo;inizio, sul veloce non ci sono curve che teme davvero.  E anche quando l&rsquo;errore sembra essere inevitabile, &egrave; sufficiente un colpo di freno per rimetterla in pista. I limiti della fisica non sono indifferenti a Bmw M5 Competition e nelle curve lente un certo sottosterzo &egrave; probabile. Si, avete letto bene, probabile. Perch&eacute; se avete l&rsquo;accortezza di usare nel modo giusto l&rsquo;acceleratore, il sistema di trazione integrale nella modalit&agrave; Sport, vi aiuta non poco in uscita di curva. Su strada &egrave; prima di tutto una berlina comoda e veloce, che non disdegna montagne e colline. L&rsquo;unica accortezza riguarda le dimensioni. Lunga poco meno di 5 metri e larga quasi due, non &egrave; una vettura adatta ad ogni strada; bisogna scegliere con cura. Gi&agrave; ordinabile presso la rete Bmw, ha un prezzo di partenza di 131.200 euro, mentre la M5 &ldquo;normale&rdquo; parte da 122.000 euro. 

Primo contatto con la versione potenziata della berlina bavarese. Gli interventi pi&ugrave; importanti hanno riguardato l&rsquo;assetto, tanto da renderla ancora pi&ugrave; maneggevole e veloce

Bmw M5 Competition, l&rsquo;ora dei cavalli

Irresistibile. Bastano pochissime curve per essere ammaliati da Bmw M2 Competition. Proprio come a suo tempo fece Bmw M2. Sar&agrave; perch&eacute; pur conservando un&rsquo;altissima dose di elettronica, &egrave; l&rsquo;istinto alla guida il sentimento percepito. O sar&agrave; perch&eacute; con l&rsquo;iniezione di cavalli diventa ancora pi&ugrave; performante e veloce. Sta di fatto che le versione Competition di M2 ha tutte le carte in regole per diventare un&rsquo;icona dell&rsquo;automobilismo. Qui si viaggia a pane e traversi, grazie soprattutto ad un bilanciamento complessivo che la rende alla portata di (quasi) tutti e che non vale solo come indicazione per i Drifter. Perch&eacute; ti mette subito a tuo agio in ogni condizione di guida. Che si tratti di strada o pista, hai sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo. Per quanto i limiti della fisica sono tali e tali rimangono. Ineccepibile il funzionamento del cambio doppia frizione a sette marce, &egrave; per&ograve; da valutare la versione manuale. Ti riporta indietro nel tempo, in una dimensione in cui la connessione uomo-macchina era pi&ugrave; rilevante. E poi la presenza del sistema Rev, ossia quello comunemente definito &ldquo;punta-tacco&rdquo; elettronico, alimenta il tuo status di pilota. Di fatto quanto asserito qui sopra avrebbe potuto essere riportato anche per M2. In questo caso il vantaggio della versione Competition &egrave; puramente prestazione. Il sei cilindri in linea di origine M3/M4, torna alle origini adottando la soluzione della doppia sovralimentazione, quando su M2 si era preferito per il monoturbo. Aggiornato l&rsquo;impianto di raffreddamento, migliorato il sistema di lubrificazione in previsione di un eventuale impiego in pista, nuovo pure l&rsquo;impianto di scarico. E poi ci sono i numeri a rafforzare la posizione di M2 Competition: 410 cavalli (+40 rispetto a M2) e 550 Nm di coppia (+50 Nm). Quanto basta per passare da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi (4,4 con il manuale) e toccare la punta dei 250 km/h (280 con il pacchetto dedicato). Valori che hanno una contropartita a livello di assetto. Sull&rsquo;asse posteriore vigila un differenziale autobloccante a slittamento limitato a controllo elettronico. &Egrave; in grado di trasferire sino al 100% della coppia da una ruota all&rsquo;altra. E poi ci sono alcune chicche che fanno tanto auto da corsa, oltre a palesare le competenze Bmw in ambito carbonio. Infatti se dovesse capitarvi di aprire il cofano di Bmw M2 Competition, noterete una particolare struttura in fibra di carbonio, che non funge solamente da barra duomi, ma rappresenta un vero e proprio telaio di rinforzo dell&rsquo;avantreno. Un dettaglio che rende l&rsquo;auto ancora pi&ugrave; precisa in fase di ingresso in curva, limitando i movimenti del volante. Gli accorgimenti derivati da Bmw M3/M4 ci sono, si vedono, ma soprattutto si sentono. Oltre al fatto che l&rsquo;elettronica ha realizzato una serie di modifiche rilevanti, senza portare interventi ai componenti. Lo sterzo ad esempio muta la sua curva caratteristica rispetto ad M2. M2 che abbiamo menzionato pi&ugrave; volte in questa sorta di confronto a distanza, anche perch&eacute; la nuova Competition ne prende ufficialmente il posto. Lo fa non solo dal punto di vista prestazionale (e di listino), ma differenziandosi anche per numerosi particolari estetici. Il doppio rene diventa nero, certificandolo nuovamente come il colore ufficiale delle vetture Competition. Tonalit&agrave; che si ripresenta nella sezione degli scarichi. La bocca si fa poi pi&ugrave; larga, per garantire un maggiore flusso di raffreddamento al sei cilindri in linea. A bordo sono disponibili nuovi sedili sportivi e il tasto di accensione diventa rosso. Ma se il vostro cruccio &egrave; la frenata, potete optare per l&rsquo;impianto pi&ugrave; performante: 400 mm di diametro per i dischi anteriori con pinze a sei pompanti; 380 mm il diametro di quelli posteriori, mentre le pinze sono a 4 pompanti. Altrimenti di serie sono 380 mm all&rsquo;avantreno con 4 pompanti e 370 mm al retrotreno con 2 pompanti. Ma prima di fare i conti, &egrave; giusto sapere che il prezzo di partenza si aggira intorno ai 66.900 euro.

Irresistibile. Bastano pochissime curve per essere ammaliati da Bmw M2 Competition. Proprio come a suo tempo fece Bmw M2. Sar&agrave; perch&eacute; pur conservando un&rsquo;altissima dose di elettronica, &egrave; l&rsquo;istinto alla guida il sentimento percepito. O sar&agrave; perch&eacute; con l&rsquo;iniezione di cavalli diventa ancora pi&ugrave; performante e veloce. Sta di fatto che le versione Competition di M2 ha tutte le carte in regole per diventare un&rsquo;icona dell&rsquo;automobilismo.  Qui si viaggia a pane e traversi, grazie soprattutto ad un bilanciamento complessivo che la rende alla portata di (quasi) tutti e che non vale solo come indicazione per i Drifter. Perch&eacute; ti mette subito a tuo agio in ogni condizione di guida. Che si tratti di strada o pista, hai sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo. Per quanto i limiti della fisica sono tali e tali rimangono. Ineccepibile il funzionamento del cambio doppia frizione a sette marce, &egrave; per&ograve; da valutare la versione manuale. Ti riporta indietro nel tempo, in una dimensione in cui la connessione uomo-macchina era pi&ugrave; rilevante. E poi la presenza del sistema Rev, ossia quello comunemente definito &ldquo;punta-tacco&rdquo; elettronico, alimenta il tuo status di pilota.  Di fatto quanto asserito qui sopra avrebbe potuto essere riportato anche per M2. In questo caso il vantaggio della versione Competition &egrave; puramente prestazione. Il sei cilindri in linea di origine M3/M4, torna alle origini adottando la soluzione della doppia sovralimentazione, quando su M2 si era preferito per il monoturbo. Aggiornato l&rsquo;impianto di raffreddamento, migliorato il sistema di lubrificazione in previsione di un eventuale impiego in pista, nuovo pure l&rsquo;impianto di scarico.    E poi ci sono i numeri a rafforzare la posizione di M2 Competition: 410 cavalli (+40 rispetto a M2) e 550 Nm di coppia (+50 Nm). Quanto basta per passare da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi (4,4 con il manuale) e toccare la punta dei 250 km/h (280 con il pacchetto dedicato). Valori che hanno una contropartita a livello di assetto. Sull&rsquo;asse posteriore vigila un differenziale autobloccante a slittamento limitato a controllo elettronico. &Egrave; in grado di trasferire sino al 100% della coppia da una ruota all&rsquo;altra. E poi ci sono alcune chicche che fanno tanto auto da corsa, oltre a palesare le competenze Bmw in ambito carbonio. Infatti se dovesse capitarvi di aprire il cofano di Bmw M2 Competition, noterete una particolare struttura in fibra di carbonio, che non funge solamente da barra duomi, ma rappresenta un vero e proprio telaio di rinforzo dell&rsquo;avantreno.  Un dettaglio che rende l&rsquo;auto ancora pi&ugrave; precisa in fase di ingresso in curva, limitando i movimenti del volante. Gli accorgimenti derivati da Bmw M3/M4 ci sono, si vedono, ma soprattutto si sentono. Oltre al fatto che l&rsquo;elettronica ha realizzato una serie di modifiche rilevanti, senza portare interventi ai componenti. Lo sterzo ad esempio muta la sua curva caratteristica rispetto ad M2. M2 che abbiamo menzionato pi&ugrave; volte in questa sorta di confronto a distanza, anche perch&eacute; la nuova Competition ne prende ufficialmente il posto. Lo fa non solo dal punto di vista prestazionale (e di listino), ma differenziandosi anche per numerosi particolari estetici. Il doppio rene diventa nero, certificandolo nuovamente come il colore ufficiale delle vetture Competition. Tonalit&agrave; che si ripresenta nella sezione degli scarichi. La bocca si fa poi pi&ugrave; larga, per garantire un maggiore flusso di raffreddamento al sei cilindri in linea. A bordo sono disponibili nuovi sedili sportivi e il tasto di accensione diventa rosso.  Ma se il vostro cruccio &egrave; la frenata, potete optare per l&rsquo;impianto pi&ugrave; performante: 400 mm di diametro per i dischi anteriori con pinze a sei pompanti; 380 mm il diametro di quelli posteriori, mentre le pinze sono a 4 pompanti. Altrimenti di serie sono 380 mm all&rsquo;avantreno con 4 pompanti e 370 mm al retrotreno con 2 pompanti. Ma prima di fare i conti, &egrave; giusto sapere che il prezzo di partenza si aggira intorno ai 66.900 euro. 

Sostituisce M2, ma arriva il secondo turbocompressore, arrivano pi&ugrave; cavalli, diventa ancora pi&ugrave; divertente. Bilanciatissima, sembra realizzata appositamente per i patiti del drifting.

BMW M2 Competition. La piccola si &egrave; fatta grande

Mette il vestito da corsa BMW Serie 1 M Power Edition. La Casa bavarese ha preparato per la sua compatta una serie speciale di 500 esemplari con allestimento sportivo. Dedicato alle versioni pi&ugrave; &ldquo;nobili&rdquo;. Ovvero i modelli a trazione posteriore e con motori a 4 e 6 cilindri. Di questo club faranno parte ler Serie 1 tre e cinqie porte, 120i, 125i, M140i, 118d, 120d, 125d. La vocazione sportiveggiante &egrave; esaltata dalle livree esterne, che sono l&rsquo;Alpineweiss, l&rsquo;Estoril Blau e il Melbourne Red. Impreziosite da dettagli in neri lucido. A disposizione i cerchi in lega da 18 pollici style 719 M Jet Black, le minigonne M Power Edition, gli spoiler, la scritta modello, la silhouette del logo e la calandra a doppio rene anteriore con M Stripes. Del pacchetto fanno parte l&rsquo;impianto frenante M Sport, i vetri posteriori e lunotti oscurati, il quadro strumenti con display esteso a colori, il climatizzatore automatico bizona e il Variable Sport Steering. E ancora, la pedaliera sportiva in alluminio MPerformance, le calotte in nero lucido, i tappetini con cuciture blu e ricamo M Power e il badge M Power Edition. Offerto il Corso di Guida Sicura Avanzata BMW Driving Experience. Serie 1 &egrave; infatti la auto vettura a comprendere nel prezzo questo plus. Si potr&agrave; partecipare entro 12 mesi dalla data di immatricolazione della vettura. A seconda delle versioni, la maggiorazione del prezzo di listino sulle M Power Edition pu&ograve; andare dai 300 ai 2.500 euro rispetto alle versioni standard.

Mette il vestito da corsa BMW Serie 1 M Power Edition. La Casa bavarese ha preparato per la sua compatta una serie speciale di 500 esemplari con allestimento sportivo. Dedicato alle versioni pi&ugrave; &ldquo;nobili&rdquo;. Ovvero i modelli a trazione posteriore e con motori a 4 e 6 cilindri. Di questo club faranno parte ler Serie 1 tre e cinqie porte, 120i, 125i, M140i, 118d, 120d, 125d.    La vocazione sportiveggiante &egrave; esaltata dalle livree esterne, che sono l&rsquo;Alpineweiss, l&rsquo;Estoril Blau e il Melbourne Red. Impreziosite da dettagli in neri lucido. A disposizione i cerchi in lega da 18 pollici style 719 M Jet Black, le minigonne M Power Edition, gli spoiler, la scritta modello, la silhouette del logo e la calandra a doppio rene anteriore con M Stripes.  Del pacchetto fanno parte l&rsquo;impianto frenante M Sport, i vetri posteriori e lunotti oscurati, il quadro strumenti con display esteso a colori, il climatizzatore automatico bizona e il Variable Sport Steering. E ancora, la pedaliera sportiva in alluminio MPerformance, le calotte in nero lucido, i tappetini con cuciture blu e ricamo M Power e il badge M Power Edition.  Offerto il Corso di Guida Sicura Avanzata BMW Driving Experience. Serie 1 &egrave; infatti la auto vettura a comprendere nel prezzo questo plus. Si potr&agrave; partecipare entro 12 mesi dalla data di immatricolazione della vettura. A seconda delle versioni, la maggiorazione del prezzo di listino sulle M Power Edition pu&ograve; andare dai 300 ai 2.500 euro rispetto alle versioni standard. 

Serie speciale di 500 esemplari che comprende nel prezzo un corso di guida

BMW Serie 1 veste da corsa con M Power Edition

G80 &egrave; il codice della prossima sportivit&agrave; formato medio in casa BMW. M3 di sesta generazione dovr&agrave; rilanciare al di l&agrave; delle specializzazioni prodotte con il pacchetto Competition o <a href="http://www.auto.it/news/news/2017/11/08-1178438/bmw_m3_cs_quattro_porte_da_460_cavalli">M3 CS </a>(in foto). Far meglio per avvicinare colei che ha dato una spallata decisa al primato sportivo tra le berline di segmento D: Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. Ha posto l&rsquo;asticella a 510 cavalli con il V6 2.9 litri. Sempre sei cilindri, in linea, 3 litri di cubatura, sar&agrave; l&rsquo;unit&agrave; della nuova M3, attesa nel corso del 2019 e su strada un anno pi&ugrave; tardi. Lo sviluppo della Serie 3 procede sulle tre varianti essenziali: berlina, station wagon e alte prestazioni M3. Non sar&agrave; l&rsquo;unico modello sportivo. Troveremo interpretazioni M Performance con il 3 litri benzina e Diesel, potenze nell'ordine dei 330 cavalli, raccordo tra le motorizzazioni pi&ugrave; gettonate in termini di volume e il non plus ultra M3. Confermata l'architettura del motore, si inseguono i rumours sull&rsquo;estensione a M3 G80 del sistema di iniezione d&rsquo;acqua introdotto su M4 GTS, grazie al quale ridurre le temperature in camera di combustione e incrementare la potenza massima, sulla coup&eacute; a 500 cavalli tondi tondi. Non sembra essere tra le carte in tavola, invece, un supporto elettrico completo al motore termico. Niente ibrido, quindi. La futura Serie 3 avr&agrave; dimensioni maggiori, un paio di centimetri in pi&ugrave; nel passo e ricorrer&agrave; alla piattaforma CLAR gi&agrave; base delle berline superiori Serie 7 e Serie 5, come di nuova X3/X4 e X5. I vantaggi per M3 - oggi alla bilancia segna 1.585 kg - arriveranno sotto forma di un risparmio di peso stimato in circa 50 kg, dall&rsquo;aumento dei componenti realizzati in alluminio e l&rsquo;adozione di parti in magnesio. Pi&ugrave; leggerezza e rigidit&agrave; superiore, quest&rsquo;ultima aprirebbe a diverse scelte d&rsquo;assetto per berlina e wagon, con tarature delle sospensioni maggiormente votate al comfort. In tal senso, un sistema mild hybrid a 48 volt, con barre antirollio attive, consentirebbe di coprire anche l'estremo opposto, pi&ugrave; dinamico. Sulle due M Performance 3 litri da oltre 300 cavalli, benzina e Diesel, i connotati sarebbero ovviamente diversi, ancor di pi&ugrave; su M3, attesa sempre con lo schema due ruote motrici posteriori: le quattro del sistema xDrive, disinseribili su M5, non dovrebbero essere sdoganate nel segmento inferiore. Una scelta logica se il target &egrave; la ricerca delle prestazioni passando per la riduzione delle masse.

        G80 &egrave; il codice della prossima sportivit&agrave; formato medio in casa BMW. M3 di sesta generazione dovr&agrave; rilanciare al di l&agrave; delle specializzazioni prodotte con il pacchetto Competition o M3 CS (in foto). Far meglio per avvicinare colei che ha dato una spallata decisa al primato sportivo tra le berline di segmento D: Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. Ha posto l&rsquo;asticella a 510 cavalli con il V6 2.9 litri. Sempre sei cilindri, in linea, 3 litri di cubatura, sar&agrave; l&rsquo;unit&agrave; della nuova M3, attesa nel corso del 2019 e su strada un anno pi&ugrave; tardi. Lo sviluppo della Serie 3 procede sulle tre varianti essenziali: berlina, station wagon e alte prestazioni M3. Non sar&agrave; l&rsquo;unico modello sportivo. Troveremo interpretazioni M Performance con il 3 litri benzina e Diesel, potenze nell'ordine dei 330 cavalli, raccordo tra le motorizzazioni pi&ugrave; gettonate in termini di volume e il non plus ultra M3. Confermata l'architettura del motore, si inseguono i rumours sull&rsquo;estensione a M3 G80 del sistema di iniezione d&rsquo;acqua introdotto su M4 GTS, grazie al quale ridurre le temperature in camera di combustione e incrementare la potenza massima, sulla coup&eacute; a 500 cavalli tondi tondi. Non sembra essere tra le carte in tavola, invece, un supporto elettrico completo al motore termico. Niente ibrido, quindi. La futura Serie 3 avr&agrave; dimensioni maggiori, un paio di centimetri in pi&ugrave; nel passo e ricorrer&agrave; alla piattaforma CLAR gi&agrave; base delle berline superiori Serie 7 e Serie 5, come di nuova X3/X4 e X5. I vantaggi per M3 - oggi alla bilancia segna 1.585 kg - arriveranno sotto forma di un risparmio di peso stimato in circa 50 kg, dall&rsquo;aumento dei componenti realizzati in alluminio e l&rsquo;adozione di parti in magnesio. Pi&ugrave; leggerezza e rigidit&agrave; superiore, quest&rsquo;ultima aprirebbe a diverse scelte d&rsquo;assetto per berlina e wagon, con tarature delle sospensioni maggiormente votate al comfort. In tal senso, un sistema mild hybrid a 48 volt, con barre antirollio attive, consentirebbe di coprire anche l'estremo opposto, pi&ugrave; dinamico. Sulle due M Performance 3 litri da oltre 300 cavalli, benzina e Diesel, i connotati sarebbero ovviamente diversi, ancor di pi&ugrave; su M3, attesa sempre con lo schema due ruote motrici posteriori: le quattro del sistema xDrive, disinseribili su M5, non dovrebbero essere sdoganate nel segmento inferiore. Una scelta logica se il target &egrave; la ricerca delle prestazioni passando per la riduzione delle masse.       

La prossima generazione della media sportiva beneficer&agrave; della riduzione di peso della CLuster ARchitecture. Il motore sei cilindri twin turbo sar&agrave; pi&ugrave; potente e rester&agrave; collegato alla trazione posteriore

Nuova BMW M3, a caccia di Giulia con CLAR

Non &egrave; l&rsquo;unica scoperta alla quale lavorano in BMW, Z4. In cantiere, prossima alla presentazione, c&rsquo;&egrave; anche Serie 8 nella versione con capote in tessuto, quella che rappresenter&agrave; l&rsquo;unica opzione sulla pi&ugrave; compatta Z4. I muletti impegnati nello sviluppo del progetto sono apparsi gi&agrave; sufficientemente delineati nelle forme essenziali, adesso rivelate del tutto dai modellini depositati presso gli uffici brevetti e diffusi dalla rivista Autoweek. Il progetto condiviso BMW-Toyota vedr&agrave; il marchio di Monaco di Baviera donareanche i motori: turbo benzina 4 e 6 cilindri, un 2 litri da 190 o 250 cavalli il primo, 3 litri da 340 cavalli il secondo, unit&agrave; attese su Z4, aspettando una variante M che &egrave; nelle previsioni del marchio I modelli virtuali CAD necessari rivelano meglio le scelte effettuate sul volume posteriore ed emerge una Serie 8 &ldquo;in scala&rdquo; con fari a sviluppo posteriore simili, sebbene l&#39;elaborazione grafica abbia tutt&#39;altro impatto rispetto alle forme dal vivo, apprezzate nel 2016 sul concept. Il debutto del modello &egrave; previsto al prossimo Concorso d&rsquo;Eleganza di Pebble Beach, in agosto. Uno degli interventi maggiori rispetto al <a href="http://www.auto.it/news/news/2017/08/17-993404/bmw_z4_concept_la_terza_generazione_sar_uno_squalo/">concept mostrato un anno fa in California </a>&egrave; nel disegno dell&rsquo;anteriore, nello specifico sulla calandra. Al di l&agrave; delle note estetiche, il progetto BMW porter&agrave; a una significativa rilettura della ripartizione dei pesi rispetto al passato e al posizionamento del guidatore, su un passo che sar&agrave; pi&ugrave; ampio. Il pianale CLAR si caratterizzer&agrave; per l&#39;impiego di materiali diversificati, dall&#39;alluminio al magnesio, scelte che aiuteranno a fermare il peso complessivo intorno ai 1.400 kg, su dimensioni inferiori ai 4,40 metri. A bordo troveremo il nuovo BMW Operating System 7.0, anticipato su <a href="http://www.auto.it/news/news/2018/06/06-1537403/nuova_bmw_x5_la_quarta_serie_anche_a_7_posti/">X5 2019</a>.

Non &egrave; l&rsquo;unica scoperta alla quale lavorano in BMW, Z4. In cantiere, prossima alla presentazione, c&rsquo;&egrave; anche Serie 8 nella versione con capote in tessuto, quella che rappresenter&agrave; l&rsquo;unica opzione sulla pi&ugrave; compatta Z4. I muletti impegnati nello sviluppo del progetto sono apparsi gi&agrave; sufficientemente delineati nelle forme essenziali, adesso rivelate del tutto dai modellini depositati presso gli uffici brevetti e diffusi dalla rivista Autoweek. Il progetto condiviso BMW-Toyota vedr&agrave; il marchio di Monaco di Baviera donareanche i motori: turbo benzina 4 e 6 cilindri, un 2 litri da 190 o 250 cavalli il primo, 3 litri da 340 cavalli il secondo, unit&agrave; attese su Z4, aspettando una variante M che &egrave; nelle previsioni del marchio  I modelli virtuali CAD necessari rivelano meglio le scelte effettuate sul volume posteriore ed emerge una Serie 8 &ldquo;in scala&rdquo; con fari a sviluppo posteriore simili, sebbene l&#39;elaborazione grafica abbia tutt&#39;altro impatto rispetto alle forme dal vivo, apprezzate nel 2016 sul concept.  Il debutto del modello &egrave; previsto al prossimo Concorso d&rsquo;Eleganza di Pebble Beach, in agosto. Uno degli interventi maggiori rispetto al concept mostrato un anno fa in California &egrave; nel disegno dell&rsquo;anteriore, nello specifico sulla calandra.  Al di l&agrave; delle note estetiche, il progetto BMW porter&agrave; a una significativa rilettura della ripartizione dei pesi rispetto al passato e al posizionamento del guidatore, su un passo che sar&agrave; pi&ugrave; ampio. Il pianale CLAR si caratterizzer&agrave; per l&#39;impiego di materiali diversificati, dall&#39;alluminio al magnesio, scelte che aiuteranno a fermare il peso complessivo intorno ai 1.400 kg, su dimensioni inferiori ai 4,40 metri.  A bordo troveremo il nuovo BMW Operating System 7.0, anticipato su X5 2019. 

A rivelare del tutto l&#39;aspetto della roadster sono i modellini di registrazione presso gli uffici brevetti. Nuova BMW Z4 conferma gran parte delle scelte di stile del concept. Attese due unit&agrave; turbo benzina: 2 e 3 litri

Nuova BMW Z4, unveiling virtuale aspettando Pebble Beach

BMW X5, svelata la quarta generazione della madre di tutti i SAV (Sport Activity Vechicle) della Casa bavarese. Arriver&agrave; sul mercato a novembre 2018, continuando una storia quasi ventennale (esordio nel 1999) di grande successo: 2,2 milioni di esemplari venduti. Sempre prodotta in USA a Spartanburg, presenta dimensioni importanti. Lunga 4,92 metri (4.89 la generazione uscente) larga 2 metri, alta&nbsp; 1,74 e con un passo di 298 centimetri. Sar&agrave; anche a sette posti con la terza fila opzionale di sedili disponibile da dicembre 2018. La capacit&agrave; del bagagliaio varia da 645 litri a un massimo di 1.860 litri. Una stazza notevole per un design nuovo, che rimane comunque riconoscibile, negli stilemi BMW. Superfici scolpite le luci posteriori di forma tridimensionale. Non passer&agrave; di certo inosservata, anche se non esce dalle righe. Gli allestimenti sono xLine e M Sport e ovviamente BMW Individual. I motori al lancio saranno il V8 benzina da 462 cavalli della xDrive50i, non&nbsp; disponibile in Europa, il 6 cilindri benzina da 340 cavalli dalla X5 xDrive40i&nbsp;e due Diesel, sempre a sei cilindri. La poderosa X5 M50d da 400 cavalli e la X5 XDrive30d da 265 cavalli. Le unit&agrave; benzina sono dotate di filtro antiparticolato, quelle a gasolio catalizzatore SCR, e soddisfano lo standard EU6d-TEMP. Il cambio automatico Steptronic a otto velocit&agrave; &egrave; di serie. La trazione integrale xDrive &egrave; dotata di un nuovo bloccaggio del differenziale sull&#39;assale posteriore, che migliora l&#39;agilit&agrave;, la trazione e la stabilit&agrave; direzionale durante l&rsquo;accelerazione in curva e in altre situazioni di guida dinamica. E&rsquo; la prima BMX X con pacchetto Off-Road opzionale. Ovvero: sospensioni pneumatiche a due assi, protezione inferiore anteriore e posteriore, oltre a display specifici nel quadro strumenti e Control Display. Che offre la scelta di quattro modalit&agrave; di guida, per fornire un assetto ottimale per la guida su sabbia, roccia, ghiaia o neve. Disponibili le sospensioni pneumatiche a due assi che offrono una regolazione dell&#39;altezza di marcia fino a 80 millimetri. Esordisce di serie il&nbsp; BMW Live Cockpit Professional. Si tratta di uno sviluppo del sistema iDrive, con un quadro strumenti completamente digitale e un display di controllo da 12,3 pollici. Promette una superiore &nbsp;facilit&agrave; d&#39;uso grazie all&#39;uso polivalente del display touchscreen, del controller, del controllo vocale e del controllo gestuale di BMW. Disponibile una nuova genenerazione dell&rsquo;head up display BMW con una superficie di proiezione pi&ugrave; ampia (ora 7 &times; 3,5 pollici), grafica 3D ottimizzata e contenuti di visualizzazione aggiuntivi. Tra le opzioni sedili multifunzione con funzione di massaggio, climatizzatore automatico a quattro zone, braccioli riscaldati.

BMW X5, svelata la quarta generazione della madre di tutti i SAV (Sport Activity Vechicle) della Casa bavarese. Arriver&agrave; sul mercato a novembre 2018, continuando una storia quasi ventennale (esordio nel 1999) di grande successo: 2,2 milioni di esemplari venduti.  Sempre prodotta in USA a Spartanburg, presenta dimensioni importanti. Lunga 4,92 metri (4.89 la generazione uscente) larga 2 metri, alta&nbsp; 1,74 e con un passo di 298 centimetri. Sar&agrave; anche a sette posti con la terza fila opzionale di sedili disponibile da dicembre 2018. La capacit&agrave; del bagagliaio varia da 645 litri a un massimo di 1.860 litri.    Una stazza notevole per un design nuovo, che rimane comunque riconoscibile, negli stilemi BMW. Superfici scolpite le luci posteriori di forma tridimensionale. Non passer&agrave; di certo inosservata, anche se non esce dalle righe. Gli allestimenti sono xLine e M Sport e ovviamente BMW Individual.  I motori al lancio saranno il V8 benzina da 462 cavalli della xDrive50i, non&nbsp; disponibile in Europa, il 6 cilindri benzina da 340 cavalli dalla X5 xDrive40i&nbsp;e due Diesel, sempre a sei cilindri. La poderosa X5 M50d da 400 cavalli e la X5 XDrive30d da 265 cavalli. Le unit&agrave; benzina sono dotate di filtro antiparticolato, quelle a gasolio catalizzatore SCR, e soddisfano lo standard EU6d-TEMP. Il cambio automatico Steptronic a otto velocit&agrave; &egrave; di serie.  La trazione integrale xDrive &egrave; dotata di un nuovo bloccaggio del differenziale sull&#39;assale posteriore, che migliora l&#39;agilit&agrave;, la trazione e la stabilit&agrave; direzionale durante l&rsquo;accelerazione in curva e in altre situazioni di guida dinamica.  E&rsquo; la prima BMX X con pacchetto Off-Road opzionale. Ovvero: sospensioni pneumatiche a due assi, protezione inferiore anteriore e posteriore, oltre a display specifici nel quadro strumenti e Control Display. Che offre la scelta di quattro modalit&agrave; di guida, per fornire un assetto ottimale per la guida su sabbia, roccia, ghiaia o neve. Disponibili le sospensioni pneumatiche a due assi che offrono una regolazione dell&#39;altezza di marcia fino a 80 millimetri.  Esordisce di serie il&nbsp; BMW Live Cockpit Professional. Si tratta di uno sviluppo del sistema iDrive, con un quadro strumenti completamente digitale e un display di controllo da 12,3 pollici. Promette una superiore &nbsp;facilit&agrave; d&#39;uso grazie all&#39;uso polivalente del display touchscreen, del controller, del controllo vocale e del controllo gestuale di BMW. Disponibile una nuova genenerazione dell&rsquo;head up display BMW con una superficie di proiezione pi&ugrave; ampia (ora 7 &times; 3,5 pollici), grafica 3D ottimizzata e contenuti di visualizzazione aggiuntivi.  Tra le opzioni sedili multifunzione con funzione di massaggio, climatizzatore automatico a quattro zone, braccioli riscaldati. 

Lunga 4,92&nbsp;metri&nbsp; e larga 2 metri, sar&agrave; anche a sette posti con la terza fila opzionale,&nbsp;Cambio 8 rapporti, trazione integrale xDrive e potenze fino a 462 cv

Nuova BMW X5, la quarta generazione stupisce ancora&nbsp;

Dopo i telefonini, ora tocca alle auto. Era questione di tempo, ora c&rsquo;&egrave; la ricarica senza fili&nbsp;anche per le vetture&nbsp;ibride. Proprio come uno smartphone: ma il device&nbsp;da alimentare stavolta &egrave; la BMW 530e iPerformance. La ricarica wireless&nbsp;per la grande berlina bavarese sar&agrave; disponibile per inizialmente in Germania. Di seguito negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Cina ed in Giappone. Un accorgimento per evitare, almeno in parte, la difficolt&agrave; di portare l&rsquo;auto estremamente vicina a una fonte di alimentazione. BMW&nbsp;ha scelto in modello importante, destinato a volumi interessante.530e iPerformance&nbsp;&egrave; spinta da un powertrain ibrido plug-in&nbsp;composto dal 2 litri turbo benzina e da un motore elettrico. La potenza complessiva di sistema&nbsp;&egrave; di 252 cavalli e 420 Nm di coppia. Completa il quadro la batteria&nbsp;agli ioni di litio, che ha una&nbsp;capacit&agrave; di 9,2 kW. Per ricaricarla, dal giardino, dal garage o da qualsiasi posto possa essere posizionato, c&rsquo;&egrave; il GroundPad. Che grazie ai campi elettromagnetici&nbsp;riesce a ricaricare gli accumulatori in wireless. La potenza erogata &egrave; di 3,2 kW. Per un pieno&nbsp;all&rsquo;85% sono necessarie circa tre ore e mezzo. L&rsquo;autonomia solo elettrica di 530e iPerformance &egrave; di cinquanta chilometri.

Dopo i telefonini, ora tocca alle auto. Era questione di tempo, ora c&rsquo;&egrave; la ricarica senza fili&nbsp;anche per le vetture&nbsp;ibride. Proprio come uno smartphone: ma il device&nbsp;da alimentare stavolta &egrave; la BMW 530e iPerformance. La ricarica wireless&nbsp;per la grande berlina bavarese sar&agrave; disponibile per inizialmente in Germania. Di seguito negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Cina ed in Giappone. Un accorgimento per evitare, almeno in parte, la difficolt&agrave; di portare l&rsquo;auto estremamente vicina a una fonte di alimentazione.  BMW&nbsp;ha scelto in modello importante, destinato a volumi interessante.530e iPerformance&nbsp;&egrave; spinta da un powertrain ibrido plug-in&nbsp;composto dal 2 litri turbo benzina e da un motore elettrico. La potenza complessiva di sistema&nbsp;&egrave; di 252 cavalli e 420 Nm di coppia.    Completa il quadro la batteria&nbsp;agli ioni di litio, che ha una&nbsp;capacit&agrave; di 9,2 kW. Per ricaricarla, dal giardino, dal garage o da qualsiasi posto possa essere posizionato, c&rsquo;&egrave; il GroundPad. Che grazie ai campi elettromagnetici&nbsp;riesce a ricaricare gli accumulatori in wireless. La potenza erogata &egrave; di 3,2 kW. Per un pieno&nbsp;all&rsquo;85% sono necessarie circa tre ore e mezzo. L&rsquo;autonomia solo elettrica di 530e iPerformance &egrave; di cinquanta chilometri. 

Il primo modello &egrave; 530e iPerformance: senza fili servono 3,5 ore per avere 50 km di autonomia

Auto come lo smartphone, ricarica wireless per BMW

BMW iNext, la vettura elettrica portabandiera&nbsp;del futuro, sar&agrave; un SUV. Niente grande berlina in stile Tesla Model S o pi&ugrave; compatta come Model 3. BMW ha scelto di fatto una strada simile ad <a href="http://www.auto.it/news/saloni/ginevra/2018/03/09-1397418/audi_e-tron_prototype_da_ginevra_al_mercato_il_passo_e_breve/">Audi e-tron</a>, anche se il modello bavarese &egrave; atteso sul mercato per il 2021. Si tratter&agrave; di un EV&nbsp;(auto elettrica) di lusso, categoria che nei prossimi anni sar&agrave; il primo vero grande campo di battaglia commerciale&nbsp;e di valutazione di realeefficienza&nbsp;delle vetture a batteria. Il primo teaserpubblicato lasciava intuire che le forme fossero almeno quelle di un crossover. La scorsa settimana durante l&rsquo;incontro annuale l&rsquo;immagine &egrave; stata mostrata e sono arrivate le prime certezze. Una decisione in linea con l&rsquo;esordio di un altro SUV a zero emissioni su strada di BMW, ovvero il <a href="http://www.auto.it/news/saloni/2018/04/25-1480547/bmw_ix3_concept_il_primo_sport_activity_elettrico/">concept di X3 elettrico</a>, mostrato al Salone di Pechino&nbsp;e atteso sul mercato nel 2020. L&rsquo;apprezzamento dei clienti, a livello globale, per gli Sport Utility Vechicle, ha deciso l&rsquo;indirizzo. Confermato da Pieter Nota, responsabile delle vendite globali&nbsp;di BMW. Nella gamma elettrica&nbsp;iNext dovrebbe essere sopra a X3. Mercato di riferimento la Cina, che conferma una preferenza dei pubblico per i SUV, che nel 2017 hanno superato le vendite delle berline nella Repubblica Popolare. Per fornire un prodotto esclusivo iNext sar&agrave; dotata di sistemi di assistenza&nbsp;alla guida speciali, realizzati nelle grande alleanza con Mobileye,&nbsp;Intel, Continental&nbsp;e Magna.

        BMW iNext, la vettura elettrica portabandiera&nbsp;del futuro, sar&agrave; un SUV. Niente grande berlina in stile Tesla Model S o pi&ugrave; compatta come Model 3. BMW ha scelto di fatto una strada simile ad Audi e-tron, anche se il modello bavarese &egrave; atteso sul mercato per il 2021. Si tratter&agrave; di un EV&nbsp;(auto elettrica) di lusso, categoria che nei prossimi anni sar&agrave; il primo vero grande campo di battaglia commerciale&nbsp;e di valutazione di realeefficienza&nbsp;delle vetture a batteria. Il primo teaserpubblicato lasciava intuire che le forme fossero almeno quelle di un crossover. La scorsa settimana durante l&rsquo;incontro annuale l&rsquo;immagine &egrave; stata mostrata e sono arrivate le prime certezze. Una decisione in linea con l&rsquo;esordio di un altro SUV a zero emissioni su strada di BMW, ovvero il concept di X3 elettrico, mostrato al Salone di Pechino&nbsp;e atteso sul mercato nel 2020. L&rsquo;apprezzamento dei clienti, a livello globale, per gli Sport Utility Vechicle, ha deciso l&rsquo;indirizzo. Confermato da Pieter Nota, responsabile delle vendite globali&nbsp;di BMW. Nella gamma elettrica&nbsp;iNext dovrebbe essere sopra a X3. Mercato di riferimento la Cina, che conferma una preferenza dei pubblico per i SUV, che nel 2017 hanno superato le vendite delle berline nella Repubblica Popolare. Per fornire un prodotto esclusivo iNext sar&agrave; dotata di sistemi di assistenza&nbsp;alla guida speciali, realizzati nelle grande alleanza con Mobileye,&nbsp;Intel, Continental&nbsp;e Magna.       

Anche il modello elettrico premium avr&agrave; le forme di un crossover e non di una berlina&nbsp;

BMW iNext, il futuro è sempre Suv: arriverà nel 2021

Una sfilza di novit&agrave; in cantiere, annunciate al debutto nel corso del 2018. Il mondo X di BMW, anzitutto, poi la sportivit&agrave; di ritorno sotto forma di Z4 e <a href="http://www.auto.it/news/anteprime/2018/05/14-1507349/bmw_serie_8_coupe_prestazioni_e_lusso_sarthe_oriale/">Serie 8 Coup&eacute;</a>. Sono i prossimi colpi attesi, pi&ugrave; di ogni altro, per&ograve;, nuova BMW X5. Il progetto nasce da premesse completamente differenti, dal pianale CLAR di Serie 7 e Serie 5, grazie al quale il suv di segmento E abbatter&agrave; considerevolmente il peso. Come consuetudine, posa a favore di obiettivo negli ultimi test di sviluppo, condotti su terreni e condizioni climatiche estremi e diversissimi. E&#39; il processo di crescita canonico di ogni buon modello che si rispetti. Le numerose anteprime mondiali che ha in serbo il marchio andranno dilazionate su tre, principali, appuntamenti. Saloni dell&#39;auto ai quali sar&agrave; presente BMW. Non Detroit, come gi&agrave; accaduto in passato. Cos&igrave;, attenzione rivolta su Parigi, Los Angeles e il CES di Las Vegas. Saranno i passaggi entro i quali sviluppare tutte le proposte elencate. Oltre alla nuova architettura, BMW X5 2019 introdurr&agrave; il sistema operativo iDrive 7.0, evoluzione dell&#39;infotainment, che affiancher&agrave; i comandi touch alla consueta manopola sul tunnel, nonch&eacute; una strumentazione completamente virtuale e configurabile. Per la prima volta scopriremo una X5 con quattro ruote sterzanti, l&#39;asse posteriore Integral Active Steering &egrave; una delle novit&agrave; di maggior rilievo della quarta generazione, insieme a uno schema sospensivo che, pur ricorrendo &ndash; com&#39;e prevedibile &ndash; a un anteriore a quadrilateri deformabili e retrotreno multilink, avr&agrave; nelle Adaptive M Suspension Professional l&#39;elemento caratterizzante. Sospensione adattiva con elementi pneumatici, soluzione elaborata su Serie 7 e destinata a una personalizzazione per un suv che dovr&agrave; districarsi su terreni diversissimi, dagli sterrati ai fondi innevati, rocciosi, fino ad assicurare doti da stradista. Il tratto di maggior rilievo nel design &egrave; la presenza di un doppio rene imponente, pi&ugrave; alto e ispirato alle proporzioni che vedremo su <a href="http://www.auto.it/news/anteprime/2017/12/20-1272899/bmw_x7_come_nasce_il_nuovo_colosso_di_lusso/">BMW X7</a>. Non mancheranno le varianti firmate M, nello stile ancor prima di vere e proprie versioni ad altissime prestazioni. Il paraurti sportivo, le pinze freno blu, sono alcuni dei tratti che, nelle foto spia, tradiscono l&#39;allestimento M Sport.

Una sfilza di novit&agrave; in cantiere, annunciate al debutto nel corso del 2018. Il mondo X di BMW, anzitutto, poi la sportivit&agrave; di ritorno sotto forma di Z4 e Serie 8 Coup&eacute;. Sono i prossimi colpi attesi, pi&ugrave; di ogni altro, per&ograve;, nuova BMW X5. Il progetto nasce da premesse completamente differenti, dal pianale CLAR di Serie 7 e Serie 5, grazie al quale il suv di segmento E abbatter&agrave; considerevolmente il peso. Come consuetudine, posa a favore di obiettivo negli ultimi test di sviluppo, condotti su terreni e condizioni climatiche estremi e diversissimi. E&#39; il processo di crescita canonico di ogni buon modello che si rispetti.  Le numerose anteprime mondiali che ha in serbo il marchio andranno dilazionate su tre, principali, appuntamenti. Saloni dell&#39;auto ai quali sar&agrave; presente BMW. Non Detroit, come gi&agrave; accaduto in passato. Cos&igrave;, attenzione rivolta su Parigi, Los Angeles e il CES di Las Vegas. Saranno i passaggi entro i quali sviluppare tutte le proposte elencate.  Oltre alla nuova architettura, BMW X5 2019 introdurr&agrave; il sistema operativo iDrive 7.0, evoluzione dell&#39;infotainment, che affiancher&agrave; i comandi touch alla consueta manopola sul tunnel, nonch&eacute; una strumentazione completamente virtuale e configurabile. Per la prima volta scopriremo una X5 con quattro ruote sterzanti, l&#39;asse posteriore Integral Active Steering &egrave; una delle novit&agrave; di maggior rilievo della quarta generazione, insieme a uno schema sospensivo che, pur ricorrendo &ndash; com&#39;e prevedibile &ndash; a un anteriore a quadrilateri deformabili e retrotreno multilink, avr&agrave; nelle Adaptive M Suspension Professional l&#39;elemento caratterizzante. Sospensione adattiva con elementi pneumatici, soluzione elaborata su Serie 7 e destinata a una personalizzazione per un suv che dovr&agrave; districarsi su terreni diversissimi, dagli sterrati ai fondi innevati, rocciosi, fino ad assicurare doti da stradista.    Il tratto di maggior rilievo nel design &egrave; la presenza di un doppio rene imponente, pi&ugrave; alto e ispirato alle proporzioni che vedremo su BMW X7. Non mancheranno le varianti firmate M, nello stile ancor prima di vere e proprie versioni ad altissime prestazioni. Il paraurti sportivo, le pinze freno blu, sono alcuni dei tratti che, nelle foto spia, tradiscono l&#39;allestimento M Sport. 

La quarta generazione anticipa alcune caratteristiche tecniche, tra la novit&agrave; assoluta delle quattro ruote sterzanti e sospensioni adattive. Pi&ugrave; leggera con l&#39;architettura CLAR, a bordo sale iDrive 7

Nuova BMW X5, CLARamente pi&ugrave; leggera

La super BMW&nbsp;arriver&agrave; nel 2020. Un grande SUV coup&eacute;, il modello pi&ugrave; costoso della gamma, si chiamer&agrave; X8 e sar&agrave; a livello della prossima&nbsp;Audi Q8. Andando a sconfinare nel terrirorio di altre auto speciali, quali Bentley&nbsp;Bentayga, <a href="http://www.auto.it/news/primi-test/2018/04/19-1470728/lamborghini_urus_perversione_ad_alte_prestazioni_primo_contatto/">Lamborghini Urus</a>&nbsp;e <a href="http://www.auto.it/news/news/2018/05/11-1503743/rolls-royce_cullinan_lusso_allo_stato_suv/">Rolls-Royce Cullinan</a>. La Casa bavarese ha gi&agrave; registrato il nome. Il modello ha &ldquo;Molto fascino ed &egrave; in fase di valutazione&rdquo; ha detto Klaus Frolich, il responsabile dello sviluppo di BMW. Gi&agrave; protagonista della decisione di fare lo sviluppo da X5&nbsp;a X6. Poi sono arrivare X4&nbsp;e X2, altre versioni speciali, a conferma che questo tipo di &ldquo;salto&rdquo; porta riscontri di gradimento importanti. Insistendo su questa scia virtuosa BMW X8 dovrebbe essere la versione coup&eacute;&nbsp;del venturo modello di serie che deriver&agrave; da <a href="http://www.auto.it/news/saloni/francoforte/2017/09/08-1033622/bmw_x7_iperformance_concept_primi_scorci_del_maxi_suv/">X7 iPerformance</a>&nbsp;presentato al salone di Francoforte. Il mercato di riferimento, per costi e dimensioni, certamente sar&agrave; al Cina. Data la sua natura non avr&agrave; l&rsquo;opzione per sette posti, come probabilmente X7, ma pi&ugrave; realisticamente sar&agrave; a cinque posti, con la versione pi&ugrave; sportiva ed esclusiva a quattro. Non &egrave; escluso che si possa essere un travaso di tecnologia&nbsp;o di piattaforma&nbsp;anche dalla neonata&nbsp;Rolls-Royce Cullinan. BMW X8 sar&agrave; pi&ugrave; lunga di X7, che nel prototipo stazzava 5,02 metri. Per i motori, al top ci sar&agrave; un benzina V12, derivato dal 6.6 di Serie 7, ma pure l&rsquo;immancabile versione ibrida, come ad esempio quella della 740e.

La super BMW&nbsp;arriver&agrave; nel 2020. Un grande SUV coup&eacute;, il modello pi&ugrave; costoso della gamma, si chiamer&agrave; X8 e sar&agrave; a livello della prossima&nbsp;Audi Q8. Andando a sconfinare nel terrirorio di altre auto speciali, quali Bentley&nbsp;Bentayga, Lamborghini Urus&nbsp;e Rolls-Royce Cullinan.  La Casa bavarese ha gi&agrave; registrato il nome. Il modello ha &ldquo;Molto fascino ed &egrave; in fase di valutazione&rdquo; ha detto Klaus Frolich, il responsabile dello sviluppo di BMW. Gi&agrave; protagonista della decisione di fare lo sviluppo da X5&nbsp;a X6. Poi sono arrivare X4&nbsp;e X2, altre versioni speciali, a conferma che questo tipo di &ldquo;salto&rdquo; porta riscontri di gradimento importanti.  Insistendo su questa scia virtuosa BMW X8 dovrebbe essere la versione coup&eacute;&nbsp;del venturo modello di serie che deriver&agrave; da X7 iPerformance&nbsp;presentato al salone di Francoforte. Il mercato di riferimento, per costi e dimensioni, certamente sar&agrave; al Cina. Data la sua natura non avr&agrave; l&rsquo;opzione per sette posti, come probabilmente X7, ma pi&ugrave; realisticamente sar&agrave; a cinque posti, con la versione pi&ugrave; sportiva ed esclusiva a quattro.  Non &egrave; escluso che si possa essere un travaso di tecnologia&nbsp;o di piattaforma&nbsp;anche dalla neonata&nbsp;Rolls-Royce Cullinan. BMW X8 sar&agrave; pi&ugrave; lunga di X7, che nel prototipo stazzava 5,02 metri. Per i motori, al top ci sar&agrave; un benzina V12, derivato dal 6.6 di Serie 7, ma pure l&rsquo;immancabile versione ibrida, come ad esempio quella della 740e. 

Ecco la versione coup&eacute; della X7:&nbsp;solo cinque posti e motorizzazione&nbsp;benzina V12, ma anche ibrida plug-in

BMW X8, il super SUV bavarese arriver&agrave; nel 2020

Il momento centrale della Super Stagione del WEC per il debutto in prima mondiale. BMW sceglie la vigilia della 24 Ore di Le Mans, sceglie il prossimo 15 giugno sul circuito de La Sarthe, per svelare Serie 8 Coup&eacute;. Ritorno del marchio nel campionato endurance dopo 7 anni di assenza, il ritorno nella Classe GTE, con M8. Su strada, sar&agrave; la rievocazione di un numero che, negli anni Novanta, ha rappresentato l&#39;ultimo passo nel segmento delle grandi coup&eacute; di lusso. Non solo una data, un appuntamento, il ribadire come lo sviluppo della BMW M8 GTE e del progetto stradale abbia compiuto molti passaggi dello sviluppo a braccetto. Dal concept svelato lo scorso anno a Villa d&#39;Este, BMW Serie 8 Coup&eacute; cambia aspetto, si normalizza l&#39;avantreno, il doppio rene rientra nei canoni dimensionali classici e i gruppi ottici pure. Ridotta l&#39;ampiezza della griglia, estesa quella dei fari, a matrice di led. Tra le anticipazioni legate agli interni, scopriremo una nuova strumentazione completamente virtuale e configurabile, l&#39;impostazione della console centrale rivista. Poi c&#39;&egrave; la tecnica, di un&#39;ammiraglia che si trasforma in coup&eacute; di lusso e una necessit&agrave;: saper appagare al volante. Il vertice dell&#39;offerta verr&agrave; toccato con BMW M850i xDrive, motore 4.4 litri twin turbo, un V8 da 600 e pi&ugrave; cavalli, accoppiato alla trazione quattro ruote motrici xDrive, cambio automatico, differenziale a bloccaggio controllabile. Primi dati supportati dall&#39;ufficialit&agrave;, come la presenza dell&#39;asse posteriore sterzante Integral Active Steering, le sospensioni pneumatiche con sistema di stabilizzazione del rollio e taratura BMW M. La gamma Serie 8 Coup&eacute; &egrave; attesa con una composizione di unit&agrave; 8 e 6 cilindri, in futuro le indiscrezioni sostengono la presenza anche di un V12 da 6.6 litri e, all&#39;estremo opposto, di un quattro cilindri che sia motorizzazione d&#39;accesso. &nbsp;

Il momento centrale della Super Stagione del WEC per il debutto in prima mondiale. BMW sceglie la vigilia della 24 Ore di Le Mans, sceglie il prossimo 15 giugno sul circuito de La Sarthe, per svelare Serie 8 Coup&eacute;. Ritorno del marchio nel campionato endurance dopo 7 anni di assenza, il ritorno nella Classe GTE, con M8. Su strada, sar&agrave; la rievocazione di un numero che, negli anni Novanta, ha rappresentato l&#39;ultimo passo nel segmento delle grandi coup&eacute; di lusso. Non solo una data, un appuntamento, il ribadire come lo sviluppo della BMW M8 GTE e del progetto stradale abbia compiuto molti passaggi dello sviluppo a braccetto.  Dal concept svelato lo scorso anno a Villa d&#39;Este, BMW Serie 8 Coup&eacute; cambia aspetto, si normalizza l&#39;avantreno, il doppio rene rientra nei canoni dimensionali classici e i gruppi ottici pure. Ridotta l&#39;ampiezza della griglia, estesa quella dei fari, a matrice di led. Tra le anticipazioni legate agli interni, scopriremo una nuova strumentazione completamente virtuale e configurabile, l&#39;impostazione della console centrale rivista. Poi c&#39;&egrave; la tecnica, di un&#39;ammiraglia che si trasforma in coup&eacute; di lusso e una necessit&agrave;: saper appagare al volante. Il vertice dell&#39;offerta verr&agrave; toccato con BMW M850i xDrive, motore 4.4 litri twin turbo, un V8 da 600 e pi&ugrave; cavalli, accoppiato alla trazione quattro ruote motrici xDrive, cambio automatico, differenziale a bloccaggio controllabile. Primi dati supportati dall&#39;ufficialit&agrave;, come la presenza dell&#39;asse posteriore sterzante Integral Active Steering, le sospensioni pneumatiche con sistema di stabilizzazione del rollio e taratura BMW M.  La gamma Serie 8 Coup&eacute; &egrave; attesa con una composizione di unit&agrave; 8 e 6 cilindri, in futuro le indiscrezioni sostengono la presenza anche di un V12 da 6.6 litri e, all&#39;estremo opposto, di un quattro cilindri che sia motorizzazione d&#39;accesso.  &nbsp; 

Presentazione ufficiale a ridosso del via della 24 Ore di Le Mans, nella quale correr&agrave; M8 GTE. Svelati i primi dettagli di BMW M850i xDrive. In futuro non sono da escludere i motori V12 e 4 in linea

BMW Serie 8 Coup&eacute;, prestazioni e lusso Sarthe...oriale

E&#39; il Frankenstein che in tanti vorrebbero. Si-pu&ograve;-fare: l&#39;idea trasformata in pratica da Lightweight Performance, che pensa a quanti, una BMW M2, la vorrebbero senza il tetto, da godere con il vento tra i capelli. Manca nell&#39;offerta della casa dell&#39;Elica e continuer&agrave; a non esserci. Cos&igrave;, la pazza idea di rendere una Serie 2 Cabriolet, M2 Cabrio. Non solo nella trasformazione estetica, ma attraverso un trapianto di organi che si conclude installando motore, assale posteriore, differenziale e cambio della M2. L&#39;unit&agrave; N55 3 litri sei cilindri in linea sviluppa 428 cavalli e 600 Nm ed &egrave; collegata alla trasmissione doppia frizione 7 marce, argomento sufficiente per raggiungere i 300 km/h di velocit&agrave; massima. Non solo M2 Coup&eacute; tra i donatori di componenti. Anche BMW M4 a dare il proprio contributo, sotto forma della calibrazione dell&#39;ABS, scelta necessaria vista l&#39;adozione di un set di cerchi dal diametro differenziato, 20 pollici davanti e 21 dietro, gommati Michelin Pilot Sport 4. L&#39;assetto ricorre a un kit Bilstein clubsport, molle e ammortizzatori completati da barre antirollio M4 GTS, per un corpo vettura radicalmente pi&ugrave; basso non solo della Serie 2 Cabrio ma anche della M2 Coup&eacute;. Lo scarico leggero interamente in titanio, con terminali di scarico in fibra di carbonio &egrave; l&#39;ultima modifica che si sposa alla meccanica, in un tuning che non tralascia l&#39;adeguamento del look. Il paraurti anteriore M2 guadagna un profilo aggiuntivo davanti alle ruote, il doppio rene BMW ha la cornice in fibra di carbonio, come lo splitter, gli elementi sottoporta, il diffusore e lo spoiler sul baule. A bordo &egrave; un trionfo di pelle Nappa e Alcantara, con cuciture blu e il consueto corredo di inserti in carbonio, su plancia, tunnel, soglie battitacco. Per mettersi al volante di Hillary, cos&igrave; ha ribattezzato il progetto di trasformazione in M2 Cabrio, Lightweight Performance, basteranno 75 mila euro, 10 mila pi&ugrave; di una M2 Coup&eacute; made in Monaco di Baviera.

E&#39; il Frankenstein che in tanti vorrebbero. Si-pu&ograve;-fare: l&#39;idea trasformata in pratica da Lightweight Performance, che pensa a quanti, una BMW M2, la vorrebbero senza il tetto, da godere con il vento tra i capelli. Manca nell&#39;offerta della casa dell&#39;Elica e continuer&agrave; a non esserci. Cos&igrave;, la pazza idea di  rendere una Serie 2 Cabriolet, M2 Cabrio. Non solo nella trasformazione estetica, ma attraverso un trapianto di organi che si conclude installando motore, assale posteriore, differenziale e cambio della M2.    L&#39;unit&agrave; N55 3 litri sei cilindri in linea sviluppa 428 cavalli e 600 Nm ed &egrave; collegata alla trasmissione doppia frizione 7 marce, argomento sufficiente per raggiungere i 300 km/h di velocit&agrave; massima. Non solo M2 Coup&eacute; tra i donatori di componenti. Anche BMW M4 a dare il proprio contributo, sotto forma della calibrazione dell&#39;ABS, scelta necessaria vista l&#39;adozione di un set di cerchi dal diametro differenziato, 20 pollici davanti e 21 dietro, gommati Michelin Pilot Sport 4. L&#39;assetto ricorre a un kit Bilstein clubsport, molle e ammortizzatori completati da barre antirollio M4 GTS, per un corpo vettura radicalmente pi&ugrave; basso non solo della Serie 2 Cabrio ma anche della M2 Coup&eacute;.  Lo scarico leggero interamente in titanio, con terminali di scarico in fibra di carbonio &egrave; l&#39;ultima modifica che si sposa alla meccanica, in un tuning che non tralascia l&#39;adeguamento del look. Il paraurti anteriore M2 guadagna un profilo aggiuntivo davanti alle ruote, il doppio rene BMW ha la cornice in fibra di carbonio, come lo splitter, gli elementi sottoporta, il diffusore e lo spoiler sul baule.  A bordo &egrave; un trionfo di pelle Nappa e Alcantara, con cuciture blu e il consueto corredo di inserti in carbonio, su plancia, tunnel, soglie battitacco. Per mettersi al volante di Hillary, cos&igrave; ha ribattezzato il progetto di trasformazione in M2 Cabrio, Lightweight Performance, basteranno 75 mila euro, 10 mila pi&ugrave; di una M2 Coup&eacute; made in Monaco di Baviera. 

Un tuning particolare, opera di Lightweight Performance, che parte da una BMW Serie 2 Cabriolet e trasforma la meccanica installando motore, cambio, differenziale della M2 Coup&eacute; e componenti presi in prestito dalla M4

M2, la cabrio che non c&#39;era: rimedia Lightweight

&ldquo;Ratto in rete&rdquo; per le prime immagini e i dati ufficiali della <a href="http://www.auto.it/news/news/2018/01/25-1325703/per_qualche_cavallo_in_piu_bmw_m5_competition_package/">BMW M5 Competition Package</a>, allestimento ancora pi&ugrave; estremo della superberlina. Iniezione di potenza, ma non solo: la super berlina (<a href="http://www.auto.it/news/primi-test/2017/12/04-1242275/nuova_bmw_m5_belva_addomesticata_primo_contatto/">il nostro test</a>) viene personalizzata. La &ldquo;belva addomesticata&rdquo; guadagna 25 cavalli di potenza e 50 Nm coppia. BMW M5 Competition Package dispone di 625 cavalli&nbsp;e di 800 Nm di coppia. Numeri mostruosi per il V8 sovralimentato di 4.4 litri. Spettacolare. L&rsquo;aumento di potenza consente di limare un decimo nello &ldquo;zero cento&rdquo;. Il tempo &egrave; di 3,3 secondi: molte supercar a due posti restano dietro a questa scatenata tre volumi a quattro porte. Anche lo 0-200 km/h, coperto in 10,8 secondi&nbsp;lascia a bocca aperta. La velocit&agrave; massima, con il pacchetto specifico, tocca i 305 km orari. Non solo motore. BMW M5 Competition Package spicca anche per sospensioni dedicate, ancora pi&ugrave; rigide, dettagli in nero all&rsquo;esterno, cerchi in lega specifici, numerose appendici in fibra di carbonio e abitacolo personalizzato. E per godere dell&rsquo;esuberanza dell&rsquo;otto cilindri bavarese ci sar&agrave; anche un scarico speciale, che regaler&agrave; un sound ancora pi&ugrave; poderoso.

&ldquo;Ratto in rete&rdquo; per le prime immagini e i dati ufficiali della BMW M5 Competition Package, allestimento ancora pi&ugrave; estremo della superberlina.  Iniezione di potenza, ma non solo: la super berlina (il nostro test) viene personalizzata. La &ldquo;belva addomesticata&rdquo; guadagna 25 cavalli di potenza e 50 Nm coppia. BMW M5 Competition Package dispone di 625 cavalli&nbsp;e di 800 Nm di coppia. Numeri mostruosi per il V8 sovralimentato di 4.4 litri.  Spettacolare. L&rsquo;aumento di potenza consente di limare un decimo nello &ldquo;zero cento&rdquo;. Il tempo &egrave; di 3,3 secondi: molte supercar a due posti restano dietro a questa scatenata tre volumi a quattro porte.  Anche lo 0-200 km/h, coperto in 10,8 secondi&nbsp;lascia a bocca aperta. La velocit&agrave; massima, con il pacchetto specifico, tocca i 305 km orari.  Non solo motore. BMW M5 Competition Package spicca anche per sospensioni dedicate, ancora pi&ugrave; rigide, dettagli in nero all&rsquo;esterno, cerchi in lega specifici, numerose appendici in fibra di carbonio e abitacolo personalizzato.  E per godere dell&rsquo;esuberanza dell&rsquo;otto cilindri bavarese ci sar&agrave; anche un scarico speciale, che regaler&agrave; un sound ancora pi&ugrave; poderoso. 

L&#39;allestimento speciale porta la potenza a 625 cavalli e la coppia a 800 Nm. 0-100 coperto in 3,3 secondi

A caccia di supercar con BMW M5 Competition Package

BMW Serie 8,&nbsp;siamo agli sgoccioli. La grande coup&eacute;&nbsp;di Monaco di Baviera sta per arrivare. Gli ultimi prototipi sono giunti alle fasi finali dei <a href="http://www.auto.it/news/anteprime/2018/01/25-1325360/bmw_serie_8_coupe_il_lusso_scende_in_pista/">test</a>. Le rifiniture per una vettura molto attesa, Serie 8 torna in vita dopo la prima generazione&nbsp;(1989-1999). Gli affinamenti sono stati svolti in Galles: BMW non ha lesinato immagini e filmati relativi ai &ldquo;tocchi&rdquo; finali. Il che fa presagire che il modello &egrave; davvero prossimo alla presentazione. Data la vocazione del Marchio per il Motorsport, potrebbe essere tra poco pi&ugrave; di 40 giorni, a met&agrave; giugno in occasione della 24 ore di Le Mans. Una grande coup&eacute;, ma dal passo regale. Nuova Serie 8 avr&agrave; sotto il cofano un cavalli di battaglia delle &ldquo;grandi&rdquo; BMW. Il V8 di 4.4 litri biturbo, ma in versione specifica. La potenza del propulsore &egrave; elevata, ma non stratosferica, 540 cavalli. E&rsquo; la coppia massima 750 Nm, che spinger&agrave; a partire da 1.800 giri a fornire una eccezionale progressione. Assieme a una dinamica speciale, adatta anche per i lunghi viaggi. La generosit&agrave; del propulsore sar&agrave; esaltata anche da un sound particolare. Il cambio&nbsp;sar&agrave; l&rsquo;abituale otto marce Steptronic, anch&rsquo;esso adattato per avere la migliore efficienza. La trazione integrale xDrive, le quattro ruote sterzanti&nbsp;(Active Steering), il differenziale&nbsp;posteriore&nbsp;attivo&nbsp;e l&rsquo;assetto adattivo&nbsp;(M Suspesion Professional) consentiranno una guidabilit&agrave; all&rsquo;altezza del rango e della aspettative della grande 2+2 di BMW.

BMW Serie 8,&nbsp;siamo agli sgoccioli. La grande coup&eacute;&nbsp;di Monaco di Baviera sta per arrivare. Gli ultimi prototipi sono giunti alle fasi finali dei test. Le rifiniture per una vettura molto attesa, Serie 8 torna in vita dopo la prima generazione&nbsp;(1989-1999).  Gli affinamenti sono stati svolti in Galles: BMW non ha lesinato immagini e filmati relativi ai &ldquo;tocchi&rdquo; finali. Il che fa presagire che il modello &egrave; davvero prossimo alla presentazione. Data la vocazione del Marchio per il Motorsport, potrebbe essere tra poco pi&ugrave; di 40 giorni, a met&agrave; giugno in occasione della 24 ore di Le Mans.  Una grande coup&eacute;, ma dal passo regale. Nuova Serie 8 avr&agrave; sotto il cofano un cavalli di battaglia delle &ldquo;grandi&rdquo; BMW. Il V8 di 4.4 litri biturbo, ma in versione specifica. La potenza del propulsore &egrave; elevata, ma non stratosferica, 540 cavalli. E&rsquo; la coppia massima 750 Nm, che spinger&agrave; a partire da 1.800 giri a fornire una eccezionale progressione. Assieme a una dinamica speciale, adatta anche per i lunghi viaggi. La generosit&agrave; del propulsore sar&agrave; esaltata anche da un sound particolare. Il cambio&nbsp;sar&agrave; l&rsquo;abituale otto marce Steptronic, anch&rsquo;esso adattato per avere la migliore efficienza. La trazione integrale xDrive, le quattro ruote sterzanti&nbsp;(Active Steering), il differenziale&nbsp;posteriore&nbsp;attivo&nbsp;e l&rsquo;assetto adattivo&nbsp;(M Suspesion Professional) consentiranno una guidabilit&agrave; all&rsquo;altezza del rango e della aspettative della grande 2+2 di BMW.   

Torna la 2+2 dopo quasi vent&#39;anni, sotto il cofano il V8 biturbo da 540 cavalli

Bmw Serie 8, la gran coup&eacute; &egrave; quasi pronta

Il primo SUV, pardon SAV&nbsp;elettrico di BMW. Al Salone di Pechino&nbsp;&egrave; stata presentata iX3 Concept, modello chiave per il futuro della gamma a batterie della Casa Bavarese. Sports Activity Vehicle green: questo modello tra poco entrer&agrave; in produzione.&nbsp; La scelta della Cina non &egrave; casuale il modello sar&agrave; assemblato presso lo stabilimento di Shenyang. Grazie joint venture BMW &ndash; Brilliance Automotive. Le somiglianze con X3 spinto da motori termici&nbsp;sono evidentissime. Le differenze di design&nbsp;riguardano gli stilemi &ldquo;elettrici&rdquo; e alcune ricercatezze per rendere ancora pi&ugrave; efficiente l&rsquo;aerodinamica. Sotto il vestito invece cambia parecchio, <a href="http://www.auto.it/news/news/2018/04/23-1478593/ix3_concept_a_pechino_bmw_col_suv_compato_elettrico/">iX3 Concept</a> presenta un powertrain modulare, facendo esordire il sistema eDrive di quinta generazione. In sostanza permette di avere la trasmissione e la propulsione elettrica in un solo componente. Permetter&agrave; in futuro installazioni pi&ugrave; agevoli&nbsp;in diversi modelli. Una piattaforma comune a chi adotter&agrave; powertrain elettrici con potenze differenti e potendo adattarsi a ingombri dissimili. I numeri di BMW iX3 Concept sono interessanti. La potenza&nbsp;&egrave; stata dichiarata di oltre 270 cavalli, che sono equivalenti a circa 200 &ldquo;termici&rdquo;, dato il peso degli accumulatori che grava. La batteria&nbsp;dispone di una capacit&agrave; di oltre 70 kWh, che permette un&rsquo;autonomia&nbsp;dichiarata di oltre 400 chilometri. Altro fattore chiave, in prospettiva futura, la possibilit&agrave; di fruire di una ricarica in 30 minuti collegando iX3 Concept a stazioni di ricarica rapida da 150 kilowatt.

Il primo SUV, pardon SAV&nbsp;elettrico di BMW. Al Salone di Pechino&nbsp;&egrave; stata presentata iX3 Concept, modello chiave per il futuro della gamma a batterie della Casa Bavarese. Sports Activity Vehicle green: questo modello tra poco entrer&agrave; in produzione.&nbsp; La scelta della Cina non &egrave; casuale il modello sar&agrave; assemblato presso lo stabilimento di Shenyang. Grazie joint venture BMW &ndash; Brilliance Automotive.  Le somiglianze con X3 spinto da motori termici&nbsp;sono evidentissime. Le differenze di design&nbsp;riguardano gli stilemi &ldquo;elettrici&rdquo; e alcune ricercatezze per rendere ancora pi&ugrave; efficiente l&rsquo;aerodinamica.  Sotto il vestito invece cambia parecchio, iX3 Concept presenta un powertrain modulare, facendo esordire il sistema eDrive di quinta generazione. In sostanza permette di avere la trasmissione e la propulsione elettrica in un solo componente. Permetter&agrave; in futuro installazioni pi&ugrave; agevoli&nbsp;in diversi modelli. Una piattaforma comune a chi adotter&agrave; powertrain elettrici con potenze differenti e potendo adattarsi a ingombri dissimili.    I numeri di BMW iX3 Concept sono interessanti. La potenza&nbsp;&egrave; stata dichiarata di oltre 270 cavalli, che sono equivalenti a circa 200 &ldquo;termici&rdquo;, dato il peso degli accumulatori che grava. La batteria&nbsp;dispone di una capacit&agrave; di oltre 70 kWh, che permette un&rsquo;autonomia&nbsp;dichiarata di oltre 400 chilometri. Altro fattore chiave, in prospettiva futura, la possibilit&agrave; di fruire di una ricarica in 30 minuti collegando iX3 Concept a stazioni di ricarica rapida da 150 kilowatt. 

Presentato al Salone di Pechino il prototipo con autonomia di oltre 400 km, potenza di 270 cavalli, tempo di ricarica di 30 minuti e nuovo powertrain modulare

Bmw iX3 Concept, il primo sport activity elettrico

Al Salone di Pechino BMW&nbsp;far&agrave; esordire iX3 Concept. Il SUV elettrico&nbsp;compatto della Casa bavarese &egrave; stato anticipato da un video teaser. Si tratta di un prototipo, con alcune soluzioni estetiche, anche aerodinamiche, speciali. In ogni modo si prefigura molto vicino al modello di serie, atteso a esordire sulle strade nel&nbsp;2020. Alla kermesse cinese, in programma dal 25 aprile al 4 maggio, iX3 &egrave; molto atteso. La Cina &egrave; il primo mercato per le auto elettriche e gli sport utility sono i modelli di maggior prestigio. Il modello deriver&agrave; dalla <a href="http://www.auto.it/video/primi-test/2017/10/15-1109004/nuova_bmw_x3_su_strada/">X3 da poco entrata in commercio</a>. L&rsquo;autonomia, i tempi di ricarica, la capacit&agrave; delle batterie&nbsp;e le prestazioni&nbsp;non sono state ancora comunicate. Il filmato ha lasciato per&ograve; intravedere alcune particolarit&agrave; di design. Il doppio rene anteriore, classico marchio di fabbrica in tutte le BMW &egrave; molto stilizzato. Semplificato in chiave moderna. Potrebbe essere il nuovo &ldquo;portabandiera&rdquo; dei modelli elettrici.

Al Salone di Pechino BMW&nbsp;far&agrave; esordire iX3 Concept. Il SUV elettrico&nbsp;compatto della Casa bavarese &egrave; stato anticipato da un video teaser. Si tratta di un prototipo, con alcune soluzioni estetiche, anche aerodinamiche, speciali. In ogni modo si prefigura molto vicino al modello di serie, atteso a esordire sulle strade nel&nbsp;2020.  Alla kermesse cinese, in programma dal 25 aprile al 4 maggio, iX3 &egrave; molto atteso. La Cina &egrave; il primo mercato per le auto elettriche e gli sport utility sono i modelli di maggior prestigio. Il modello deriver&agrave; dalla X3 da poco entrata in commercio.  L&rsquo;autonomia, i tempi di ricarica, la capacit&agrave; delle batterie&nbsp;e le prestazioni&nbsp;non sono state ancora comunicate. Il filmato ha lasciato per&ograve; intravedere alcune particolarit&agrave; di design.  Il doppio rene anteriore, classico marchio di fabbrica in tutte le BMW &egrave; molto stilizzato. Semplificato in chiave moderna. Potrebbe essere il nuovo &ldquo;portabandiera&rdquo; dei modelli elettrici.   

Il modello di serie sar&agrave; sul mercato nel 2020. Il marchio bavarese ha sviluppato un design specifico per il modello a batteria

iX3 concept, a Pechino BMW col Suv compatto elettrico

BMW&nbsp;&egrave; stata a lungo al vertice nella ricerca&nbsp;e sviluppo&nbsp;dell&rsquo;alimentazione a idrogeno. Il concetto non &egrave; stato abbandonato a Monaco di Baviera. Anzi l&rsquo;intenzione sarebbe di spingere su questa tecnologia&nbsp;per le auto elettriche, alternativa&nbsp;e meno inquinante rispetto alle batterie. Il campo di sviluppo sarebbe quello pi&ugrave; avanzato, il Motorsport. Si parla di medio termine, con il progetto ancora in fase preliminare. Le fuel cell&nbsp;sono un&rsquo;applicazione nella quale crede Toyota, ma applicate nei numeri minimali di <a href="http://www.auto.it/news/green/2016/01/19-27583/toyota_mirai_idrogeno_tra_sogno_e_realt">Mirai</a>, ma le corse sarebbero davvero un&rsquo;altra questione. Si tratterebbe di un importante acceleratore&nbsp;per lo sviluppo&nbsp;di tecnologia&nbsp;che potrebbe essere applicata su modelli di serie. E&rsquo; pur vero che a Le Mans c&rsquo;&egrave; la classe sperimentale &ldquo;Garage 56&rdquo;, dedicata ai modelli alternativi, e emissioni zero. In una ipotetica 24 ore&nbsp;le auto a batteria sarebbero fuori causa per i tempi troppo lunghi di sostituzione delle batterie. L&rsquo;idrogeno invece potrebbe avere tempi di rifornimento pi&ugrave; adeguati. Sarebbe in ogni modo un regolamento LMP tutto da inventare. Jens Marquardt, di Bmw Motorsport ha supportato l&rsquo;idea. &ldquo;Le Fuel Cell sono una tecnologia che andrebbe considerata nelle gare di Endurance. Stiamo considerando qualcosa del genere in forma di prototipo&rdquo;. I contatti con FIA, per i regolamenti e con Aco, che organizza la mitica gara a Le Mans. Il cui presidente Pierre Fillon, ha confermato. &ldquo;Dal 2024&nbsp;dovrebbero&nbsp;competere auto a zero emissioni a Le Mans&rdquo;. BMW tiene aperta la porta, ma la corsa, va detto &egrave; lunga.

BMW&nbsp;&egrave; stata a lungo al vertice nella ricerca&nbsp;e sviluppo&nbsp;dell&rsquo;alimentazione a idrogeno. Il concetto non &egrave; stato abbandonato a Monaco di Baviera. Anzi l&rsquo;intenzione sarebbe di spingere su questa tecnologia&nbsp;per le auto elettriche, alternativa&nbsp;e meno inquinante rispetto alle batterie.  Il campo di sviluppo sarebbe quello pi&ugrave; avanzato, il Motorsport. Si parla di medio termine, con il progetto ancora in fase preliminare. Le fuel cell&nbsp;sono un&rsquo;applicazione nella quale crede Toyota, ma applicate nei numeri minimali di Mirai, ma le corse sarebbero davvero un&rsquo;altra questione.  Si tratterebbe di un importante acceleratore&nbsp;per lo sviluppo&nbsp;di tecnologia&nbsp;che potrebbe essere applicata su modelli di serie.  E&rsquo; pur vero che a Le Mans c&rsquo;&egrave; la classe sperimentale &ldquo;Garage 56&rdquo;, dedicata ai modelli alternativi, e emissioni zero. In una ipotetica 24 ore&nbsp;le auto a batteria sarebbero fuori causa per i tempi troppo lunghi di sostituzione delle batterie. L&rsquo;idrogeno invece potrebbe avere tempi di rifornimento pi&ugrave; adeguati. Sarebbe in ogni modo un regolamento LMP tutto da inventare.  Jens Marquardt, di Bmw Motorsport ha supportato l&rsquo;idea. &ldquo;Le Fuel Cell sono una tecnologia che andrebbe considerata nelle gare di Endurance. Stiamo considerando qualcosa del genere in forma di prototipo&rdquo;. I contatti con FIA, per i regolamenti e con Aco, che organizza la mitica gara a Le Mans. Il cui presidente Pierre Fillon, ha confermato. &ldquo;Dal 2024&nbsp;dovrebbero&nbsp;competere auto a zero emissioni a Le Mans&rdquo;. BMW tiene aperta la porta, ma la corsa, va detto &egrave; lunga. 

Il marchio bavarese sta valutando un prototipo fuel cell per l&#39;Endurance

Bmw valuta idrogeno per Le Mans: poi per la strada?

La &ldquo;<a href="http://www.auto.it/news/primi-test/2018/04/06-1448599/bmw_m5_prepotenza_di_lusso/">vespa</a>&rdquo; col pungiglione ancor pi&ugrave; acuminato. <a href="http://www.auto.it/news/anteprime/2018/04/09-1453931/nuova_bmw_m2_competition_si_vola_oltre_i_400_cv/">BMW M2 Competition</a>&nbsp;sar&agrave; svelata all&rsquo;imminente Salone di Pechino, con una potenza&nbsp;davvero prossima sorella maggiore&nbsp;alla M3/M4. Oltre alle forme&nbsp;della sportiva compatta bavarese dopo la &ldquo;fuga&rdquo; di immagini in rete si conoscono alcuni dati tecnici. La &ldquo;piccola&rdquo; adotta il sei cilindri in linea sovralimento&nbsp;della M3/M4 (il nome &egrave; S55). La potenza &egrave; di 410 cavalli (404 hp nel Regno Unito). Una potenza di soli 11 cavalli inferiore&nbsp;al modello pi&ugrave; grande, che comunque si avvicina a fine ciclo. Ed ha altre varianti pi&ugrave; potenti (a listino c&rsquo;&egrave; anche M3 CS da 460 cv). Il salto rispetto ai 370 cv&nbsp;della M2 &ldquo;standard&rdquo; non &egrave; certamente marginale. La potenza supplementare fa pagare un pegno sulla bilancia: il peso&nbsp;sale da 1.494 a 1.549 kg. Ma l&rsquo;accelerazione&nbsp;&egrave; notevole: da zero a cento in 4,2 secondi.&nbsp;BMW M2 Competition sar&agrave; disponibile con cambio manuale a sei marce o con il dual clutch e sette rapporti. Il &ldquo;trapianto&rdquo; da M4 prevede anche gli stessi sedili&nbsp;e un volante molto&nbsp;simile. Esteticamente rispetto al modello da 370 cavalli si notano soprattutto la griglia frontale il paraurti aggiornati.

        La &ldquo;vespa&rdquo; col pungiglione ancor pi&ugrave; acuminato. BMW M2 Competition&nbsp;sar&agrave; svelata all&rsquo;imminente Salone di Pechino, con una potenza&nbsp;davvero prossima sorella maggiore&nbsp;alla M3/M4. Oltre alle forme&nbsp;della sportiva compatta bavarese dopo la &ldquo;fuga&rdquo; di immagini in rete si conoscono alcuni dati tecnici. La &ldquo;piccola&rdquo; adotta il sei cilindri in linea sovralimento&nbsp;della M3/M4 (il nome &egrave; S55). La potenza &egrave; di 410 cavalli (404 hp nel Regno Unito). Una potenza di soli 11 cavalli inferiore&nbsp;al modello pi&ugrave; grande, che comunque si avvicina a fine ciclo. Ed ha altre varianti pi&ugrave; potenti (a listino c&rsquo;&egrave; anche M3 CS da 460 cv). Il salto rispetto ai 370 cv&nbsp;della M2 &ldquo;standard&rdquo; non &egrave; certamente marginale. La potenza supplementare fa pagare un pegno sulla bilancia: il peso&nbsp;sale da 1.494 a 1.549 kg. Ma l&rsquo;accelerazione&nbsp;&egrave; notevole: da zero a cento in 4,2 secondi.&nbsp;BMW M2 Competition sar&agrave; disponibile con cambio manuale a sei marce o con il dual clutch e sette rapporti. Il &ldquo;trapianto&rdquo; da M4 prevede anche gli stessi sedili&nbsp;e un volante molto&nbsp;simile. Esteticamente rispetto al modello da 370 cavalli si notano soprattutto la griglia frontale il paraurti aggiornati.       

La compatta sportiva di BMW a Pechino con una potenza ormai pari al mito M3/M4

BMW M2 Competition: sempre più in alto con 410 cv

BMW ha inaugurato l&rsquo;Autonomous Drive Campus a Unterschleissheim, nei pressi di Monaco di Baviera. Un centro di eccellenza e un potenziale business decisivo per il futuro a breve-medio termine. Per dire quanto BMW creda al progetto, l&rsquo;ha ribattezzato con orgoglio e ambizione: &ldquo;La Silycon Valley bavarese&rdquo;. Il <a href="http://www.auto.it/news/anteprime/2017/05/02-833131/bmw_inext_la_grande_auto_elettrica_sara_prodotta_nel_2021/">2021 sar&agrave; l&rsquo;anno dell&rsquo;auto a guida autonoma BMW</a>: questo secondo le dichiarazioni ufficiali. Il Marchio bavarese ha concentrato gli sforzi. In particolare sul &ldquo;Campus&rdquo; seguendo il modello americano, con l&rsquo;obiettivo di canalizzare e mettere a stretto contatto, e confronto, tutte le punte di diamante di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Abbiamo toccato con mano il battesimo dell&rsquo;Autonomous Drive Campus, un centro che al momento coinvolge 1000 tecnici, destinati a diventare 1800. Un investimento di 500 milioni di euro, con il contributo statale della Baviera, per la quale ha presenziato, con entusiasmo, il governatore Markus Soder. BMW ha sempre fatto dello sviluppo e del cambiamento nel tempo, per adattarsi, la sua forza. Nata &ldquo;come fabbrica di motori bavarese&rdquo; (Bayerische Motoren Werke), famosa per i propulsori, radiali, e a getto dei Focke-Wulf e dei Messerschmitt nella seconda guerra mondiale ha poi scalato le classifiche di vendita di auto sportive e di lusso. Ora si sta specializzando sui servizi, di connessione e di guida. &ldquo;In economia, come in natura, sopravvive e prospera il pi&ugrave; agile, quello che si adatta meglio alle nuove situazioni, non il pi&ugrave; forte&rdquo; ribadiscono con orgoglio i dirigenti bavaresi. Nel campus di Unterschleissheim ci sono numerosi team, che studiano e sviluppano ogni aspetto della guida autonoma. Il focus &egrave; sui livelli 3 (atteso per il 2021) 4 e 5, l&rsquo;ultimo dei quali non prevede la presenza del driver umano. Punta di lancia sar&agrave; BMW iNext, l&rsquo;ammiraglia elettrica attesa per il 2021. Per quell&rsquo;epoca sar&agrave; pronta anche una nuova piattaforma modulare adattabile ad ogni tipo di powertrain. Intanto nel campus, si sviluppano sensori, la Serie 7 dei test ne hanno ben 40 installati. Si immagazzinano milioni di dati da esperienza su strada in Europa, USA e Asia. In base ai quali si effettuano ulteriori simulazioni, aggiungendo altre variabili di condizioni, agli elementi acquisiti. Tra i gruppi che collaborano ci sono anche FCA, Conti, Delphi. Presso l&rsquo;Autonomous Drive Campus, una struttura lunga come tre campi da calcio, si sviluppa anche l&rsquo;intelligenza artificiale. I sistemi di assistenza alla guida fanno esperienza, con una capacit&agrave; di calcolo sempre maggiore. Un esempio? Sulle vetture che testano la guida autonoma di livello 5, il &ldquo;pad&rdquo; centrale di controllo ha la capacit&agrave; di elaborazione di 150 desktop, computer da ufficio. L&rsquo;intelligenza artificiale sulle auto &egrave; impostata in modo molto simile al comportamento umano. I primi sensori sono come gli occhi e le orecchie, percepiscono tutto quello che c&rsquo;&egrave; attorno. Poi si passa alla selezione degli oggetti pi&ugrave; importanti, alla visualizzazione dello scenario e infine al comportamento/decisione da prendere. In base alla situazione e all&rsquo;esperienza. Il business di arrivare per primi a una guida autonoma sempre pi&ugrave; efficiente e soprattutto sicura, potrebbe essere una chiave di volta per BMW. Siamo saliti su una Serie 7, senza nessuno al volante. Seduti nella poltrona posteriore. Dalla quale potevamo, tramite un tablet, impartire il comando di partenza, suonare il clacson, aprire tetto o finestrini, ascoltare musica. Ma l&rsquo;auto ha viaggiato da sola. Una finestra sul futuro, non travolgente, ma estremamente avanzato e soprattutto proprio dietro l&rsquo;angolo.

BMW ha inaugurato l&rsquo;Autonomous Drive Campus a Unterschleissheim, nei pressi di Monaco di Baviera. Un centro di eccellenza e un potenziale business decisivo per il futuro a breve-medio termine. Per dire quanto BMW creda al progetto, l&rsquo;ha ribattezzato con orgoglio e ambizione: &ldquo;La Silycon Valley bavarese&rdquo;.  Il 2021 sar&agrave; l&rsquo;anno dell&rsquo;auto a guida autonoma BMW: questo secondo le dichiarazioni ufficiali. Il Marchio bavarese ha concentrato gli sforzi. In particolare sul &ldquo;Campus&rdquo; seguendo il modello americano, con l&rsquo;obiettivo di canalizzare e mettere a stretto contatto, e confronto, tutte le punte di diamante di ricerca, sperimentazione e sviluppo.  Abbiamo toccato con mano il battesimo dell&rsquo;Autonomous Drive Campus, un centro che al momento coinvolge 1000 tecnici, destinati a diventare 1800. Un investimento di 500 milioni di euro, con il contributo statale della Baviera, per la quale ha presenziato, con entusiasmo, il governatore Markus Soder.  BMW ha sempre fatto dello sviluppo e del cambiamento nel tempo, per adattarsi, la sua forza. Nata &ldquo;come fabbrica di motori bavarese&rdquo; (Bayerische Motoren Werke), famosa per i propulsori, radiali, e a getto dei Focke-Wulf e dei Messerschmitt nella seconda guerra mondiale ha poi scalato le classifiche di vendita di auto sportive e di lusso. Ora si sta specializzando sui servizi, di connessione e di guida. &ldquo;In economia, come in natura, sopravvive e prospera il pi&ugrave; agile, quello che si adatta meglio alle nuove situazioni, non il pi&ugrave; forte&rdquo; ribadiscono con orgoglio i dirigenti bavaresi.  Nel campus di Unterschleissheim ci sono numerosi team, che studiano e sviluppano ogni aspetto della guida autonoma. Il focus &egrave; sui livelli 3 (atteso per il 2021) 4 e 5, l&rsquo;ultimo dei quali non prevede la presenza del driver umano.  Punta di lancia sar&agrave; BMW iNext, l&rsquo;ammiraglia elettrica attesa per il 2021. Per quell&rsquo;epoca sar&agrave; pronta anche una nuova piattaforma modulare adattabile ad ogni tipo di powertrain.  Intanto nel campus, si sviluppano sensori, la Serie 7 dei test ne hanno ben 40 installati. Si immagazzinano milioni di dati da esperienza su strada in Europa, USA e Asia. In base ai quali si effettuano ulteriori simulazioni, aggiungendo altre variabili di condizioni, agli elementi acquisiti. Tra i gruppi che collaborano ci sono anche FCA, Conti, Delphi.  Presso l&rsquo;Autonomous Drive Campus, una struttura lunga come tre campi da calcio, si sviluppa anche l&rsquo;intelligenza artificiale. I sistemi di assistenza alla guida fanno esperienza, con una capacit&agrave; di calcolo sempre maggiore. Un esempio? Sulle vetture che testano la guida autonoma di livello 5, il &ldquo;pad&rdquo; centrale di controllo ha la capacit&agrave; di elaborazione di 150 desktop, computer da ufficio. L&rsquo;intelligenza artificiale sulle auto &egrave; impostata in modo molto simile al comportamento umano. I primi sensori sono come gli occhi e le orecchie, percepiscono tutto quello che c&rsquo;&egrave; attorno. Poi si passa alla selezione degli oggetti pi&ugrave; importanti, alla visualizzazione dello scenario e infine al comportamento/decisione da prendere. In base alla situazione e all&rsquo;esperienza.  Il business di arrivare per primi a una guida autonoma sempre pi&ugrave; efficiente e soprattutto sicura, potrebbe essere una chiave di volta per BMW. Siamo saliti su una Serie 7, senza nessuno al volante. Seduti nella poltrona posteriore. Dalla quale potevamo, tramite un tablet, impartire il comando di partenza, suonare il clacson, aprire tetto o finestrini, ascoltare musica. Ma l&rsquo;auto ha viaggiato da sola. Una finestra sul futuro, non travolgente, ma estremamente avanzato e soprattutto proprio dietro l&rsquo;angolo. 

L&#39;Autonomous Drive Campus di Monaco di Baviera impiega gi&agrave; 1000 tecnici, arriver&agrave; a 1.800, per un investimento da 500 milioni di euro

Bmw inaugura la Silicon Valley della guida autonoma

Tanto estrema nel look esterno e nell&#39;elaborazione meccanica, quanto relativamente sobria all&#39;interno. Il tuning Manhart su BMW X6 era come se mancasse di un elemento. Rimedia Carlex Design, che realizza un abitacolo meglio intonato alle velleit&agrave; del suv, rigorosamente con lavorazioni artigianali. Dalla Germania alla Polonia, il viaggio &egrave; breve per trasformare gli interni di MHX6, belva da 823 cavalli e 1.100 Nm, tanti ne sprigiona il V8 4.4 litri biturbo. Specialista nel cucire addosso soluzioni per l&#39;abitacolo uniche, Carlex gioca con il giallo e il nero su MHX6 e realizza sedili avvolgenti in pelle forata e Alcantara, misti al trattamento simil fibra di carbonio su schienale e seduta, lavorazione della pelle che richiama la fibra vera e propria, distribuita in ampie dosi sulla plancia e i pannelli delle portiere. Il padiglione &egrave; interamente rivestito in Alcantara, con un inserto in pelle gialla, elementi lucidi ripresi sul tunnel e sul volante. Tinte accese e in contrasto con il pacchetto aerodinamico, composto da paraurti, splitter in carbonio, spoiler, diffusore, completati dalle bande dorate. Al non plus ultra dell&#39;elaborazione meccanica ed elettronica, il giusto tocco finale a bordo.

Tanto estrema nel look esterno e nell&#39;elaborazione meccanica, quanto relativamente sobria all&#39;interno. Il tuning Manhart su BMW X6 era come se mancasse di un elemento. Rimedia Carlex Design, che realizza un abitacolo meglio intonato alle velleit&agrave; del suv, rigorosamente con lavorazioni artigianali. Dalla Germania alla Polonia, il viaggio &egrave; breve per trasformare gli interni di MHX6, belva da 823 cavalli e 1.100 Nm, tanti ne sprigiona il V8 4.4 litri biturbo.  Specialista nel cucire addosso soluzioni per l&#39;abitacolo uniche, Carlex gioca con il giallo e il nero su MHX6 e realizza sedili avvolgenti in pelle forata e Alcantara, misti al trattamento simil fibra di carbonio su schienale e seduta, lavorazione della pelle che richiama la fibra vera e propria, distribuita in ampie dosi sulla plancia e i pannelli delle portiere.  Il padiglione &egrave; interamente rivestito in Alcantara, con un inserto in pelle gialla, elementi lucidi ripresi sul tunnel e sul volante. Tinte accese e in contrasto con il pacchetto aerodinamico, composto da paraurti, splitter in carbonio, spoiler, diffusore, completati dalle bande dorate. Al non plus ultra dell&#39;elaborazione meccanica ed elettronica, il giusto tocco finale a bordo. 

L&#39;esagerata mole di cavalli e coppia sprigionata dal V8 elaborato da Manhart ha il giusto complemento negli interni personalizzati Carlex, tra pelle effetto carbonio e Alcantara

Manhart MHX6, esagerazione su misura per Bmw X6

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