Al netto del Maggiolino, è la Golf il modello più famoso della storia Volkswagen. Sinonimo dal 1974 a oggi di berlina sportiva, adatta alla città e ai percorsi extraurbani con un istinto, neanche tanto nascosto, per le prestazioni di tutto rispetto.
Una vettura nata ormai cinquant’anni fa e che ha riscosso successo in tutto il mondo attraverso otto generazioni, di cui l’ultima commercializzata a partire dal 2019. Benzina, Diesel, GPL e metano, elettrificata: Golf offre qualsiasi alimentazione, mentre per chi cerca maggiore appagamento dalle prestazioni la scelta è indirizzata verso la versione GTI, “Gran Turismo Iniezione”, anni fa tra le regine delle hot-hatch e ancora oggi una delle compatte più affermate.
Per chi non fosse abituato alla gestione di una pepata come la GTI, la Golf Sport Edition, che ha debuttato nel 2016 con il 7° restyling del modello, può essere la scelta giusta.
Costruita attorno al 1.4 benzina da 125 e 150 cavalli e la versione turbodiesel 1.6 e 2.0, la Golf Sport dichiara le sue intenzioni già dagli esterni, dotati di elementi tipicamente sportivi come gli spoiler, le minigonne, i fendinebbia R-Line, gli inediti paraurti e i cerchi in lega da 17”, senza dimenticare la fanaleria full-LED. I sedili in Alcantara e la pedaliera in acciaio inossidabile impreziosiscono l’abitacolo di una vettura dall’assetto ribassato grazie allo sterzo a servocomando progressivo, il kit sospensioni dedicato e le barre stabilizzatrici.
Come accennato, la variante GTI è ancora più performante. Dal punto di vista estetico, le differenze con la Sport sono minime: le linee sono però più spigolose e dinamiche, mentre la griglia del frontale assume un tono ancora più sportivo grazie alla configurazione a nido d’ape. La differenza rilevante è tutta nella potenza: il motore di Golf GTI è un Diesel 2.0 TSI da 245 cv, che consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi e di raggiungere una velocità massima di 250 km/h (autolimitata). In abbinamento, un cambio DSG a doppia frizione e l’assistenza del bloccaggio del differenziale anteriore, che stabilizza la GTI in caso di slittamento consentendo di mantenerne il pieno controllo.
Non sono pochi tuttavia coloro che rispetto all’alimentazione tradizionale prediligono il metano per risparmiare qualcosa in tema di costi e consumi, oppure chi sceglie l’elettrico cambiando totalmente prospettiva.
Dovessimo considerare ogni costo, alla fine potrebbe essere più conveniente l’elettrico. Ma vediamo perché.
La e-Golf infatti (lanciata sul mercato nel 2014) consuma 15,362 kWh ogni 100 km, a livello di ricarica significa fino a 22 centesimi circa in una struttura domestica, mentre si sale a 50 cent in una colonnina pubblica. Per percorrere 100 km servono quindi poco più di 4 euro, lo stesso prezzo per fare 100 km con una GTI a metano che consuma 4,2 kg. Quindi, costi uguali, ma con la ricarica domestica il prezzo scende, anche se non tutti possono godere di un wallbox in casa propria. Consideriamo però che per fare un pieno di kilowattora, per la e-Golf servono in media dai 7 ai 17 euro, mentre l’attuale e progressivo aumento dei prezzi dei carburanti - metano compreso - non rappresenta di certo un vantaggio per la versione a gas.
Un punto a favore dell’elettrica è anche quello comune ad altri modelli: la silenziosità in percorrenza e le prestazioni più efficienti, soprattutto in accelerazione.
A favore della versione a metano c’è però un dato non poco rilevante: quello dell’autonomia. La e-Golf si spinge (cifra dichiarata) a 250-260 km, ma le prove su strada indicano una cifra reale che si attesta intorno ai 200 km; la Golf a metano arriva tranquillamente a 400 km.
Insomma, la scelta spetta all’automobilista. Di certo, chi ha la possibilità (soprattutto economica), potrà virare decisamente sull’elettrico e tutti i suoi vantaggi. In questo senso, un wallbox domestico potrebbe essere fondamentale.
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428 - 429 cm
178 cm
145 - 149 cm
Larghezza misurata con specchietti retrovisori chiusi