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Opel, operazione futuro: elettrificazione e razionalità

Semplificazione della gamma, due piattaforme (di PSA) per 26 modelli: entro il 2024 una versione elettrica per ogni modello

Opel, operazione futuro: elettrificazione e razionalità

Francesco ForniFrancesco Forni

13 giu 2018 (Aggiornato alle 11:00)

L’orgoglio Opel passa attraverso una profonda metamorfosi. Dopo quasi novanta anni in orbita General Motors nel 2017 il Marchio tedesco è passato in mano francese, all’interno del Gruppo PSA. “Parigi è più vicina di Detroit” ha detto Michael Lohscheller, CEO di Opel. Una sfida cruciale per la Casa di Russelsheim, che da oggi al 2024 si giocherà il suo futuro.

Siamo stati nel quartier generale di Opel, dove il brand tedesco ha mostrato cosa intende fare per guadagnare mercato e profitti, necessari per sopravvivere, nel futuro prossimo. Cercando di differenziarsi, pur avendo una base comune con Peugeot, Citroen e DS. Il piano Pace! che punta al pareggio di bilancio nel 2020, per poi cominciare a creare guadagni, è basato sulla semplificazione, puntando sulla solidità dei prodotti tedeschi. Anche se la base è francese? La risposta , ce l’ha data Jean-Philippe Kempf, capo della comunicazione di Opel. “Un bravo chef, con gli stessi ingredienti di un altro, può fare un piatto diverso, ma altrettanto gustoso”.

A Russelsheim non sono stati fermi in questi mesi. Puntando su alcune doti “storiche”, quali i sedili speciali, i fari a led, lo sviluppo della tecnologia fuel cell. Sono 15 i centri di competenza “tedeschi” riconosciuti a Opel all’interno di PSA. Tra i quali anche è compreso anche lo sviluppo del 1.6 litri benzina, che sarà il quattro cilindri più importante del Gruppo, adatto per i powertrain ibridi.

Ovvio che il banco organi di PSA è dominante ma Opel e all’inglese Vauxhall, l’altro Marchio rilevato da GM, hanno carta bianca per personalizzarlo. La base di tutto sta in due piattaforme modulari. La CMP per le piccole e la EMP2 per le compatte e le medie, saranno i persni dei prossimi modelli. Due pianali per ventisei modelli,  nell’era GM erano ben nove per tredici. Questa è semplificazione, come per le famiglie di motori, che passeranno da dieci a due. Inizialmente faranno la parte del leone il benzina 1.2 PureTech e il 1.5 Diesel BlueHdi. La CMP nel 2019 sarà l’origine a nuova Corsa, che nel 2020 sarà anche elettrica: piattaforma utile per motori a combustione evoluti e propulsione a batteria. La EMP2 invece oltre a Diesel, benzina ed elettrici servirà i powertrain ibridi. Entro il 2024 ogni modello della gamma Opel avrà un allestimento elettrificato.

Qui c’è poco da inventare, la mano è francese. Le piattaforme in comune fanno risparmiare moltissimo sui costi di produzione, garantendo una flessibilità molto più elevata (anche in questo caso con spese minori) rispetto alla gestione di General Motors. Opel non si gira indietro, la qualità tedesca sarà preservata, anche nelle doti stradali. Dallo sterzo alla stabilità e alla tenuta di strada, forgiate ad alte velocità sulle autobahn, i modelli made in Russelsheim avranno qualcosa di diverso da quelli francesi. Opel punta sulla solidità di guida tedesca rispetto al comfort transalpino.

In questo contesto il design avrà una funzione risolutiva. Opel ha anticipato un prototipo, forse “erede” della GT Concept, che prefigurerà lo stile. Mostrata in un fotogramma, sintetizza il nuovo corso stilistico.

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