Alfa Romeo 33 Stradale, rinascita di un'icona

La supercar del Biscione è disponibile sia con il V6 da oltre 600 cv sia in versione full electric. Le linee ispirate all'iconica 33 Stradale fanno sognare

di Alberto Sabbatini

30.08.2023 17:16

Attesa e sognata da tempo, ecco finalmente la nuova Alfa 33. L’attesissima supercar dell’Alfa Romeo per cui il marchio del biscione ha rispolverato il mitico nome della sua coupé stradale del 1967. La 33 moderna s’ispira fortemente alla 33 di 56 anni fa: carrozzeria coupé ribassata, design sinuoso, porte che si aprono a rotazione laterale, motore posteriore, due posti secchi, essenzialità e connotazioni racing fuori e dentro e sopratutto un’orgia di potenza. Cambia soltanto il powertrain perché la 33 di 56 anni fa montava un V8 due litri (da 230 cavalli) mentre l’attuale 33 prevede in posizione posteriore un inedito 6 cilindri a V tre litri biturbo da 620 cavalli. Ma la notizia più clamorosa è che il cliente della 33 potrà averla, a richiesta, anche in versione full electric, con un powertrain da 750 cavalli. Anche se dubitiamo che i fan del biscione per una supercar così particolare rinuncino al fascino dei pistoni e del tipico sound rabbioso di un motore termico. 

Alfa Romeo 33 Stradale, ecco la nuova supercar del Biscione

Alfa Romeo 33 Stradale, ecco la nuova supercar del Biscione

Potentissima, velocissima e ispirata al passato: ecco l'erede dell'iconica sportiva del 1967

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Tiratura limitata

L’Alfa 33 sarà costruita in tiratura limitatissima: appena 33 esemplari. Poco più che una one-off. Che pare siano stati già tutti venduti (eccetto uno che resterà nel Museo Alfa Romeo di Arese) a fedelissimi clienti del biscione che a fronte di un prezzo milionario e dell’esclusività assoluta del modello ne potranno anche personalizzare colori, allestimenti e finiture. 

Il ritorno di una leggenda

Il ritorno della 33 segna una pietra miliare per l’Alfa Romeo. La sigla 33 è una delle più gloriose della storia del biscione perché oltre ad identificare la supercar stradale da leggenda diede vita anche a una dinastia di prototipi da corsa fra il 1968 e il 1977 che conquistarono due titoli mondiali della Categoria Sport Prototipi nel 1975 e 1977 battendo Porsche, Matra e Alpine. Guidate da piloti come Merzario, Brambilla, Bell, Pescarolo, Laffite e tanti altri.

Alfa Romeo 33 Stradale, dalle piste di F1 alla strada

Per essere all’altezza di una sigla così nobile, Alfa ha riversato nella nuova supercar 33 il massimo della tecnologia attuale attingendo anche all’esperienza maturata con la Sauber in F1. Non è difficile immaginare che lo sviluppo aerodinamico di questa supercar sia stato fatto nella galleria del vento del team svizzero F1. Come era successo anche per l’Alfa GTA. 

Omaggio al passato

La nuova 33 è nello stesso tempo un omaggio al passato Alfa Romeo ma anche una palestra per sperimentare tecnologie innovative e idee nuove in fatto di design. Mentre la 33 del 1967 doveva le sue splendide linee alla matita dello stilista Franco Scaglione, questa 33 moderna è stata realizzata dal centro Stile Alfa Romeo guidato dallo spagnolo Alejandro Mesonero. I designer Alfa hanno cercato di riproporre in chiave moderna tutti gli stilemi tipici di quella gloriosa 33. A partire dalla forma, arrotondata e sinuosa come quella dell’antenata. La somiglianza si è estesa anche alle proporzioni. Cioè il rapporto fra Il passo rispetto alla lunghezza totale, il diametro delle ruote rispetto all’altezza della vettura (la vecchia 33 era alta appena 99 cm!). Unica differenza: lo scudetto Alfa incastonato sul muso non è più in alluminio, come sull’auto di 56 anni fa, ma in fibra di carbonio

Design, tra citazioni...

Una trovata davvero geniale che i designer hanno ripreso dalla vecchia Alfa 33 del 1967 è l’originalissima apertura delle porte: definita a elitra. La 33 fu la prima ad introdurre nel 1967 un’apertura del genere. Il termine “elitra” fa riferimento al movimento delle ali di certi insetti, come i coleotteri e le coccinelle, che ruotano le proprie ali orizzontalmente verso l’esterno senza sollevarle in alto. nel caso dell‘Alfa 33 le porte sono incernierate sul montante e si aprono spalancandosi completamente verso l’avanti. Quindi non si tratta di un movimento a farfalla (come le Lambo) né ad ali di gabbiano (come le Mercedes storiche) ma a elitra, girando verso di 90 gradi verso la parte anteriore. In questo modo l’accesso all’abitacolo diventa ancora più agevole rispetto a porte tradizionali.

... E caratteri distintivi

Altra elemento (originale) della 33 si trova negli interni, rigorosamente due posti secchi: il posto guida prevede un volante “nudo e puro” completamente privo di pulsanti o manettini, in controtendenza allo stile attuale del supercar. Questo per consentire un approccio alla guida più classico, depurato da tutte le interazioni delle auto moderne. 

I comandi per le varie mappature motore e altre funzioni però ci sono, ma sono collocati in una differente posizione. In questo caso gli stilisti si sono ispirati alla cabina di un jet dove pulsanti e manettini si trovano su livelli differenti rispetto alla cloche di  comando: ovvero sulla plancia inferiore o su una console superiore ricavata nel rivestimento del tetto. 

Il cruscotto invece riprende il design a cannocchiale della recente Tonale e di Giulia e Stelvio Quadrifoglio mentre il cambio (automatico ZF otto marce come su Giulia Quadrifoglio) si aziona in modalità manuale tramite palette dietro al volante. Al centro della plancia c’è un display infotainment rotante. 

Caratteristiche meccaniche dell'Alfa 33 Stradale

Essendo un’auto a tiratura limitatissima e anche parecchio costosa, il cliente potrà personalizzare a piacere gli interni della propria 33 partendo da due allestimenti base: Tributo, che riprende l’essenzialità dell’Alfa 33 del 1967 e che sarà caratterizzata da finiture in pelle bicolore color biscotto e ardesia, oppure Alfa Corse dove invece c’è ampio uso di alcantara e carbonio sui sedili e nei rivestimenti.

Dal punto di vista meccanico, la nuova Alfa 33 è basata su un telaio con struttura ad H in alluminio e da una monoscocca in carbonio per combinare rigidità e leggerezza. I freni sono carboceramici mentre le sospensioni, come tradizione Alfa, seguono lo schema più sportivo che ci sia per esasperare la guidabilità e la tenuta di strada: ovvero doppio braccio davanti e dietro con ammortizzatori attivi e sterzo semi-virtuale su entrambi gli assi. Praticamente come un prototipo da corsa. 

Un altro vezzo gli stilisti se lo sono permesso negli interni: il tasto per il launch control, la partenza sprint da fermo che ottimizza grip e accelerazione, si attua tramite un tasto col logo del quadrifoglio sul tunnel centrale. 

L’ultimo omaggio al numero 33 si trova a livello di prestazioni: la nuova Alfa 33 dichiara uno scatto da fermo sullo 0-100 in meno di 3 secondi e una velocità massima di 333 km orari! Per fortuna la simbiosi col numero 3 termina qui e l’auto non costa 3 milioni di euro...

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