Alfa Romeo 33 Stradale, storia di un'auto leggendaria

Alfa Romeo 33 Stradale, storia di un'auto leggendaria

In attesa di scoprire la sua erede moderna, ripassiamo le caratteristiche della prima supercar del Biscione, una coupé che ancora oggi ispira lo stile di molte sportive

di Daniele Drago/Edipress

30.08.2023 ( Aggiornata il 30.08.2023 14:33 )

Talmente bella che, nonostante il palmarès fosse ancora scarso, si decise di realizzarne una versione per la strada. Nel 1967 Alfa Romeo era tornata nel mondo delle corse con il prototipo Tipo 33. La macchina era pensata per vincere il cosiddetto campionato Marche, all'epoca ben più importante della Formula 1. Ci riuscirà soltanto negli anni '70, perché nel '67 debutta con un ritiro a Sebring e il miglior piazzamento sarà soltanto un quinto posto al Nürburgring. In pratica, la Tipo 33 quell'anno vince soltanto una cronoscalata a Fléron, in Belgio, con Teodoro Zoccoli, e alla Palermo-Monte Pellegrino con Nanni Galli.
Ma in casa Alfa vedono del potenziale, e decidono di prendere quella macchina e realizzare un modello omologata per la strada. Alfa Romeo entra così per la prima volta nel segmento delle supercar, e ancora non sa (o forse sì...) che sta per lanciare una delle auto sportive più iconiche di sempre. È l'Alfa Romeo 33 Stradale.

Alfa Romeo 33 Stradale

Alfa Romeo 33 Stradale

La prima supercar del Biscione, dal 1967 a oggi, ha ispirato il design di tantissime altre auto sportive. In grado di unire con armonia la meccanica e la bellezza, vantava un 8 cilindri 2 litri aspirato da 230 cv a 8.800 giri/min e un prezzo che si avvicinava ai 10 milioni di lire

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Un design che ha fatto scuola

La 33 Stradale rappresenta il connubio perfetto tra meccanica, prestazioni e stile. La Carrozzeria Marazzi, già al lavoro sulla Lamborghini 400GT, costruisce la vettura seguendo i disegni di Franco Scaglione, "papà" della Giulietta Sprint e non solo. Ne viene fuori questa coupé due posti bassissima, dalle linee filanti, sinuose, con dei fari anteriori rotondi e affascinanti, e la "chicca" - per l'epoca - delle portiere "a farfalla" con i cristalli che avvolgono il padiglione, progettate certamente per stupire ma anche per rendere più pratico l'accesso. Altro "sfizio" stilistico: le griglie sui passaruota anteriori e posteriori, aperte per evitare pericolose sovrapressioni causate dal movimento delle ruote. Ad Arese ancora non lo sanno, ma la maggior parte delle supercar del futuro si ispireranno a questa macchina e a queste soluzioni.

Da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi

Poi c'è il lato sportivo, e chi se non l'Autodelta di Carlo Chiti poteva provvedere al fattore prestazioni. Il telaio, grazie all'impiego di tecnologie aeronautiche, è realizzato in lega leggera ed è derivato da quello della Tipo 33 con i serbatoi del carburante incorporati ma allungato al centro per favorire l'abitabilità e chiuso con elementi tubolari in acciaio.
Anche il motore è quello della Tipo 33. Progettato da Giuseppe Busso e poi sviluppato dalla stessa Autodelta, è un 8 cilindri 2 litri aspirato realizzato interamente in alluminio e magnesio, con distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata, 2 valvole per cilindro, 16 candele (2 per cilindro), impianto di iniezione meccanica indiretta Spica e lubrificazione a carter secco. La potenza è limitata a 230 cv a 8.800 giri/min, un rapporto spropositato per l'epoca. Se aggiungiamo il peso irrisorio di 690 kg, capiamo perché la 33 Stradale riusciva ad accelerare da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi: a fine anni '60, pochissime macchine al mondo ci riuscivano.

Costava più di una Ferrari

Bella e sportiva. Alfa Romeo decise di presentarla due volte, prima a Monza, per il GP di F.1 del '67, e qualche settimana dopo a Torino, nella prestigiosa cornice del Salone. La macchina stupì tutti anche per il prezzo: 9.750.000 lire. Basti pensare che all'epoca le Ferrari e le Lamborghini più costose erano sui 6 e i 7 milioni.

I due allestimenti mai realizzati

Alfa Romeo progettava di costruire non meno di 50 esemplari, tanto che i progetti iniziali prevedevano due versioni: una Lusso, pensata per chi prediligeva il comfort di guida, e una Competizione Gr.4, che già dal nome sottolineava le affinità con la Tipo 33 da competizione. Alla fine, però, di 33 Stradale ne vennero realizzate soltanto 18, tutte tra il 1967 e il 1969. Un esemplare, oggi, viene battuto per cifre milionarie, talmente questa vettura è ricercata. Tutto normale, se sei una delle auto più leggendarie di sempre.

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