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Anche l’ibrida plug-in per il rilancio della Range Rover Evoque

Pochi stravolgimenti per il restyling della seconda generazione. In primo piano la versione con batterie ricaricabili

Roberto GurianRoberto Gurian

24 nov 2023

Con un processo ineluttabile, per ogni auto arriva puntuale il momento del restyling. Così, dopo quattro anni dal momento del lancio commerciale, tocca alla seconda generazione della Evoque rifarsi il trucco e affilare nuove armi per continuare a piacere al suo pubblico. Una base estetica moderna e in linea con lo stile delle Land Rover più prestigiose non è stata giustamente scalfita da qualche tocco di fondotinta qua e là. Che ha riguardato soprattutto la griglia della presa d’aria anteriore, ora più sottile e simile a quella della Range Rover Sport. Sono stati inoltre modificati i fari anteriori a led, con moduli potenziati, e le luci posteriori, ovviamente anche loro a led di un colore rosso più intenso. La scritta di identificazione del marchio è ora cromata in brunito satinato. Nuovi, infine, i cerchi delle ruote.

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Interni e tencologia

A bordo la ricerca di quello che in Land Rover chiamano lusso moderno è sottolineata da materiali di ottima qualità pur evitando il ricorso alla pelle animale. Debutta infatti un rivestimento in misto lana che vuole sostituire la pelle vera. Il tunnel centrale è stato ridisegnato, con un vano a scomparsa dove ricaricare in wireless i telefoni. Sopra di esso c’è un nuovo schermo tattile da 11”4 per un sistema di infotaiment aggiornato e dotato di un processore più veloce. La strumentazione è completamente digitale, ed è stata modificata anche la leva del cambio per una selezione più immediata delle marce. Tra i particolari di spicco c’è un impianto di climatizzazione in grado di purificare l’aria a bordo controllando anidride carbonica e particelle sottili non solo grazie al sistema di ionizzazione.

Versioni e prezzo

Nella gamma di versioni spicca l’introduzione della variante ibrida plug-in P300e, spinta da un motore a tre cilindri di 1,5 litri e dotata di trazione integrale grazie alla propulsione elettrica applicata all’assale posteriore. In gamma ci sono ancora una versione P160 mild hybrid a trazione anteriore con lo stesso motore, appunto da 160 cavalli, e la P250 a trazione integrale con un quattro cilindri a benzina da 249 cavalli. Non mancano le turbodiesel, con la D165 a trazione anteriore da 163 cavalli che è la meno costosa in listino, in vendita a partire da 49.800 euro. La stessa base di motore da 2 litri è utilizzata anche per la D250 a quattro ruote motrici.

Allestimento Autobiography: la prova

Nel corso di una prima prova abbiamo avuto modo di provare l’ibrida plug-in nel più ricco allestimento Autobiography, in listino a 84.300 euro. Si tratta di un modello abbastanza brillante, in grado di accelerare da 0 a 100 all’ora in soli 6”4 e raggiungere i 213 km/h di velocità. La batteria da 14,9 kWh di capacità (di cui 13 kWh utili) consente di viaggiare per oltre 40 chilometri effettivi in modalità elettrica, oltre che di ridurre sensibilmente i consumi in quella ibrida quando le batterie sono cariche. La trazione integrale è comunque sempre disponibile anche con le batterie scariche grazie a un sistema che ne impedisce il totale esaurimento. Su strada si nota un buon equilibrio generale del mezzo, con un ottimo livello di comfort garantito da un sistema di sospensioni non troppo rigide. Il cambio automatico a otto marce può essere usato in modalità sportiva ed anche manuale tramite le leve al volante.

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