Intorno alla nuova piattaforma in fase di sviluppo nasceranno più modelli, per gli USA e l'Europa. L'offerta di auto piccole e accessibili, sarà la chiave nella diffusione dell'elettrico nei prossimi anni
29.07.2024 ( Aggiornata il 29.07.2024 16:22 )
Alla rinnovata Ford Puma è andata l'investitura di modello chiamato a catalizzare sia la clientela del mondo B-suv che quella della storica Fiesta, dopo lo stop alla produzione deciso nel 2023.
Puma nei prossimi mesi sarà anche elettrica, in un adattamento sulla piattaforma termica del modello esistente. Rappresenterà il modello d'ingresso a un'offerta elettrica che, per Ford come per moltissime altre case, oggi è impensabile possa garantire la totalità dei volumi di vendita al 2030. Gli annunci, ambiziosi, degli ultimi anni, resteranno tali. Il reale ha sostituito una costruzione programmatica non sostenuta dalle scelte ed esigenze delle automobilisti.
Quanto a un modello equiparabile alla Fiesta, quindi una "piccola tuttofare" e proposta a prezzi accessibili, ecco che Ford fa luce sulla strategia dei prossimi anni. L'ampliamento dell'offerta elettrica passerà, soprattutto, da modelli dei segmenti inferiori. Tutto da decifrare l'esito, quindi la domanda, per dire se la riedizione Fiesta potrà essere un progetto di grandi volumi.
"Se si guarda alla nostra linea di prodotti a livello globale, oggi non abbiamo molto nel segmento dei prezzi accessibili. La chiave per noi è essere accessibili, differenziare l'offerta ed essere redditizi. Per troppo tempo siamo rimasti nel segmento dei prezzi accessibili, che fosse in pareggio o in perdita", spiega ad Autocar Marin Gjaja, direttore generale della divisione Ford Model E.
La presentazione della Capri ha ricevuto un'accoglienza a dir poco tiepida dagli appassionati, per il rimando alla storica coupé ma con davvero pochi punti di contatto, al di là di alcuni stilemi. Resta un Suv elettrico di segmento C superiore. Come Ford Explorer.
Guardando al posizionamento del Marchio e l'ampliamento dell'offerta nei segmenti inferiori, Gjaja spiega: "La domanda è: come si fa a competere in questo segmento, soprattutto se c'è un luogo di produzione a basso costo come la Cina che produce veicoli a prezzi accessibili?
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Guarda la galleryQuesto è il dilemma. Non c'è dubbio che vogliamo essere un vero marchio di massa. Se vogliamo che la gente passi a un veicolo come l'Explorer, da dove si dovrà partire?". La risposta è nello sviluppo di una nuova piattaforma, elettriche con batterie al LFP, che tra fine 2026 e 2027 darà vita ai primi modelli. Dagli USA a un'applicazione per l'offerta europea: "Non c'è motivo per cui questa piattaforma non possa creare prodotti anche per l'Europa.
La nostra sensazione è che la diffusione dei veicoli elettrici sarà, nel tempo, più orientata verso modelli piccoli".
Nell'attesa che si materializzi un'erede della Fiesta, tra non meno di 3 anni, a Puma il compito di sostenerne l'assenza in Europa e il peso dei volumi di vendita.
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