Temi caldi
Alberto Sabbatini
29 apr 2025 (Aggiornato il 8 mag 2025 alle 15:31)
La nuova Ferrari 296 Speciale non è solo un’auto, ma l’ultima evoluzione di una tradizione che a Maranello dura da decenni: offrire, qualche anno dopo il lancio di una berlinetta, una versione estrema, pensata per esaltare al massimo le prestazioni su strada e pista. Dopo la 360 Challenge Stradale, la 430 Scuderia, la 458 Speciale e la 488 Pista, ora è il turno della 296 Speciale, basata sulla 296 GTB presentata nel 2021, e come da copione, ancora più affilata, leggera e potente.
Il nome "Speciale" richiama quello già usato per la 458 dieci anni fa, ma qui non c'è solo un gioco di parole: ogni dettaglio della nuova Speciale è stato cesellato con maniacale attenzione per spingere i limiti ancora più in là della 296 GTB che già di suo era un’auto potente con i suoi 830 cavalli. La Speciale ha fatto un balzo in avanti impressionante dal punto di vista tecnico: basta guardare i numeri che raggiunge: 880 cavalli complessivi (+50 rispetto alla GTB), 60 kg di peso in meno e un'aerodinamica capace di aumentare la deportanza del 20%. Il risultato è eloquente: a Fiorano, il circuito di casa Ferrari, la 296 Speciale gira in 1’19”, ben due secondi più rapida della GTB.
Esteticamente la 296 Speciale si distingue subito. Il cofano anteriore ospita un grande presa d’aria centrale, un inedito aero-dumper che è un’apertura che preleva aria da sotto il muso e lo fa fluire sul parabrezza per stabilizzarlo e togliendo vortici dai deflettori laterali che generano così maggiore downforce. Al retrotreno manca un alettone fisso: a differenza del passato, Ferrari ha evitato vistose ali posteriori, scegliendo uno spoiler mobile a tre posizioni che si attiva in velocità, raccordandosi ai due piccoli alettoni fissi ai lati della coda, collegati a side-wings verticali derivati da quelli usati sulle auto da corsa.
E non è solo una questione di forma. Molta della tecnologia della Speciale arriva proprio dalle Ferrari da corsa, come la 296 GT3 e il prototipo 499P che ha trionfato a Le Mans per due volte di seguito. Il V6 3 litri della 296 GTB stradale in fondo è quello che ha dato origine ai motori da corsa di queste auto. Perciò per compiere un upgrade sul propulsore della 296 Speciale, Ferrari l’ha sottoposto alle stesse lavorazioni artigianali dei motori da corsa: fresature complesse che alleggeriscono il basamento che da sole valgono un risparmio di 1,5 kg. Pistoni, bielle e alberi a camme invece derivano dalla supercar F80, con ulteriori 2,2 kg in meno. Prigionieri in titanio, albero motore della GT3 e altri accorgimenti portano a oltre 9 kg risparmiati solo sul propulsore.
Questo certosino lavoro di alleggerimento prosegue nella carrozzeria: cerchi in carbonio, porte alleggerite con gusci in pezzo unico, eliminazione del cassetto portaoggetti e uso esteso di materiali compositi. Il risultato è un peso complessivo di appena 1.410 kg, con un rapporto peso/potenza straordinario di 1,6 kg per cavallo, il più basso mai raggiunto da una Ferrari stradale con motore ibrido. Già, perché la 296 mantiene il motore elettrico fra V6 e cambio alimentato da una batteria da 7,45 kWh che consente anche di marciare in solo elettrico per una ventina di km.
Dal punto di vista tecnico, la 296 Speciale introduce anche l’"Extra Boost", un sistema software mutuato dalla 499P che aumenta temporaneamente la coppia disponibile in accelerazione, regalando un'esperienza ancora più brutale. E tutto questo su una vettura con la sola trazione posteriore, a dimostrazione della raffinatezza del lavoro svolto su differenziale elettronico, controllo di trazione e ABS evoluto per stabilizzare meglio la vettura (che è anche più bassa di 5mm della GTB) nell’uso “godereccio” in pista.
Le prestazioni parlano da sole: da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, da 0 a 200 km/h in 7 secondi netti, velocità massima oltre 330 km/h. L’aerodinamica, con i suoi 435 kg di spinta a 250 km/h, consente di affrontare le curve con una stabilità da vera vettura da gara.
Anche l'interno ha visto cambiamenti importanti. Dopo le critiche ai comandi touch introdotti sulla SF90, Ferrari torna ai pulsanti fisici per la maggior parte delle funzioni, più intuitivi e sicuri da utilizzare durante la guida sportiva. Solo il tasto di avviamento rimane a sfioramento.
Parallelamente alla coupé, Ferrari ha presentato anche la 296 Speciale Aperta, dotata di un tetto rigido retrattile in metallo che si apre o chiude in 14 secondi, anche in movimento fino a 45 km/h. Il meccanismo aggiunge circa 50 kg, influenzando leggermente le prestazioni rispetto alla versione chiusa, ma senza compromettere il piacere di guida.
Dal punto di vista stilistico, la Aperta rende omaggio alla leggendaria Ferrari 250 LM del 1965: la mancanza del tetto ha permesso di creare un “flying bridge” un arco che abbraccia l'abitacolo, richiamando lo stile del deflettore aerodinamico della storica vettura da corsa di Le Mans.
La 296 Speciale sarà disponibile da inizio 2026 a un prezzo di 407.000 euro, ben 116.000 euro più della GTB che esce di scena. Per chi desidera la versione Aperta, bisognerà aspettare tre mesi in più e preparare un assegno da 462.000 euro.
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90