07.05.2025 15:56
Torna sulla scena la Volvo XC70 e lo fa in modo diversissimo rispetto a un passato nel quale ha interpretato il concetto crossover partendo dalla carrozzeri station wagon. Era il 1998 quando esordì come una derivazione all-terrain e rialzata da terra della station wagon V70.
La nuova Volvo XC70 che verrà commercializzata nei prossimi mesi sul mercato cinese, prima di decidere l’introduzione anche su altri mercati globali, è, invece, un suv un po’ più grande della XC60 - che misura 4,70 metri di lunghezza e si colloca in pieno segmento D -. Quello che caratterizza il modello, però, è la proposta di una motorizzazione ibrida ricaricabile alla spina - quindi una plug-in - nella configurazione range extender.
Il dettaglio chiave è l’essere una range extender, quindi, l’adozione di un motore termico chiamato esclusivamente a produrre energia per la batteria, che a sua volta alimenta il motore elettrico. La possibilità di ricarica dalla colonnina è un elemento aggiuntivo, peraltro non presente su tutti i sistemi del tipo range extender. Auto che si configurano quali ibride, viste le emissioni prodotte dal motore termico, la cui trazione è, però, frutto esclusivamente del motore elettrico.
Volvo ha diffuso le prime immagini del modello, limitandosi a indicare la presenza dell’architettura modulare SMA - Scalable Modular Architecture e stilemi ispirati alle Volvo (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) elettriche. Su quest'ultimo fronte, nel segmento D è in arrivo la Volvo EX60, progettata sull'architettura SPA3 e con soluzioni in continuità tecnica con la EX90 ed ES90.
Non conosciamo ancora quale soluzione tecnica andrà sotto al cofano. Ricordiamo come, all’interno del Gruppo Geely, siano molteplici i motori ibridi già pronti o di futura introduzione. Ad esempio, attraverso la ricerca e sviluppo condotta in Horse Powertrains (struttura partecipata da Geely e Renault), sono disponibili motori termici 1.5 e 2 litri della famiglia X-Range, impiegabili anche nel ruolo di range extender e con potenze fino a 163 cavalli. Un altro fronte da monitorare è quello che guarda alle soluzioni di ibrido che Lotus - attingendo dal medesimo bacino tecnologico del Gruppo Geely Automobile - porterà su strada accanto alle varianti elettriche dei suoi modelli Eletre ed Emeya.
La nuova Volvo XC70 destinata al mercato cinese avrà un’autonomia di marcia esclusivamente elettrica di 200 km, rilevati nel ciclo CLTC. Un valore prevedibilmente riposizionabile sui 140-150 km se il modello verrà introdotto in Europa e omologato secondo il ciclo WLTP. A titolo d'esempio, la XC60 ibrida plug-in benzina oggi disponibile dichiara un'autonomia in elettrico fino a 82 km.
“La XC70 segna il nostro ingresso strategico nel segmento dei modelli ibridi plug-in rance-extended, un ponte ideale verso la piena elettrificazione. Ci permette di mantenere e sviluppare un portafoglio di prodotti equilibrato, mentre offriamo un’alternativa molto attraente ai clienti che non sono ancora pronti per le auto full electric. È anche un esempio di regionalizzazione, con il quale ci adagiamo alle esigenze del mercato locale”, ha commentato l’a.d. Volvo Hakan Samuelsson. Ibride plug-in la cui rilevanza in Europa è crescente negli ultimi mesi, sia nella forma classica dei modelli ricaricabili alla spina e con elevata autonomia di marcia (oltre i 100 km), che negli esempi proposti da alcuni costruttori di modelli a trazione elettrica e motore termico quale range extender. Modelli importanti per i costruttori in un'ottica di riduzione delle emisisoni medie di CO2 e privilegiati dalle normative fiscali in tema di auto aziendale.
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