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Ferrari 849, la tecnologia: FIVE, aero attiva e ritorno ai tasti fisici
La nuova supercar ibrida del Cavallino porta all’estremo la sua tecnologia, ma torna sui suoi passi sui comandi touch per seguire le indicazioni dei clienti
15 set 2025
Con la 849 Testarossa, Ferrari ha compiuto un importante passo in avanti rispetto al modello uscente, la SF90 Stradale del 2019, da molti punti di vista. Primo tra tutti, quello delle prestazioni, figlie in gran parte dell’incremento di potenza: cinquanta cavalli in più, per un totale di ben 1.050, tutti frutto del lavoro di affinamento sul motore endotermico, quel V8 biturbo pluripremiato che è passato da 780 a 830 cv.
Ferrari 849, come cambia il powertrain
Mentre continua a sviluppare il suo primo modello full electric, infatti, la Casa del Cavallino ha deciso di continuare a investire con decisione sulle unità endotermiche, al punto da lasciare sostanzialmente invariata la componente ibrida plug-in della 849. Ovviamente i motori elettrici della nuova Testarossa (tre in totale) sono stati rivisitati in modo da garantire migliore efficienza ed erogazione, ma la potenza da essi erogata resta la stessa della SF90 Stradale, ovvero 220 cavalli. Anche la batteria della 849 è rimasta contenuta: 7,45 kWh, sufficienti per percorrere in modalità full electric fino a 25 chilometri.
In Ferrari era stata valutata l’opzione di adottare degli accumulatori più potenti in modo da garantire una percorrenza a zero emissioni più lunga, tuttavia si è preferito mantenere queste specifiche per garantire una vettura sì fruibile, ma prima di tutto maneggevole e leggera. Sulla bilancia la nuova nata del Cavallino segna infatti appena 1.570 kg, con un favorevolissimo rapporto peso/potenza a secco di appena 1,5 kg. I 25 km di autonomia in full electric prima citati sono, per Ferrari, più che sufficienti per rendere la 849 una vettura estremamente versatile, permettendo di fare manovra e uscire dal garage a motore spento, per evitare ad esempio di disturbare i vicini, ma anche di percorrere tratti cittadini in situazioni di limitazioni al traffico.
L’incremento dei 50 cavalli, dicevamo, è stato tutto frutto del lavoro sul V8 endotermico, che è stato dotato di un nuovo turbo di dimensioni maggiori, il più grande di sempre su una Ferrari da strada e frutto dell’esperienza maturata sulla stradale F80 e sulla 296 GT3 da competizione. Una nuova calibrazione ha permesso di ridurre al minimo il turbo lag, mentre sono stati rinnovati anche altri componenti come teste cilindri, basamento, collettori, polmoni di aspirazione, viteria in titanio, sistema di distribuzione e rail carburante. Il risultato è quello precedentemente descritto: 830 cavalli complessivi (la stessa potenza del 6.5 litri V12 aspirato della 12Cilindri), 842 Nm di coppia (più della SF90 XX), turbo lag praticamente assente e un’accelerazione 0-100 in 2”25, da 0 a 200 in 6”3. Numeri mai raggiunti da una Ferrari stradale, se si esclude la serie limitata F80 da 1.200 cavalli.
Aerodinamica al potere sulla Testarossa
Nel processo di sviluppo della 849, la funzione è stata messa al di sopra della forma, condizionando le scelte stilistiche alle esigenze tecniche, in particolare a quelle legate all’aerodinamica e al raffreddamento del powertrain, diventato più gravoso a causa della maggiorazione del turbo. La performance di raffreddamento è stata migliorata, spiega Ferrari, del 15%.
La nuova Testarossa genera 415 kg di carico aerodinamico a 250 km/h, vale a dire 25 kg in più rispetto alla SF90 a parità di velocità. A livello visivo, la novità più grande sotto questo aspetto è costituita dai due “codoni” sulla parte posteriore dell’auto, ispirati alla 512S e alle più recenti FXX, separati da uno spazio che viene riempito, in determinate condizioni, da un alettone mobile. Ma è l’intera vettura a generare carico aerodinamico, dagli sportelli – scavatissimi – e il fondo della vettura: nello specifico, la parte anteriore del fondo genera il 35% del carico della 849 Testarossa, con un incremento del 20% rispetto alla SF90 Stradale. Ma sono stati riprogettati rispetto al modello uscente anche il diffusore multilivello posteriore, splitter e altro ancora, sempre con lo stesso obiettivo di generare carico extra senza compromettere la resistenza all’avanzamento (come dimostra la velocità massima superiore ai 330 km/h).
Il lavoro fatto in questo senso è dimostrato dal tempo sul giro a Fiorano di 1:17”5, vale a dire un secondo e mezzo più rapido rispetto alla SF90 Stradale e vicino a quello della SF90XX che però ha una configurazione – aerodinamica e non solo – decisamente più estrema.
La Ferrari punta sul FIVE
Tra le novità più significative introdotte su questa nuova Ferrari c’è poi il sistema FIVE, pensato per personalizzare l’esperienza di guida della 849 in base alle skill del pilota e al suo stile di guida. Il sistema si basa su una serie di parametri rilevati in tempo reale dalla vettura e attraverso cui l’auto è in grado di “prevedere” quello che presumibilmente avverrà a breve facendosi trovare pronta e nelle condizioni ideali. Nello specifico, il FIVE (Ferrari Integrated Vehicle Estimator) si basa su un modello matematico alimentato continuamente da dati come le accelerazioni laterali e longitudinali, stimando la velocità (con margine d’errore a un 1 km/h) e angolo d’assetto (con margine inferiore a 1°) migliorando il controllo di trazione, la gestione del differenziale elettronico e l’erogazione del sistema e4WD. Il sistema è in grado di apprendere e adattarsi in maniera sempre più precisa, riuscendo anche a capire in pochi minuti quando cambia pilota e di conseguenza adattarsi.
Ferrari tra fisico e digitale
Tra tanti passi in avanti nella tecnica e nella tecnologia, Ferrari ha fatto anche una parziale marcia indietro su un tema che aveva generato un intenso dibattito, ovvero quello dei comandi touch. Sulle vetture recenti del Cavallino, infatti, erano stati eliminati una serie di tasti fisici come quello di avviamento sul volante, sostituiti appunto da comando touch. Una soluzione che non ha incontrato il favore di una gran parte della clientela, che ha chiesto a gran voce il ritorno dei tasti fisici precedenti. Una richiesta a cui la Ferrari ha dato ascolto, optando per una soluzione più classica sulla pur iper tecnologica 849 Testarossa.
849 subito anche a cielo aperto
Infine, una novità che non riguarda la vettura in sé, ma la sua commercializzazione. In passato, Ferrari aveva sempre realizzato le sue supercar in versione coupé per poi aggiungerne una eventuale variante spider a distanza di qualche tempo. Recentemente, la Casa del Cavallino ha cambiato approccio, presentando sin da subito sia la variante coupé che quella a cielo aperto dei propri modelli, come accaduto ad esempio con la nuova 12Cilindri e ora con la 849 Testarossa. Si tratta, spiegano in Ferrari, di una decisione volta a facilitare la scelta da parte della clientela, che spesso è molto polarizzata tra “coupeisti” e “spideristi”. A costo di complicare invece la vita alle stesse catene produttive del Cavallino, che devono implementare l’introduzione di due modelli a distanza di brevissimo tempo, con tutte le difficoltà del caso. Per questo, l’attesa effettiva per la spider all’inizio sarà maggiore rispetto alla coupé, ma quello a cui la Ferrari tiene è mostrare sin da subito la versione a cielo aperto dei suoi modelli in modo da mettere immediatamente la propria clientela di fronte all’intera scelta. Un altro occhio di riguardo, non indifferente, che la Casa del Cavallino Rampante ha nei confronti dei suoi clienti.
A proposito: la 849 Testarossa è stata sviluppata per garantire il massimo della performance in ogni sua variante di carrozzeria, riducendo al minimo l’aggravio di peso della spider che sulla bilancia segna appena 90 kg in più rispetto alla coupé. Di questi chilogrammi aggiuntivi, l’80% è costituito dal peso del tetto e di tutti i meccanismi necessari al suo movimento, mentre appena il 20% è dovuto all’irrigidimento della vettura, a testimonianza della raffinatezza del progetto. Per la cronaca, la 849 Spider impiega appena 14 secondi a scoprirsi, fino a una velocità di 45 km/h.
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