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B-suv ibridi plug-in, MG prepara la "risposta" a Byd

Fabiano Polimeni
Pubblicato il 20 novembre 2025, 16:41
Byd Atto 2 DM-i ha aperto i giochi in un segmento di mercato cruciale in Europa e che in Italia conta la presenza di 7 modelli tra i 20 più venduti nel 2025. I giochi sono quelli del segmento B-suv, prospettiva ibrida plug-in. Una partita nella quale il prossimo progetto a fare il debutto, affiancando l’offerta full hybrid, sarà MG ZS (4,43 metri di lunghezza per 2,61 di passo).
Non sono ancora note le specifiche tecniche, salvo registrare come lo schema full hybrid del suv - derivato dall’utilitaria MG 3 Hybrid+, abbia già in sé le condizioni tecniche per trasformarsi in plug-in hybrid. È prevedibile sia sufficiente potenziare la batteria da 1,8 kWh per aggiungere autonomia in modalità elettrica - almeno 50 km, vista la soluzione entry level presentata da Byd -, conservando i vantaggi del full hybrid - sia in serie che in parallelo - in situazioni di batteria scarica o in una strategia di funzionamento lasciata alla gestione dell’elettronica dell’auto.
B-suv ibridi plug-in: un passo naturale
Intervistato da AutoExpress, il responsabile del prodotto e della pianificazione di MG Motor nel Regno Unito, David Allison, ha sottolineato come la domanda continui a crescere sulle auto Phev: “Credo che i suv di segmento B siano la prossima naturale evoluzione da fare. Le plug-in hybrid sono sempre state posizionate nel segmento C delle berline e oltre. Nessuno è davvero entrato nel segmento inferiore. Sì, probabilmente la ZS potrebbe esserlo”.
In tempi non sospetti, precorrendo i tempi e la domanda del mercato, Renault con il Captur affiancò la versione ibrida plug-in al full hybrid E-Tech. Una commercializzazione poi uscita di scena in Italia, lasciando il campo allo schema full hybrid 1.6 e, con l’aggiornamento tecnico, 1.8.
Deroghe alle Phev dopo il 2035
Intorno all’ibrido plug-in si gioca una partita cruciale in ottica 2035, con le richieste dell’industria dell’auto alla politica europea, affinché conceda delle deroghe alla strategia delle emissioni zero.
Un terreno, quello delle Phev, sul quale i marchi cinesi stanno presidiando vari segmenti di mercato e con filosofie progettuali molto diverse dai rivali europei e mainstream. Tra schemi a trazione prevalentemente elettrica - nei quali il motore termico assiste marginalmente in trazione, vedi Byd - e altri esclusivamente elettrici e con il motore termico impiegato solo per caricare la batteria, oltre alla possibilità di ricarica alla spina - il range extender di Leapmotor -, si segnalano svariate scelte progettuali. Tutte con un’autonomia di marcia in elettrico importante e la promessa di un’efficienza elevata anche con batteria scarica.
La competitività dei prezzi di listino, come da ultimo confermato dalla Byd Atto 2 DM-i, a 29.000 euro in allestimento top di gamma e 90 km di autonomia in elettrico, fa il resto per prospettare una nuova sfida sul terreno dell’elettrificazione (esente dai dazi).
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