Al volante della terza generazione del crossover a marchio Mini, più lungo rispetto al passato ma sempre divertente tra le curve
21.02.2024 ( Aggiornata il 21.02.2024 17:53 )
Zero elettrificazione, tanto divertimento. In un periodo storico dove la maggior parte delle novità a quattro ruote è ibrida, plug-in hybrid o elettrica, fa quasi specie provare un’auto spinta da un motore “tradizionale” come nel caso della nuova Mini Countryman John Cooper Works. Arrivata alla terza generazione, cambia radicalmente rispetto al passato ma continua a montare sotto il cofano il propulsore 2.0 turbo benzina 300 cavalli di potenza abbinato al cambio automatico a sette rapporti e alla trazione integrale All4. Per il primo contatto su strada siamo andati in Portogallo, dove tra percorsi vista oceano e strade collinari abbiamo apprezzato l’evoluzione del modello più grande della gamma Mini.
La prima cosa che si nota osservando da vicino la nuova Mini Countryman John Cooper Works? Le dimensioni. Senza citare la prima generazione, quella del 2010 lunga poco più di quattro metri, ora rispetto al modello appena uscito di scena la lunghezza è aumentata di tredici centimetri e sei in altezza. Complessivamente le dimensioni sono pari a 4.433 mm in lunghezza e 1.843 mm in larghezza. Cresciuto anche il passo, ora pari a 2.692 mm. Esteticamente la Jcw monta una serie di dettagli specifici, come i nuovi fari a Led, Il frontale con griglia ottagonale in nero lucido e nuovo logo JCW a tre colori e tetto a contrasto colore Chili Red. Ampia l'offerta di cerchi in lega, disponibili fino a 20 pollici.
Completamente rinnovati anche gli interni, ora decisamente minimal e caratterizzati dal grande schermo centrale touchscreen da cui gestire il sistema d’infotainment Mini Operating System 9 connesso, personalizzabile tramite 8 diversi scenari e dotato di assistente vocale evoluto attivabile tramite “Hey Mini”. Nella parte inferiore arrivano cinque comandi fisici, tra cui l’accensione della vettura e la selezione delle modalità di guida, che riportano la mente allo storico modello realizzato da Alec Issigonis nel 1959. Tutt’altro che mini lo spazio a bordo, con una capacità di carico da 460 litri in configurazione cinque posti ed espandibile fino a 1.450 litri.
Siete alla ricerca di un’auto adatta al traffico cittadino, in grado di caricare senza problemi figli, attrezzature sportive, varie ed eventuali, ma che sia in grado di suscitare qualche emozione? La Mini Countryman John Cooper Works potrebbe essere la soluzione ideale. Perché non è facile trovare un’auto lunga meno di quattro metri e mezzo, con un baule da famiglia, con un abitacolo a prova di lamentela e con 300 cavalli sotto al cofano. Partendo dal presupposto che non è il modello più potente in gamma (per quello dovete puntare all’elettrica da 313 cavalli) e che manca un po’ di “ignoranza” tipica dei modelli John Cooper Works del passato, la nuova Countryman Jcw resta un prodotto decisamente interessante per la sua flessibilità d’utilizzo. I 300 cavalli e i 400 Nm scaricati sulle quattro ruote motrici dalla motorizzazione 2.0 turbo assicurano uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi e una velocità massima di 250 km/h, mentre il pacchetto sterzo/assetto convince nel percorso misto affrontato. Promosso anche il nuovo volante, ora multifunzione di nuova concezione con design a due razze e cinturino in tessuto opzionale al posto del classico raggio inferiore. Settando la modalità go-kart, pensata per offrire il setting più efficace nella guida veloce, cambia anche il suono a bordo grazie all’amplificazione creata dall’impianto audio della vettura. Ovviamente il suono della Countryman JCW non è solo virtuale, come sottolineato dai quattro scarichi posteriori. Buone notizie anche sul fronte assistenti di guida, arrivati al secondo livello Adas. Naturalmente tutto questo ha un prezzo, a partire da 51mila euro.
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