Mitsubishi Outlander PHEV, la plug-in è pronta a tornare

In attesa che faccia il suo debutto sul nostro mercato verso la fine dell'anno, abbiamo “assaggiato” la nuova generazione del Suv giapponese

di Cesare Cappa

11.03.2024 15:13

Quanto segue possiamo considerarlo una sorta di antipasto rispetto a quanto accadrà. I più attenti e appassionati sapranno già che la Mitsubishi Outlander PHEV non rappresenta una novità in senso assoluto, essendo già presente, ad esempio, sul mercato americano. La generazione precedente è uscita dai listini nazionali da diverso tempo, in attesa appunto che arrivi il nuovo modello. Ma allora che auto abbiamo testato? Domanda lecita, essendo saliti a bordo della Mitsubishi Outlander PHEV Model Year 2023, che di fatto rispecchia al 99% quello che sarà il Model Year 2025 che arriverà a fine anno anche in Italia. Vettura che nel corso di questi ultimi mesi è stata sottoposta ad un lavoro di tuning per venire incontro alle esigenze, in termini di dinamica di guida, del cliente del Vecchio Continente, che alle curve tiene di più che agli americani. Detto questo l'auto si presenta in tutto e per tutto come la vedremo in Italia verso la fine dell'anno. I
listini non sono ancora stati comunicati, ma saranno allineati con l'offerta precedente con tutti gli aggiustamenti del caso (ovviamente).

Mitsubishi Outlander PHEV

Mitsubishi Outlander PHEV

Con un design muscolare e oltre 4,70 metri di lunghezza, il Mitsubishi Outlander PHEV Model Year 2023, offre 331 litri di carico, influenzato dalla batteria da 20 kWh con oltre 60 km di autonomia. A bordo materiali di qualità, strumentazione digitale, touchscreen da 9 pollici. Testato sui ghiacci della Lapponia, il sistema S-AWC con motore benzina da 2,4 litri e due motori elettrici (251 cv) si distingue, con il sistema AYC che regola la trazione anche sull'asse posteriore

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Massiccia e alla spina

La vettura nasce sulla piattaforma CMF-CD dell'Alleanza di cui il marchio Mitsubishi è parte. Il design si è fatto più muscolare con la coda che tende a “salire”. Che poi siano i gusti personali a stabilire se piaccia o meno non si discute, ma nel complesso il risultato sembrerebbe originale. O quanto meno rende questa Outlander PHEV (da noi sarà appunto solo plug-in) più riconoscibile che in passato. Il Suv nipponico non è massiccio solo nelle linee, ma vanta quote importanti, sempre in riferimento al nostro mercato. Infatti ha una lunghezza di poco superiore a 4,70 metri. Il vano di carico non è forse ampissimo, vantando appena 331 litri di capacità quando tutte le sedute sono in posizione. È pur vero che si tratta di un modello ibrido plug-in. Quindi è nella norma il fatto che parte dei litri disponibili siano stati “assorbiti” dal comparto batteria. A tal proposito l'accumulatore si è fatto più grande rispetto al passato, raggiungendo quota 20 kWh. Tradotto in termini di autonomia significa essere sopra abbondantemente i 60 km. Una distanza più che perfetta per il quotidiano.
A bordo il salto qualitativo è evidente, soprattutto per la scelta dei materiali che caratterizzano la parte superiore della plancia. Ci sono un quadro strumenti digitale da 12,3 pollici, un display touch al centro da 9 pollici e la disponibilità dell'head-up display. Lo spazio a bordo non le manca, ma le sedute posteriori sono particolarmente rialzate, così il rischio di toccare la testa per quelli sopra il metro e 80 è tangibile.

Il Super All-Wheel-Drive Control

Non è che non vogliamo raccontarvi come si comporti su strada, ma il contesto in cui si è svolta la prova, ovvero i laghi ghiacciati della Lapponia, sarebbe fuorviante per un giudizio oggettivo. La scenografia da fiaba non si discute, ma il ghiaccio mette qualunque vettura sullo stesso piano, non aggiungendo nulla rispetto alla dinamica di guida. Quello che però merita invece di essere analizzato è il sistema S-AWC di Mitsubishi. Proprio perché in Italia verrà commercializzata soltanto la PHEV che è equipaggiata con tale dispositivo. Sistema che annovera un motore termico da 2,4 litri benzina e due motori elettrici. Uno da 85 kW sull'asse anteriore e uno da 100 kW su quello posteriore (potenza complessiva 251 cv). A seconda delle modalità di guida inserita, specifiche anche per fondi sdrucciolevoli come la neve, i motori elettrici regolano la trazione tra i due assi. Mentre il sistema AYC (Active Yaw Control) provvede a regolare la trazione tra le ruote di ciascun asse. Quindi uno lavora in senso longitudinale e l'altro in quello trasversale. La novità rispetto al passato è che l'AYC di cui sopra lavori anche sull'asse posteriore e non solo su quello anteriore. Di fatto va a pinzare la ruota che sta perdendo aderenza, simulando il “lavoro” di un differenziale autobloccante. Certamente torneremo sull'argomento
quando la vettura arriverà in Italia.

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