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Nuova Volvo EX90, la "super-Volvo" americana

Prime impressioni al volante della EX90, il maxi-suv svedese costruito in USA. Spiccano il comfort, i sette posti, l'autonomia e specialmente la sicurezza hi-tech di bordo: radar, telecamere, infrarossi e un supercomputer che sorveglia tutto

Alberto SabbatiniAlberto Sabbatini

8 ott 2024

La EX90 è la prima Volvo americana. Perché viene prodotta e assemblata negli Stati Uniti. È di taglia extralarge (è lunga 5,03 metri) ma soprattutto la EX90 più che un’auto è un vero supercomputer con quattro ruote. Perché è la sua elettronica è davvero di livello superiore e la rende capace di interagire con l’interno e l’esterno come nessun’altra automobile.

Meccanica

La EX90 è grande, spaziosa e confortevole, completamente elettrica e stabilisce nuovi traguardi sul tema sicurezza attiva e passiva, aspetti storicamente prioritari per Volvo. La versione Performance della EX90, con due motori e trazione integrale, è anche la Volvo più potente che abbia mai calcato le strade perché sviluppa 517 cv e 900 Nm di coppia. Per guidarla ed apprezzarne le caratteristiche siamo dovuti andare sulle strade americane, visto che è costruita a Charleston, nella Carolina del Sud. Da vicino impressionano le ruote da 22” e la somiglianza stilistica con la EX30, il Suv compatto Volvo.

È la sua sorella maggiore: stesse forme squadrate e spigolose, stessa calandra priva di griglia, stesse luci a Led. Soltanto che la EX90 è quasi un metro più lunga e dentro ha trefile di sedili per alloggiare fino a sette persone. È un’auto fatta su misura per viaggiare comodi anche in tante persone. Essendo elettrica, Volvo ha dovuto fornirla di un’autonomia adatta per lunghe percorrenze: ha una batteria da 111 kWh che garantisce un’autonomia superiore ai 600 km (ciclo WLTP).Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella

Interni

All’interno la EX90 spicca per il tipico design scandinavo minimalista. L’ambiente è moderno ed elegante senza trasudare l’opulenza di certe tedesche. L’ispirazione da Tesla è evidente. Certe scelte tecnicostilistiche sono le stesse dell’elettrica americana: c’è un grande tablet centrale da cui si aziona tutto; la leva cambio è finita dietro al volante invece che sul classico tunnel centrale; ci si affida soltanto al software e non più ai pulsanti fisici per comandare molte funzioni. Persino aprire il cassetto portaoggetti e regolare specchietti e altezza del volante si fa dal tablet con qualche tocco. Curiosamente Volvo ha montato sulle porte una sola coppia di tasti per aprire/chiudere i vetri. Come certe VW elettriche.

Tutte queste soluzioni mirate a diminuire i pulsanti fisici per inseguire il minimalismo sono in certi casi apprezzabili, ma in certe occasioni si rivelano poco ergonomiche: perché regolare al volo volante e specchietti oppure aprire i finestrini posteriori quando si guida è più scomodo farlo così che nel modo tradizionale....

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