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Nuova Polestar 4, il club dei 500

Il brand cino-svedese lancia la sua sfida tra i Suv coupé con la cavalleria oltre quota 500. Punta su comfort e doti dinamiche davvero ottime, in più offre un prezzo molto competitivo

Arturo RizzoliArturo Rizzoli

9 ott 2024

Stella polare Polestar, il nome di quest’auto è impegnativo: la Stella polare è stata, infatti, per diversi secoli, punto di riferimento per i marinai di tutto il mondo. Ma i tempi cambiano, si sa, così adesso questa Casa di origini svedesi, legate a Volvo, e ora sotto il completo controllo e gestione del colosso cinese Geely, con il modello “4”, un Suv coupé dalle linee filanti, con la versione Dual motor da 544 cv (c’è a motore singolo con 272 cv), oggetto di questa prima presa di contatto, va all’attacco nel terreno di brand importanti, che hanno tracciato la strada dei Suv coupé high performance, come Audi, BMW e Mercedes.

È un attacco che viene condotto usando come grande arma il prezzo, interessante, soprattutto in ragione dei contenuti. Si parte infatti da 73.900 euro; nel caso della Single motor il listino è di 66.700. Ma passiamo alla vettura, le linee sono molto filanti e, con la sua altezza contenuta in 1,53 metri, si colloca un po’ al confine tra un Suv coupé e una allroad. Piacevole risulta il frontale con i gruppi ottici lunghi e sottili che descrivono una Y posta orizzontalmente. L’ampia presa d’aria inferiore dispone di lamelle mobili, come consuetudine in vetture di questo livello: permettono di avere un ottimo Cx, che qui è pari a 0,26, quando sono chiuse, mentre quando occorre portare la batteria nel range di temperatura ottimale si aprono.

Numeri di grande qualità

Il tema batteria ci conduce alla capacità dell’accumulatore: 100 kWh, 94 effettivi, valore in linea con la concorrenza che ha nel mirino. La ricarica in corrente alternata può arrivare a 22 kW, mentre in continua il limite è di 200 kWh e il passaggio dal 10 all’80% avviene in mezz’ora. Quanto ai consumi, abbiamo visto percorrenze medie di poco inferiori ai 5 km/kWh. L’interno, realizzato con materiali di elevata qualità e anche plastiche sia davanti sia dietro. In particolare, va sottolineato che i posti posteriori non risultano penalizzati dalla linea spiovente da coupé.

L’infotaiment e, in particolare, le funzioni ad esso demandate, ci fanno dire che è un’auto un po’ tanto per i nativi digitali. È vero che ci sono varie scorciatoie, però il sistema richiede un po’ di impegno per entrarci in sintonia. Se poi si pensa che anche per aprire il cassetto davanti al passeggero anteriore, come pure per regolare il volante o gli specchietti, si passa dal display centrale, vien da dire che forse si è un po’ esagerato. In tema di tecnologia, va poi un plauso agli ADAS...

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Polestar 4, stile davvero coupé per il suv senza lunotto

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