Abbiamo provato su strada il rinnovato Suv in entrambe le motorizzazioni, 3.3 sei cilindri diesel ibrido leggero e 2.5 benzina plug-in
17.03.2025 ( Aggiornata il 04.04.2025 11:59 )
Mazda CX-60 si rinnova per il 2025 con alcuni cambiamenti estetici, ma soprattutto tecnici. Il Suv di segmento C, infatti, eleva ulteriormente la dinamica di guida con affinamenti a comparto sospensioni e un “fine tuning” del sistema di stabilizzazione KPC in modo da supportare il nuovo assetto. Disponibile sia in versione diesel mild-hybrid che ibrida plug-in, abbiamo avuto l’occasione di testarla sulle strade della Spagna - tra percorsi urbani, autostrade e passi montuosi - partendo da Madrid.
Pochi i cambiamenti estetici rispetto alla precedente, con forme fedeli alla filosofia Kodo ed estetica possente ed elegante. La silhouette, caratterizzata dal lungo cofano e dal tetto leggermente spiovente, esprime una forte personalità, mentre la nuova tinta Zircon Sand Metallic – visibile nelle immagini - aggiunge un tocco esclusivo alla gamma colori. I dettagli premium si ritrovano anche in abitacolo, con materiali di alta qualità: oltre all’abbinamento di pelle Nappa, legno d’acero e rivestimenti che richiamano l’arte giapponese dell’allestimento top Takumi, quello Homura Plus introduce interni più sportivi, con pelle nera impreziosita da elementi in oro (impunture e stripe centrali delle sedute) e inserti in simil legno scuro. La qualità percepita è elevata, così come il livello di tecnologia, con doppio schermo per strumentazione e infotainment (volutamente non touch e compatibile con Apple e Android wireless) e head-up display.
I segreti del motore 3,3 sei cilindri Mazda E-Skyactiv D
Abbiamo smontato il propulsore mild hybrid di CX-60 e CX-80 scoprendone tutte le innovazioni tecniche
Guarda la galleryCome confermato ad Auto da Christian Schultze, direttore ricerca e operazioni di Mazda Motor Europe, il costruttore continua a puntare su un approccio “multi-soluzione”, proponendo la CX-60 con due diverse motorizzazioni – comunque nell’ottica del “right-sizing” in base alle esigenze del cliente. Il sei cilindri diesel da 3,3 litri e-Skyactiv D, abbinato a trasmissione automatica a otto rapporti e disponibile in versione 200 cv a trazione posteriore e 249 cv a trazione integrale AWD, utilizza un sistema mild-hybrid a 48V per migliorare l’efficienza ed è la scelta ideale per chi affronta lunghe percorrenze. Dall’altra parte troviamo il powertrain ibrido plug-in e-Skyactiv PHEV, che abbina un quattro cilindri 2.5 benzina a un motore elettrico da 129 kW, per valori complessivi di ben 327 cv e 500 Nm di coppia. Ciò rende la nuova CX-60 la vettura più potente mai prodotta dalla Casa di Hiroshima, con uno 0-100 km/h coperto in 5,8 secondi. La batteria da 17,8 kWh, ricaricabile in 2 ore e 20 minuti a 7,4 kW, permette un’autonomia elettrica fino a 64 km, perfetta per la guida urbana, con consumi dichiarati di 1,4 l/100 km ed emissioni di CO2 di soli 31-33 g/km?. Sistemi di propulsione, su carta, poco assetati. Caratteristica che possiamo confermare: il test drive ha evidenziato, cosa piuttosto rara, valori di consumo estremamente in linea con quelli dichiarati. Con una guida bilanciata, fatta di lunghe tratte extraurbane a 100/120 km/h e strade adatte per “spingere”, la diesel AWD da 249 cv ha riportato circa 3,6 l/100 km, pari a quasi 28 km con un litro di gasolio. La versione “alla spina”, invece è riuscita a raggiungere i 3,4 l/100 km, complice anche il lungo tratto percorso con la sola trazione elettrica.
Mazda CX-60, il primo test del rinnovato Suv giapponese
Dinamica di guida superiore e consumi ridotti per il Suv sia in versione diesel che ibrido plug-in
Guarda la galleryLa rinnovata CX-60 ci ha sorpreso anche per la sua guidabilità. Su entrambe le motorizzazioni, il Suv si è dimostrato ancora più efficace tra le curve. Merito, in primis, del rinnovato setup delle sospensioni (a doppio braccio oscillante anteriori e multilink posteriori) con soluzioni come giunti rivisti e la combinazione di molle più morbide e ammortizzatori irrigiditi al retrotreno. Inoltre, la barra antirollio posteriore è stata rimossa per ridurre l’effetto sovrasterzante senza, però, compromettere l’esperienza di guida complessiva. Il sistema Kinematic Posture Control (KPC), poi, massimizza l’aderenza in curva attenuando il coricamento del corpo vettura. Come? Frenando leggermente la ruota posteriore interna si ottiene un effetto di “schiacciamento” del corpo vettura. Il volante, infine, è stato reso più leggero, mantenendo però feedback e progressione. Di assoluto rilievo anche la capacità di traino: fino a 2.500 kg, un valore tra i migliori della categoria?.
Mazda CX-60 si conferma una vettura capace di coniugare comfort, tecnologia e piacere di guida. Parlando di prezzi, il C-Suv attacca il listino a 53.850 euro in versione diesel a trazione posteriore da 200 cv in allestimento Prime Line, che arrivano a circa 68mila euro per il top di gamma Takumi Plus. La AWD da 249 cv parte dall’allestimento superiore Exclusive Line (60.350 euro) e arriva a a 71.550 per il Takumi Plus. La plug-in hybrid è, poi, proposta tra i 55.850 e i 70.200 euro.
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