Coronavirus, fase 2: si riparte in biciletta? 

Coronavirus, fase 2: si riparte in biciletta? 

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha anticipato il piano per la riapertura graduale del Paese, dopo il lockdown, a partire dal 4 maggio. Mobilità sostenibile e ripensare ai flussi di spostamento cruciali per ripartire in sicurezza

di Michele Salvatore

21.04.2020 11:35

Il lockdown finirà il 4 maggio. È il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ad annunciare con un post facebook pubblicato nelle prime ore della mattinata la data ufficiale della fine delle norme adottate per contenere e contrastare i contagi da coronavirus.

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Non abbassare la guardia

La Fase 2, il periodo post covid-19 di convivenza forzata con il virus prima dell’arrivo di un vaccino, sarà all’insegna sì della riapertura e della ripartenza del sistema produttivo, ma con cautela. “In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza. Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni” ha scritto il Presidente del Consiglio.

Mobilità, problema da risolvere

Non vanno tralasciati i particolari. Dopo 2 mesi di chiusura totale, la voglia di uscire e riprendersi la solita routine è tanta, ma farlo, in quesa fase delicata, in maniera incontrollata genererebbe caos. E allora ecco che la mobilità assume un ruolo cruciale. “Dobbiamo valutare anche i flussi dei lavoratori che la riapertura di questa impresa genera. Le percentuali di chi usa i mezzi pubblici, i mezzi privati, in quali orari, con quale densità. Come possiamo garantire all’interno dei mezzi di trasporto la distanza sociale? Come possiamo evitare che si creino sovraffollamenti, le famose “ore di punta”? Come favorire il ricorso a modalità di trasporto alternative e decongestionanti?” ha proseguito il premier.

Le norme di distanziamento sociale avranno un impatto anche sull’utilizzo dei mezzi pubblici, ragione che rende prevedibile un massiccio uso di mezzi privati per spostarsi e raggiungere i propri luoghi di lavoro.

Tutti in bici?

Una bomba fatta di traffico e inquinamento che rischia di esplodere in tutte le città ed è per questo che Conte ha anticipato la stesura di un piano per ripensare agli spostamenti dei flussi delle persone. I dettagli del piano della riapertura sostenibile saranno resi noti nel corso della settimana, ma alcune soluzioni ai problemi da affrontare sono già trapelate.

Oltre ad incentivare le aziende all’utilizzo dello smartworking, il coordinatore della task force, Vittorio Colao, è tra i promotori della bicicletta, come confermato dal sindaco di Milano Beppe Sala: “Parlando con la task force di Colao abbiamo ipotizzato di finanziare l’acquisto di bici elettriche per favorire la circolazione. Dobbiamo limitare al minimo la burocrazia e inventarci il modo per favorire gli spostamenti sulle due ruote elettriche”.

Dal 4 maggio inizieremo a riprenderci le nostre vite, ma con ritmi diversi. Nulla sarà più come prima, possiamo solo augurarci che i cambiamenti siano in meglio.

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