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Italiani in auto, in troppi senza cintura e seggiolini per i bambini

Secondo uno studio commissionato da ANAS, ancora troppi italiani non usano correttamente i dispotivi di sicurezza come cinture e seggiolini 

Italiani in auto, in troppi senza cintura e seggiolini per i bambini

22 nov 2021

Gli italiani non indossano correttamente le cinture, e tendono a non rispettare numerose norme per la sicurezza stradale. È lo scenario che emerge dalla Ricerca Osservatorio Stili di Guida Utenti, commissionata da ANAS per capire quanto gli automobilisti e i passeggeri siano attenti alla propria e all'altrui sicurezza. I dati emersi sono tutt'altro che positivi: secondo lo studio, infatti, circa il 30% delle persone non indossa le cinture di sicurezza, percentuale che sale all'80% per i passeggeri che occupano i sedili posteriori. Inoltre, sono molto diffusi comportamenti scorretti e pericolosi come l'utilizzo di dispositivi elettronici alla guida e il mancato inserimento delle frecce in fase di sorpasso o cambio corsia. Situazione grave anche per quanto riguarda i dispositivi di ritenuta per i bambini (i seggiolini).

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Cinture e seggiolini, tanti non ne fanno ancora uso

Poco rispetto delle norme e un utilizzo limitato dei dispositivi di sicurezza. È questo il preoccupante scenario che emerge dalla Ricerca Osservatorio Stili di Guida Utenti, condotta dallo Studio Righetti e Monte Ingegneri e Architetti Associati, e presentata nell'ambito del convegno "Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime". Lo studio, commissionato da ANAS, è stato presentato il 21 novembre. Non una data casuale: si tratta, infatti, del giorno dedicato alla memoria delle vittime della strada.

La ricerca ha preso in esame un campione di 6mila persone, concentrandosi su alcuni aspetti fondamentali per la sicurezza in auto, a partire dalle cinture. Che, secondo quanto emerso, vengono usate in maniera decisamente minore rispetto a quanto previsto dal Codice della Strada. In particolare, il 28,38% dei guidatori non indossa le cinture, dato che sale al 31,87% per quanto riguarda il passeggero anteriore e ben l'80,12% per i passeggeri che occupano i sedili posteriori. Numeri molto lontani dalla media europea, in cui solo il 10% degli occupanti anteriori e il 29% di quelli posteriori non indossano le cinture.

Inoltre, gli automobilisti italiani tendono a usare poco anche i dispositivi di ritenuta per i bambini, ovvero seggiolini e similari: ben il 49,47% non li utilizza, mettendo a rischio la sicurezza dei figli. Dati negativi anche per quel che concerne l'uso degli indicatori luminosi di direzione: il 55,63% non accende le frecce per manovre di sorpasso, rientro e immissione. Ultimo aspetto tra quelli analizzati è l'uso improprio di dispositivi elettronici alla guida: il 12,41% utilizza lo smartphone mentre guida, percentuale che cresce per la fascia più giovane (18-40 anni) in cui tale valore sale al 18,06%.

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Gli automobilisti meno attenti alla sicurezza

Ma quali sono gli automobilisti meno attenti alle regole? Lo studio ha evidenziato che i guidatori di citycar e berline hanno comportamenti simili, mentre chi è al volante di Suv e veicoli commerciali tende a commettere violazioni in numero leggermente superiore. Inoltre, la ricerca ha rilevato che i giovani tendono a essere più imprudenti delle fasce d'età più avanzate, così come gli uomini rispetto alle donne. L'unica eccezione riguarda le cinture di sicurezza e i dispositivi di ritenzione per i bambini: gli automobilisti di sesso maschile tendono a farne uso di più rispetto a quelli di sesso femminile.

Infine, è stata data attenzione alle motivazioni che spingono le persone a non rispettare le regole (considerando le violazioni deliberate, quindi volontarie e consapevoli, e quelle involontarie, frutto invece di distrazione o sviste). Stando a quanto emerso, i comportamenti scorretti non sono frutto di una difficoltà nel comprendere quali siano le regole, bensì da una scelta influenzata da fattori psicologici, psicosociali e motivazionali. In particolare stress, abitudine, mancanza di senso civico sono state individuate come cause di manovre pericolose e mancato uso delle frecce. Inoltre, è piuttosto ridotto il senso di percezione del pericolo sulla strada.

Questa ricerca ha come obiettivo quello di mettere in mostra i comportamenti scorretti più diffusi, per capire come sensibilizzare gli automobilisti, e non solo, al rispetto delle norme. Il numero delle vittime della strada, come evidenziato nella giornata di ieri, è ancora molto elevato nonostante l'evoluzione delle tecnologie: lo scorso anno in Italia si sono registrati oltre 119mila incidenti stradali con lesioni a persone, e le vittime sono state ben 2.395.

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