Incidente con la Tesla mentre l'Autopilot era in funzione: accusato di omicidio stradale

Incidente con la Tesla mentre l'Autopilot era in funzione: accusato di omicidio stradale

Au automobilista americano è stato accusato di omicidio stradale per aver causato un incidente con una Honda Civic mentre era attivo l'Autopilot: cause legali contro la Casa americana

di Redazione

21.01.2022 ( Aggiornata il 21.01.2022 15:35 )

Quello delle responsabilità in caso di incidenti causati da vetture a guida autonoma è un tema di sempre più stringente attualità. Ma se in molte parti del mondo, Italia inclusa, si tratta di un problema che deve ancora essere affrontato direttamente, ci sono luoghi in cui questi nodi sono già venuti al pettine. Negli Stati Uniti, infatti, è in corso una causa che vede coinvolto un proprietario di Tesla Model S, coinvolto in un incidente che ha causato due vittime mentre l’Autopilot era attivo. L’uomo è stato accusato di omicidio stradale, e ha intentato, insieme alle famiglie delle vittime, un procedimento contro Tesla.

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Tesla, l'incidente con l'Autopilot in funzione

I sempre più sofisticati sistemi di assistenza alla guida permettono di evitare numerosi incidenti, ma talvolta ne sono la causa. Nel dicembre del 2019, vicino Los Angeles, una Tesla Model S ha colpito una Honda Civic dopo aver “bruciato” un semaforo rosso. La vettura della Casa californiana ha così colpito in pieno la Honda, causando la morte delle due persone che occupavano l’auto giapponese. Ferite lievi per gli occupanti della Tesla, anche se il guidatore della Model S è stato accusato poi di omicidio stradale per quanto accaduto.

Situazione chiara? Non proprio. Quando è avvenuto l’incidente, era attivo il sistema di Autopilot di Tesla, che, nella versione della Model S coinvolta, non è in grado di riconoscere i semafori rossi ma può comunque gestire accelerazioni e frenate per evitare ostacoli. Proprio su questo punto si sono contrati i legali delle famiglie delle vittime, che hanno lanciato due cause rivolte a Tesla: la prima con l’accusa di aver venduto auto difettose che potrebbero effettuare accelerazioni improvvise, l’altra per il mancato funzionamento del sistema di frenata automatica che avrebbe potuto evitare l’incidente costato la vita agli occupanti della Civic.

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Rischio distrazione con gli ADAS attivi

L’investigatore inviato dalla National Highway Traffic Safety Administration ha confermato che l’Autopilot della Model S era attivo al momento dell’incidente. Tuttavia, viene ribadito che quello di Tesla non è un sistema di guida autonoma completo, e che quindi necessita un costante controllo da parte del guidatore, che deve essere pronto a intervenire in qualsiasi momento. Un tema, questo, su cui il National Transportation Safety Board, l’autorità di sicurezza dei trasporti americana, sta ponendo la lente d’ingrandimento analizzando come vengono usati gli ADAS dagli automobilisti. E giungendo alla conclusione che “molti sistemi consentono al conducente di distrarsi dalla strada". Autopilot incluso.

Nell’attesa che vengano realizzati (e autorizzati) sistemi di guida autonoma di livello tale da garantire il totale controllo da parte del veicolo, potenzialmente anche in assenza di esseri umani a bordo, le leggi attuali prevedono comunque che la responsabilità di tutto ciò che viene “commesso” dall’auto sia del guidatore. Lo ha ribadito l’NHTSA per spiegare l’accusa di omicidio stradale rivolta al guidatore della Model S, ma ciò vale in tutto il mondo. Almeno per il momento.

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