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Nono mese consecutivo in calo per il settore automotive. Ma Giorgetti assicura “Non solo incentivi, il Governo sta già lavorando ad altre misure”
21 apr 2022
Ancora male il mercato auto in Europa. Secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, le immatricolazioni di marzo 2022 nell'Unione Europea, Efta e Regno Unito sono state 1.127.077, ovvero il -18,8% dello stesso mese del 2021. Guardando i primi di tre mesi dell’anno le vendite raggiungono 2.753.256 unità (-10,6% sul 2021 e -33,6% sul 2019). I problemi sono sempre gli stessi: interruzioni di forniture di materie prime e componenti, e poi è arrivata la guerra in Ucraina ad aggravare il tutto. E dal Centro Studi Promotor non arrivano segnali incoraggianti: “Non si vede alcun segnale di inversione di tendenza”.
La crisi non ha lasciato scampo a nessuno, colpendo tutti i mercati. Il calo più forte nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019 lo registra la Spagna (-48,1%), seguita da Regno Unito (-40,4%), Italia (-37,1%), Francia (-34%) e Germania (-28,9%). Si salvano i piccoli mercati come quelli di Islanda e Cipro.
A pesare, in Italia, è stato il ritardo degli incentivi, e di questo si fa portavoce il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, affermando che questa situazione ha effetti anche sulle auto elettriche, con un calo del 14,1% (in Germania e nel Regno Unito si registrano invece incrementi, rispettivamente, del 29% e del 78,7%). Secondo l'Anfia è necessario che i governi europei varino interventi straordinari per gestire la crisi. E poi interviene l’Unrae, che in Italia apprezza l'emanazione del Dpcm con il piano triennale degli incentivi, a lungo invocato dal mercato, ma chiede al Governo “un piano di sviluppo delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici”. E i gruppi? Segno meno per quasi tutti. A partire da Stellantis, con un calo del 30,3% a marzo 2022. Si salva solo Hyundai che registra un +9,8%.
Durante l’ultimo question time alla Camera, il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti è intervenuto sulla questione incentivi, definendo il settore auto “strategico per il Paese” e le misure attuate finora “le prime e più immediate, che verranno a breve affiancate da ulteriori strumenti volti a garantire al settore ogni possibile incentivo per la riconversione e a transizione verso le nuove tecnologie”. E poi ha aggiunto che il Governo sta “già lavorando ad ulteriori misure pluriennali volte a beneficare anche il lato dell'offerta: ciò sia tramite l'utilizzo delle risorse del fondo non impegnate, sia delineando e finanziando strumenti diretti ad agevolare una vera e propria riconversione delle imprese del settore, operazione per la quale sono necessari ingenti investimenti a sostegno di nuove linee di produzione, ricerca, sviluppo e formazione”. Concludendo poi che “il MISE proporrà, fra l'altro, il finanziamento di strumenti agevolativi a sostegno di programmi di investimento per lo sviluppo industriale, le attività di ricerca, sviluppo e l'innovazione attraverso l'utilizzo dei contratti di sviluppo e degli accordi di innovazione”.
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