L’Agenzia delle Entrate spiega come poter accedere al buono, ma solo per i dipendenti del settore privato (e sono comprese anche le auto elettriche)
18 luglio 2022
Per combattere gli alti prezzi delle benzina che ormai non danno pace agli automobilisti, arrivano i bonus fino a 200 euro per il carburante offerti dalle aziende del settore privato ai propri lavoratori. I datori che vorranno, quindi, potranno erogare dei buoni per sostenere gli onerosi costi di benzina, gasolio, Gpl e metano (ma anche per la ricarica di veicoli elettrici). I bonus non sono tassati e sono del tutto deducibili dal reddito d’impresa, lo comunica l’Agenzia delle Entrate, che con la circolare 27/E ha spiegato le modalità per la distribuzione dell’incentivo e chi sono i soggetti interessati.
Elettrico: risparmiati milioni di barili di petrolio
Nel documento, prima di tutto, si spiega che sono esclusi dall’agevolazione tutti quei lavoratori che sono impiegati nell’amministrazione pubblica. D’altro canto, possono erogare il beneficio i professionisti che non svolgono un’attività commerciale, i lavoratori autonomi, i datori di lavoro del settore privato, se hanno dipendenti. E a chi è rivolto? Per riceverlo, si deve essere titolari di un rapporto di lavoro dipendente senza alcun limite di stipendio.
Una volta appurato che se ne può essere destinatari, come si ottiene il bonus? Il lavoratore dipendente non deve presentare alcuna domanda. Sta al datore di lavoro decidere se erogarlo e con quale importo. In qualsiasi caso, va specificato che non concorre alla formazione del reddito e rappresenta un’agevolazione in più rispetto a quella generale già prevista dall’articolo 51 del Tuir. Per questo motivo, sottolinea l’Agenzia delle Entrate, deve essere conteggiato in maniera del tutto separata rispetto ad altri benefit, come si legge nel documento: “Nel caso in cui un lavoratore dipendente benefici, nell’anno d’imposta 2022, di buoni benzina per euro 100 e di altri benefit (diversi dai buoni benzina) per un valore pari ad euro 300, quest’ultima somma sarà interamente sottoposta a tassazione ordinaria. Di contro, se il valore dei buoni benzina è pari ad euro 250 e quello degli altri benefit è pari ad euro 200, l’intera somma di euro 450 non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente, poiché l’eccedenza di euro 50 relativa ai buoni benzina confluisce nell’importo ancora capiente degli altri benefit di cui all’articolo 51, comma 3, del Tuir”.
Il bonus, nonostante sia nato per contenere il rincaro dei carburanti, è rivolto anche ai proprietari di veicoli elettrici: i buoni ricarica, infatti, vanno conteggiati come quegli ulteriori buoni benzina (che in questo caso sono di ricarica, appunto) di cui parla il documento dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo il bonus può arrivare anche a 250 euro.
Link copiato