Immatricolazioni, altro dato negativo: luglio chiude con il -8%

Immatricolazioni, altro dato negativo: luglio chiude con il -8%

Tra le cause principali del crollo il conflitto russo-ucraino, la crisi nelle forniture di microchip e altri componenti essenziali per la produzione di auto

di Redazione

02.08.2022 ( Aggiornata il 02.08.2022 17:53 )

Il primo semestre del 2022 ha registrato un trend molto positivo per quanto riguarda le immatricolazioni auto. In questo luglio però la tendenza sembra opposta, con un calo dell' 8%. Rispetto al 2021 il numero di auto acquistate è sceso del 20,03%, rispetto al 2019 invece si arriva addirittura a -35,8%.

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I motivi del crollo

Con circa 440.000 auto in meno immatricolate rispetto al periodo precedente alla pandemia di Covid-19, il mercato dell'automobile si appresta a vivere due mesi estivi difficoltosi. Stellantis è tra i gruppi che più ne ha risentito: sono 38.387 le auto vendute a luglio, il 3,6% in meno dello stesso mese del 202. A commentare questa difficile situazione ci ha pensato il presidente dell' Anfia Paolo Scudieri: "Sarebbe opportuno estendere le misure di incentivazione anche alle partite Iva e al noleggio, che permetterebbero di dare un importante contributo alla diffusione della mobilità elettrica".

Anche il presidente dell'Unrae Michele Crisci ha voluto dire la sua sugl incentivi statali, soluzione che non sembra poi così efficace: "L'inclusione delle persone giuridiche fra i beneficiari degli incentivi e? indispensabile per rilanciare in maniera ampia ed efficace la transizione energetica in atto".

Il Centro Studi Promotor ha poi spiegato quali sono le cause principali di questo crollo: "Un contributo è stato dato dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni nei confronti della Russia, a cui si aggiungono la crisi nelle forniture di microchip e altri componenti essenziali per la produzione di auto. Il ritorno dell'inflazione, la fine del denaro a costo zero o comunque molto contenuto per le imprese e ora anche la possibilità di politiche monetarie non più espansive"

Secondo Primo Quagliano, professore presso il Dipartimento di Scienze Statistiche Paolo Fortunati: "il mercato dell'auto in Italia, ma anche in Europa, si trova stretto tra due emergenze: una crisi della domanda e una grave crisi anche dell'offerta, con un impatto sul settore molto pesante". Per i consumatori i tempi di attesa per la consegna si sono molto dilatati e i prezzi effettivi praticati dai concessionari sono aumentati perché si sono decisamente ridimensionati gli sconti che in tempi normali potevano arrivare fino ad un 10% sul listino".

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