Auto elettriche e neopatentati, la norma paradosso: nessun limite di potenza

Nelle intenzioni del legislatore infatti l’intento era quello di dare un limite, come per le auto con motore endotermico, che consentisse ai neopatentati di guidare unicamente vetture con prestazioni ridotte (65 kW corrispondono infatti a circa 88 cavalli) senza però considerare il differente ciclo di omologazione a cui sono sottoposte le vetture a batteria. La potenza del motore elettrico infatti viene misurata al banco su una "media nel periodo di 30 minuti".

Il risultato che ne esce è spesso enormemente inferiore rispetto alla potenza di picco effettivamente disponibile. Al punto che vetture con un rapporto potenza/tara inferiore a 65kW/t possono in realtà esprimere potenze di picco di oltre 5-600 cavalli. L’altro “buco” contenuto nella norma infatti è l’assenza di un tetto massimo alla potenza (che sulle endotermiche è di 70 KW) a prescindere dal peso.

Le elettriche "super" a portata dei giovani

Qualche esempio di vetture elettriche teoricamente guidabili da un neopatentato? Audi RS e-tron GT (58,7 kW/t, 646 cv disponibili di picco), BMW iX M60 (52,7 kW/t, 619 cv), Ford Mustang Mach-E (54,9 kW/t, 351 cv) e Porsche Taycan Turbo S (59,9 kW/t e 761 cv). Auto dalle prestazioni fulminanti, in grado di raggiungere velocità ben superiori ai 200 km/h e soprattutto di garantire accelerazioni brucianti, come nel caso della Porsche che passa da 0 a 100 orari in 2,8 secondi. Un paradosso visto che l'obiettivo della norma sarebbe proprio quello di evitare che guidatori giovani e inesperti possano mettersi alla guida di vetture potenti e veloci.

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