Protesta al Salone di Parigi, ambientalisti si incollano ad alcune Ferrari

Protesta al Salone di Parigi, ambientalisti si incollano ad alcune Ferrari

Protagonista delle azioni, lo stesso gruppo che aveva lanciato zuppa di pomodoro e purè di patate sulle opere di Van Gogh e Monet

di Redazione

24.10.2022 ( Aggiornata il 24.10.2022 16:13 )

Hanno fatto il giro del mondo le immagini dei gruppi ambientalisti che, in segno di protesta, hanno lanciato zuppa di pomodoro e purè di patate sui Girasoli di Van Gogh e sul Pagliaio di Monet. Contestazioni a cui hanno fatto seguito anche altre azioni simili, in contesti diversi, come quello dell'automobile: in occasione dell'ultimo Salone di Parigi, infatti, un gruppo di manifestanti ha lanciato una sostanza nera su alcune Ferrari esposte alla kermesse francese, per poi incollare le proprie mani ai paraurti delle vetture. L'associazione Extinction Rebellion, autrice della protesta, ha accusato l'industria automobilistica di voler ripulire la propria immagine presentando automobili “green”, continuando però a promuovere la mobilità individuale.

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La protesta al Salone dell'auto di Parigi

Il modus operandi è lo stesso di quello visto nei musei di Londra e Potsdam, ma stavolta l'obiettivo non è stato un dipinto impressionista, bensì alcuni “capolavori della meccanica”, ovvero alcune vetture Ferrari. Teatro della protesta è stato il Salone dell'auto di Parigi, nella giornata di venerdì 21 ottobre. Alcuni esponenti del gruppo Extinction Rebellion, associazione internazionale che “chiede una risposta all'emergenza climatica ed ecologica”, hanno lanciato una non meglio precisata sostanza nera su alcune vetture esposte, e poi si sono incollati ai paraurti delle auto. “Vittime” della protesta, alcune Ferrari tra cui una F430, una 360 Modena e una 458 Italia. Dopodiché, altri manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta “Mondial de l'auto-destruction”, ovvero “mondiale di autodistruzione”, storpiando il nome ufficiale dell'evento di Parigi, Mondial de l'Auto.

Extinction Rebellion France ha rivendicato l'azione condividendone le immagini sul proprio profilo Twitter, e spiegando così le ragioni della protesta del Salone di Parigi: “Il solo settore automobilistico è responsabile del 15% delle emissioni di gas serra in Francia. L'industria automobilistica è uno dei principali attori del cambiamento climatico, è interessata solo ad aumentare i propri profitti a scapito di tutti è l'accusa del gruppo ambientalista. Gli attivisti, prosegue l'associazione, denuncia “un'industria inquinante che cerca di lavare la propria immagine con veicoli 'verdi' ma che continua a promuovere l'auto individuale come il trasporto del futuro”.

Non si tratta, comunque, dell'unica azione di questo tipo: il 19 ottobre, i membri del gruppo Scientist Rebellion si erano incollati in uno showroom della Porsche in Germania.

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