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Mercato auto, crisi in tutta Europa: nel 2022 immatricolazioni al -4,1%

Nel Vecchio Continente a "sorridere" è solo la Germania: Regno Unito, Francia, Spagna e Italia alle prese con l'inflazione

Mercato auto, crisi in tutta Europa: nel 2022 immatricolazioni al -4,1%

18 gen 2023

La crisi del mercato automobilistico, inevitabilmente legata a fattori come l'inflazione, si rivela essere un problema europeo, e non soltanto italiano. Nel 2022 infatti nell'Europa Occidentale sono state immatricolate 11.286.939 auto, con un calo del 4,1% rispetto al 2021.

I risultati di Stellantis nel 2022 in Europa

Secondo i dati forniti dall'ACEA, l'associazione dei costruttori europei dell'auto, nello specifico a dicembre le immatricolazioni sono state 1.091.119, il 14,8% in più dello stesso mese dell'anno precedente. Stellantis ha immatricolato 2.052.543 auto in tutto il 2022, il 13,7% in meno del 2021, con una quota pari al 18,2% a fronte del 20,2% dell'anno precedente. Nell'ultimo mese dell'anno le immatricolazioni di Stellantis sono state 159.425, -10,3% rispetto a dicembre 2021 (quota dal 18,7% al 14,6%).

Le motivazioni della crisi

Il Centro Studi Promotor ha provato a evidenziare le motivazioni. Il mercato dell'auto europeo, secondo Promotor, "ha risentito fortemente della debolezza della domanda per effetto della pandemia che ha inciso sul quadro economico, degli effetti psicologici e concreti della guerra in Ucraina e quindi della comparsa dell'inflazione, della crescita del costo del denaro e delle difficoltà di fornitura dei prodotti energetici che hanno subito forti aumenti di prezzo".

La "classifica" dei Paesi europei

Dei cinque maggiori mercati, che sono quelli che detengono il 70,2% delle immatricolazioni dell'Europa Occidentale, soltanto la Germania ha chiuso il 2022 in crescita, con un +1,1%, ma comunque ancora in forte perdita sul 2019, quindi prima della pandemia (-26,5%). Tra gli altri quattro, a "vincere" è il Regno Unito (-2%), seguito da Spagna (-5,4%), Francia (-7,8%) e infine Italia (-9,7%). Interessante notare come in Germania, Regno Unito e Francia il bilancio abbia beneficiato di una maggiore disponibilità di auto elettriche e ibride plug-in, grazie agli incentivi statali, che hanno consentito di contenere le perdite. Un risultato che, almeno per il momento, non si è verificato in Italia, come ha fatto notare Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Nel nostro Paese infatti la quota delle elettriche nel 2022 è scesa dal 4,6% del 2021 al 3,7% per effetto del fallimento della campagna degli Ecobonus 2022, che si è chiusa con tanti fondi inutilizzati.

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