Stop ai motori termici dal 2035, il Ministro Urso: "Abbiamo svegliato l'Europa"

Stop ai motori termici dal 2035, il Ministro Urso: "Abbiamo svegliato l'Europa"

"Dobbiamo fare di tutto per non passare dalla subordinazione energetica alla Russia a una subordinazione ancora peggiore alla tecnologia cinese". E Prodi crtitica il PD

di Pasquale Di Santillo

01.03.2023 ( Aggiornata il 01.03.2023 18:07 )

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso intervenendo alla direzione nazionale della Cna è stato molto esplicito: "Con il nostro "no" abbiamo svegliato l'Europa. Speriamo che altri comprendano che è l'ora della ragione, non certo della rassegnazione! Su tutti i dossier saremo in campo sino alla clausola di revisione del 2026. Cambiare si può. Dobbiamo convincere le istituzioni europee ad agire con maggiore pragmatismo, secondo una visione più adeguata alla realtà, alla sfida della transizione ecologica e industriale. Sono convinto che la prossima Commissione europea rimetterà in discussione molti assiomi ideologici presi in questa legislatura. Quando è stata presa questa strada, con questa tempistica così scandita, il contesto era molto diverso. Prima è giunta la pandemia, poi la guerra in Ucraina e ci siamo accorti di quanto l'Europa sia debole rispetto ad altri continenti. Dobbiamo fare di tutto per non passare dalla subordinazione energetica alla Russia, a una subordinazione ancora peggiore alla tecnologia cinese. Nell’UE c’è una visione molto ideologica sulla tecnologia, che noi contestiamo perché siamo per la neutralità tecnologica".

Stop ai motori termici dal 2035, il governo italiano dice "no"

Poi, al question time alla Camera ha aggiunto: "Oggi è una giornata significativa in Europa perché dopo il nostro no al dossier, la decisione del Coreper è stata rinviata a venerdì. La nostra presa di posizione così chiara e netta, insieme a quella di altri Paesi come la Polonia e la Bulgaria hanno indotto a una ulteriore riflessione. È una tematica dirimente, non tanto e non solo per l'automotive ma sulla politica industriale che l'Europa deve mettere in campo per rispondere alla grande sfida sistemica della Cina e alla politica assertiva degli Stati Uniti. Noi saremo particolarmente assertivi anche negli altri due dossier aperti: la riduzione della CO2 per i veicoli pesanti e soprattutto il regolamento sull'euro 7 che interviene su un settore già fortemente sotto stress. L’obiettivo è quello di creare le condizioni affinché nel 2026 con il nuovo Parlamento e una nuova Commissione potremo costituire quell'alleanza con le imprese e i lavoratori europei e con le nazioni industriali europee per davvero fare della clausola di revisione del 2026 un obiettivo strategico per rimettere in discussione i tempi e la modalità della transazione ecologica".

Prodi contro Pd

Di tutto altro tenore le reazione degli schieramenti dell'opposizione che accusano il Governo di rischiare l'isolamento in Europa su un tema così importante e di andare contro la salute dei cittadini. Ma anche all'interno dell'opposizione ci sono voci distoniche, come quella dell'ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi che nei giorni scorsi dalle colonne de "Il Messaggero" ha criticato duramente la politica europea a favore solo dell'elettrico. Una scelta che, insieme ad altre, secondo Prodi, amplificherebbe lo strapotere industriale ed economico di Cina e Stati Uniti ai danni di un'Europa che sarebbe depauperata di una consistente quota della sua forza lavoro, con conseguente impoverimento di tutto il Continente, a cominciare dall'Italia.

L'Italia, quella spina nel fianco per l'UE: "Il bando ai motori endotermici non è sostenibile"

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese