Meravigliosa Countach, la più famosa delle Lamborghini

Meravigliosa Countach, la più famosa delle Lamborghini

Linee da capogiro e oltre 315 km orari per una supersportiva che ha fatto sognare milioni di appassionati e il cui nome deriva da un’espressione piemontese.

di Redazione

13.03.2023 ( Aggiornata il 13.03.2023 09:46 )

Progettata nel 1974, ormai quasi 50 anni fa, ha stregato milioni di appassionati di motori, che si sono letteralmente innamorati delle sue forme così futuristiche e accattivanti prima ancora che delle sue prestazioni pure. La Lamborghini Countach incarna in pieno lo spirito innovativo della casa di Sant’Agata Bolognese, col suo motore V12, le porte a forbice e una carrozzeria mozzafiato.

Lamborghini Countach, tre generazioni su strada

Lamborghini Countach, tre generazioni su strada

La nuova Lamborghini Countach LPI 800-4 è scesa in strada con le antenate LP 400 e 25° Anniversario

Guarda la gallery

Una supersportiva estrema

Bassa, larga, con linee a cuneo dal bassissimo coefficiente di penetrazione, la Countach ha un nome che la dice lunga sull’idea che avevano in mente il suo designer, Marcello Gandini, e gli ingegneri Lamborghini: deriva dal piemontese “contacc” che vuol dire “perbacco”. Eh già perché una vettura così nasce per stupire, anche per le prestazioni del suo V12 da 3,9 litri in grado di erogare fra i 375 e i 385 cavalli a 8.000 giri/minuto e di portarla a una velocità massima dichiarata di 315 km/orari: un vero fulmine considerando i tempi. 5 marce e un motore che fu in seguito maggiorato a 4,8 litri per offrire una coppia più sostanziosa anche ai regimi più bassi, rispetto al precedente, a tutto vantaggio di un maggior fluidità di guida. Nel 1985 la testata passa da due a quattro valvole per consentire di raggiungere i 420 CV nella versione a iniezione e a 455 CV in quella dotata di sei carburatori Weber.

 

Bella fuori, un po’ meno dentro

Lamborghini Countach, per quanto riguarda gli interni, non ha subito grandi cambiamenti nei suoi quasi vent’anni di produzione. L’interno non è fra i più belli né fra i più accoglienti, anzi, risulta abbastanza spartano come, del resto, quello di molte altre supercar dell’epoca. Insomma, la comodità non era di casa in questo tipo di vetture. Un esempio è la mancata simmetricità fra i pedali e il volante, che costringe a una postura scomoda durante la guida. Poco male, perché la Countach rimane una delle più belle supersportive italiane. E mantiene un’ottima quotazione fra i collezionisti: a parte quella venduta a quasi un milione di euro, di cui via abbiamo già raccontato, i prezzi si aggirano sui 600 mila euro. Se per voi il budget non è un problema, siete liberi di farci un pensiero.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese