E-fuel, l'Ue apre alla Germania. Ma l'Italia punta sui biocarburanti

E-fuel, l'Ue apre alla Germania. Ma l'Italia punta sui biocarburanti

Il cancelliere Scholz si dice ottimista sugli e-fuel anche dopo il 2035. Nessuna apertura invece verso la proposta italiana

di Redazione

23.03.2023 ( Aggiornata il 23.03.2023 17:37 )

Ormai da settimane, il futuro dell'auto è al centro del dibattito politico europeo. A inizio mese, infatti, è stato rinviato il previsto voto che avrebbe dovuto ratificare, nel 2035, lo stop alla vendita di automobili con motore endotermico, ibride incluse. Un rinvio frutto delle posizioni contrarie di alcuni Paesi come Polonia e Bulgaria, ma soprattutto l'Italia e la Germania, e che avrebbero rischiato di far naufragare l'intero provvedimento con il risultato di dover ricominciare daccapo il lungo iter di approvazione. Ora, però, la situazione potrebbe sbloccarsi con un'apertura, da parte dell'Unione Europea, verso le istanze della Germania in materia di e-fuel. Ecco cosa sta succedendo.

Berlino contro il divieto benzina e Diesel dal 2035: la proposta

2035, la Germania punta sugli e-fuel

Per ricevere l'approvazione, il provvedimento per lo stop alla vendita di auto con motori a scoppio nel 2035 avrebbe dovuto ricevere l'ok del 55% dei Paesi membri, purché questi comprendessero il 65% della popolazione comunitaria. La prima condizione era stata ampiamente raggiunta, ma il no di grandi Paesi come la Germania e la stessa Italia aveva di fatto creato una “minoranza di blocco” in grado di opporsi al provvedimento. Per questa ragione, si è optato per un rinvio a data da destinarsi della votazione, che potrebbe slittare addirittura al 2024, dopo le prossime elezioni europee.

Nel frattempo, sono stati fatti passi in avanti almeno sul fronte tedesco. La Germania si era detta contraria al provvedimento del 2035 in quanto lo stop avrebbe permesso solamente la vendita di auto elettriche al 100%, lasciando fuori, oltre alle ibride, anche le vetture alimentate con e-fuel. Proprio su questo aspetto si sono concentrate le richieste di Berlino, che parrebbe aver trovato da parte di Bruxelles un atteggiamento di apertura.

A renderlo noto è direttamente il cancelliere tedesco Olaf Scholz: “C’è già il consenso in Ue. Ora bisogna solo trovare il modo giusto e pratico per attuare questa promessa che la Commissione ha fatto molto tempo fa. L’idea è che venga presentata una proposta per garantire la registrazione dei veicoli alimentati da e-fuels anche dopo il 2035. Se ho capito bene, i colloqui fra la Commissione e il Ministro responsabile sono sulla buona strada” ha detto Scholz. “Siamo sulla strada giusta” ha ribadito anche il Ministro dei Trasporti tedesco, Volker Vissing.

Ue si apre alle istanze tedesche

Le parole ottimiste di Scholz e di Vissing si tradurranno nell'apertura tanto desiderata dalla Germania? Per scoprirlo, potrebbe non dover essere necessario aspettare a lungo. Il Consiglio europeo in atto oggi e domani a Bruxelles, alla presenza della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, potrebbe infatti guà dare delle indicazioni piuttosto precise. In ogni caso, non si tratterebbe di una rivoluzione del provvedimento, ma piuttosto di un suo ampliamento. A livello tecnico, quindi, la norma non sarebbe riscritta completamente, ma si limiterebbe ad aggiungere la possibilità di immatricolare automobili alimentate con e-fuel (quindi non elettriche) anche dopo la fatidica data del 2035.

A chiarire meglio questo aspetto è stato Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue: “Stiamo parlando nel quadro dell’accordo, non lo stiamo allargando. C’è un ‘considerando’ sui carburanti sintetici. Tutto quello che stiamo facendo è essere più espliciti su quale sia il suo significato riguardo ai carburanti sintetici. Qualsiasi altra cosa riaprirebbe l’intero accordo. E non è quello che stiamo facendo ha chiarito il vicepresidente.

La posizione dell'Italia

L'Italia, come accennato in precedenza, è stata tra gli Stati membri che hanno contribuito a bloccare il provvedimento di stop alle auto endotermiche nel 2035. Una posizione portata avanti con fermezza dal Governo Meloni. “Il rinvio, a data da destinarsi, del voto alla riunione degli ambasciatori Ue sul Regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove Diesel e benzina è un successo italiano – aveva scritto sui social la premier italiana all'indomani dello stop al provvedimentp - La posizione del nostro governo è infatti chiara: una transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale. Giusto puntare a zero emissioni di CO2 nel minor tempo possibile, ma deve essere lasciata la libertà agli Stati di percorrere la strada che reputano più efficace e sostenibile aveva chiarito la Meloni.

Posizione ribadita pochi giorni fa anche dal Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che al #FORUMautomotive di Milano ha detto: "Siamo convinti che l'autostrada per il futuro della mobilità sia l'elettrico, ma diciamo no al 2035 come data fissa per lo stop a tutti i motori termici senza alternative. Un'alternativa è considerare anche l'utilizzo di biocarburanti, e-fuel e anche dell'idrogeno a quella data” ha detto il Ministro, aggiungendo anche che “La Germania ha gli e-fuel, l'Italia i biocarburanti ed è naturale che ogni Paese cerchi di far pesare le proprie specificità. L'Ue è una specie di consorzio nel quale ogni Paese cerca di portare avanti le proprie istanze".

Se da una parte infatti c'è la Germania che sta cercando aperture sul tema degli e-fuel, altrettanto sta tentando di fare l'Italia con i biocarburanti. Che però, al momento, non sono entrati nell'agenda dell'Ue: “Ci sono già le maggioranze nel Parlamento europeo e nel Consiglio dell’Ue. La Commissione sta quindi trattando con la Germania, che ha chiesto di precisare meglio il contenuto del considerando sui carburanti sintetici. Altri argomenti non sono citati dal ‘considerando’, come i biocarburanti ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Timmermans. Questo tema sarà inevitabilmente ancora al centro del dibattito nei prossimi mesi.

E-fuels e biocarburanti, cosa sono?

Ma quali sono le differenze tra biocarburanti ed e-fuel? Per carburanti sintetici, o e-fuels, si intendono tutti quei combustibili, in forma liquida o gassosa, di origine appunto sintetica. Il loro processo di produzione è energivoro, e per essere definito davvero green richiede l’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili. I carburanti sintetici sono infatti idrocarburi prodotti dall’industria che, come gli stessi idrocarburi fossili, hanno alla propria base carbonio e idrogeno. Gli e-fuels si ottengono infatti trasformando l’energia elettrica in energia chimica sotto forma di combustibili con impronta di carbonio neutra, quindi utilizzabili come vettori energetici. A differenza dei biocarburanti hanno caratteristiche simili ai carburanti tradizionali.

I biocarburanti come BioDiesel, il Bioetanolo, il biometano e bioGPL sono invece prodotti che vanno miscelati con il carburante tradizionale per ottenere un prodotto già utilizzabile sulle vetture di ultima generazione anche se necessitano alcune opportune modifiche. Complessivamente questi tendono a generare quantitativamente meno energia rispetto ai carburanti tradizionali, ma “bruciano” in maniera più pulita, visto che immettono nell’aria meno particolato e polveri sottili.

Come ci ha spiegato Francesco Franchi, ex presidente della bioraffineria Eni di Gela, i biocarburanti si dividono in prima e seconda generazione, in base alle sostanze di origine: “Agli inizi, lavoravamo con materie prime bio di prima generazione cioe? olio di palma, olio di colza e cosi? via. Poi l’azienda fece una scelta di sostenibilità, perché quei prodotti, derivando per lo più da materie prime agricole e quindi potenzialmente utilizzabili a fini alimentari, potevano avere un impatto in realtà poco sostenibile sulle piantagioni che li producevano. E ora siamo già passati in una fase molto più evoluta, visto che la bioraffineria è alimentata da materie prime bio di seconda generazione, cioè oli esausti alimentari, scarti di lavorazione di carne, oppure residui agricoli o forestali e rifiuti, insomma tutto molto piu? green” ha detto Franchi.

L'Ue chiede alle Case di prendere tempo

Quali ruoli ricopriranno e-fuel e biocarburanti dopo il 2035? Difficile dirlo con esattezza, perché la situazione attualmente appare davvero incerta: Al punto che lo stesso Thierry Breton, commissario europeo per l'industria, ha invitato i Costruttori automobilistici a non chiudere nessuna porta: "A oggi nessuna decisione è stata ancora presa. Ai Costruttori dico, aspettate che la democrazia abbia completato il suo percorso prima di 'prendere decisioni'. Mantenete entrambi i motori, termici ed elettrici, finchè non verrà finalizzata una decisione" ha detto Breton a BfmTv.

Insomma, la partita è ancora apertissima.

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